1 aprile 2012

Con 100mila imprese gli stranieri producono il 6,4% del Pil Nordest

Gli stranieri rappresentano una risorsa per il territorio del Nord-Est: le quasi 100mila imprese condotte da stranieri producono il 6,4% del Pil del territorio, specie nel settore delle costruzioni dove il peso dell'attività immigrata è del 18,4%. Nel Nord-Est si contano complessivamente 581mila occupati (l'11,6% del totale degli occupati) e 70mila disoccupati (il 28,1% del totale dei disoccupati), evidenziando tassi di disoccupazione del 10,7%, più elevati in Friuli Venezia Giulia (13,7%) e in Emilia Romagna (11,2%). I dipendenti stranieri hanno una retribuzione mensile inferiore di 255 euro rispetto ai colleghi italiani e oltre il 40% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà.
Questi alcuni dei risultati raccolti nel rapporto annuale sull'Economia dell'immigrazione realizzato dalla fondazione Leone Moressa e patrocinato dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e dal ministero degli Affari esteri.
"Il rapporto - ha spiegato José Angel Oropeza, direttore dell'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Oim - accende i riflettori su quella maggioranza silenziosa di immigrati che contribuisce in modo rilevante al buon funzionamento del paese, della sua economia e dei suoi servizi. Senza di loro l'intero sistema economico italiano andrebbe incontro a gravi difficoltà: una realtà frequentemente trascurata dai mezzi di informazione, e di conseguenza spesso anche ignorata da parte dell'opinione pubblica. Una realtà - ha ribadito - ancora più presente nel Nord-Est, dove la presenza di immigrati lavoratori è particolarmente alta e dove i livelli di integrazione sono tra i più elevati del paese".
Nel Nord-Est le quasi 100mila imprese condotte da imprenditori stranieri concorrono quindi alla produzione del 6,4% del Pil complessivo dell’area, per un ammontare di 19 miliardi di euro. In Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto, la percentuale si stabilizza, rispettivamente, attorno al 6,7%, 6,6% e 6,4%, mentre per il Trentino Alto Adige la cifra di riduce al 5%. Il maggior contributo alla formazione del valore aggiunto è ascrivibile alle imprese che operano nel comparto delle costruzioni, dove le imprese straniere producono il 18,4% della produzione totale del settore, seguito dal commercio (9,6%), dalla manifattura e dai servizi alle persone (7,4%).
L'edilizia rimane il comparto prevalente per tutte le regioni nel Nord-Est, sebbene si osservi un contributo straniero del 21,1% in Emilia Romagna e appena dell’11,8% in Trentino Alto Adige.
Il Nord-Est annovera complessivamente 93.402 imprenditori di origine straniera (il 9,6% del totale) e 99.545 imprese per le quali la partecipazione e la proprietà è detenuta in prevalenza da soggetti stranieri (l'8,3% del totale). In questo Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia mostrano incidenze più elevate delle altre regioni dell’area nordestina, anche se il Veneto registra valori comunque superiori alla media nazionale.
Dal 2008 al 2011, si è assistito nel Nord-Est a un aumento del tasso di disoccupazione straniero di 2,5 punti percentuali passando dall'8,5% al 10,7% e raggiungendo 70mila immigrati senza lavoro. Questo significa che nel triennio considerato un nuovo disoccupato su quattro a Nord-Est ha origini straniere. In Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna, si osservano tassi di disoccupazione straniera più elevati (rispettivamente 13,7% e 11,2%) rispetto a Veneto e Trentino Alto Adige (rispettivamente 9,9% e 9,3%). Dal punto di vista dell'occupazione si contano comunque quasi 600mila lavoratori di origine straniera, pari all’11,6% del totale: in questo caso l’Emilia Romagna e il Veneto mostrano incidenze superiori (12,6% e 11,8%).
Un dipendente straniero che lavora nel Nord-Est guadagna al mese una cifra netta di poco superiore ai 1.000 euro, 255 euro in meno rispetto ai colleghi italiani. Retribuzioni superiori si percepiscono in Friuli Venezia Giulia dove i differenziali salariali con gli italiani si fanno più contenuti. Al fisco nel 2009 i contribuenti nati all’estero hanno dichiarato una cifra di oltre 4,6 miliardi di euro in Veneto e di 4,2miliardi di euro in Emilia Romagna con redditi procapite che in queste due regioni ammontano, rispettivamente, a 12.881 euro e 12.162 euro. Di Irpef gli stranieri pagano a testa tra i 2.330 euro dell'Emilia Romagna a 2.970 euro del Friuli Venezia Giulia.
Il 42,2% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà contro il 12,6% delle famiglie italiane. Il reddito percepito permette di risparmiare una cifra molto bassa che supera di poco i 600 euro annui. Le entrate provengono per l'84,3% da lavoro dipendente e di queste oltre un quarto viene destinato al pagamento dell'affitto, dal momento che appena il 13,8% delle famiglie è proprietaria dell'abitazione di residenza.