17 aprile 2012

Corruzione, Monti: ''E' tra i motivi che frenano gli investimenti in Italia''

Rendere più veloce la giustizia civile e combattere la corruzione. Queste sono le priorità del governo. Ad assicurarlo è il premier Mario Monti spiegando la strategia dell'Italia per favorire gli investimenti esteri nel nostro Paese. Al termine di un incontro a Villa Doria Pamphilj con l'emiro del Qatar il Professore ha spiegato: "Ho chiesto a sua altezza quali fossero i motivi che in passato hanno scoraggiato il Qatar nel fare investimenti in Italia, mi è stato risposto: la corruzione. E noi stiamo lavorando proprio su questo punto".
"''Consideriamo molto positivo - ha continuato - che il Qatar abbia proseguito la sua politica di investimenti in Europa e confidiamo possa effettuare operazioni importanti di investimenti anche nel nostro Paese''. Per il presidente del Consiglio gli investimenti qatarioti possono contribuire all'uscita dalla crisi economica.
Il presidente del Consiglio si è soffermato anche sul nodo della burocrazia, che spesso frena gli investimenti: "Per quanto riguarda il tema della burocrazia, abbiamo preparato un pacchetto di semplificazioni che confidiamo vadano nella direzione giusta, soprattutto per le imprese straniere".
Monti ha quindi ribadito che per il governo italiano è ''centrale rendere il mercato del lavoro simile a quello dei Paesi che attirano investimenti stranieri''.
Il disegno di legge sul lavoro è "considerevolmente più ampio ed incisivo" di quanto previsto a novembre, ha detto il premier rispondendo indirettamente alle critiche del leader di Confindustria Emma Marcegaglia.
Monti ha difeso l'ultimo testo di riforma del mercato del lavoro varato dal governo: "Abbiamo proposto nel recente disegno di legge un intervento considerevolmente più ampio e incisivo di quello dichiarato alle Camere il 17 novembre scorso in occasione del discorso programmatico. In quell'occasione - ha spiegato il premier- parlavo di misure per soli lavoratori non assunti e a titolo sperimentale. Nel disegno di legge di pochi giorni fa, invece, l'intervento che pure alcuni hanno ritenuto non sufficientemente ampio a loro giudizio, è esteso a tutti i lavoratori, non solo quelli assunti ed è a titolo definitivo, non sperimentale".