20 febbraio 2012

Crisi, lettera di Monti e 11 leader Ue: otto priorità per la crescita

E' ora il momento di dimostrare leadership e di prendere decisioni coraggiose" sulla crescita. E' quanto si legge nella lettera, di cui l'Adnkronos ha una copia, che Mario Monti e i leader di altri 11 Paesi Ue hanno inviato al presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy e al presidente dell'esecutivo di Bruxelles Jose Manuel Durao Barroso.
La crisi che stiamo affrontando, sottolineano i leader di Italia, Gran Bretagna, Olanda, Svezia, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Lituania, Lettonia, Estonia e Irlanda, "è anche una crisi di crescita: gli sforzi che ciascuno di noi sta facendo per rimettere le finanze nazionali su un percorso sostenibile sono essenziali". Senza questi, avvertono Monti e gli altri 11 capi di Stato e di governo nella lettera inviata ai vertici di Bruxelles, "non getteremo le basi per una ripresa economica forte e duratura". Per questo, scrivono, "è necessaria anche un'azione per modernizzare le nostre economie, costruire una maggiore competitività e correggere gli squilibri macroeconomici". E serve, continuano, "ripristinare la fiducia, tra i cittadini, le imprese ed i mercati finanziari, nella capacità dell'Europa di crescere con forza e in modo sostenibile in futuro e di mantenere la sua quota di prosperità globale". "La posta in gioco è alta - ammoniscono ancora i leader Ue alla vigilia del summit dell'1 e 2 marzo - Con un'azione coraggiosa, efficace e politicamente forte potremo recuperare il dinamismo dell'Europa e rimettere le nostre economie sul percorso della ripresa".
Secondo i 12 leader, "per rafforzare la crescita, l'azione deve essere concentrata su otto chiare priorità". Anzitutto, scrivono, "dobbiamo portare il mercato unico alla fase successiva di sviluppo, rafforzando la governance e elevando gli standard di attuazione". In questo contesto, "l'azione dovrebbe iniziare dal settore dei servizi", agendo "con urgenza a livello nazionale e a livello europeo per eliminare le restrizioni che ostacolano l'accesso e la concorrenza". In secondo luogo, "dobbiamo rafforzare i nostri sforzi per creare un vero mercato unico digitale entro il 2015", quindi, ed è la terza delle priorità, dobbiamo "rispettare i nostri impegni per creare un mercato interno dell'energia vero, efficiente ed efficace entro il 2014".
I leader dei 12 Paesi sottolineano la necessità di "raddoppiare il nostro impegno per l'innovazione, creando un'Area di ricerca europea, con il migliore ambiente possibile perché gli imprenditori e gli innovatori commercializzino le loro idee e creino posti di lavoro". La quinta priorità elencata è quella di "un'azione decisa per mercati globali aperti". Quest'anno, sollecitano i leader, "dovremmo concludere accordi di libero scambio con India, Canada, i Paesi del partenariato orientale e con alcuni partner dell'Asean".
Le ultime tre priorità per rafforzare la crescita elencate nella lettera dei 12 Paesi ai vertici di Bruxelles riguardano la necessità di "sostenere e rendere più ambizioso il nostro programma per ridurre l'onere dei regolamenti Ue". Poi, "dobbiamo agire a livello nazionale e, nel rispetto delle competenze nazionali, collettivamente per promuovere il buon funzionamento dei mercati del lavoro che diano opportunità di occupazione e, più cruciale, promuovano livelli più elevati di partecipazione al mercato del lavoro, tra i giovani, le donne e gli anziani". Infine, "dobbiamo prendere provvedimenti per costruire un settore servizi finanziari robusto, dinamico e competitivo che crei posti di lavoro e fornisca un sostegno vitale ai cittadini ed alle imprese".
La lettera inviata ai presidenti di Consiglio e Commissione Ue, ha affermato il ministro per le Politiche comunitarie Enzo Moavero Milanesi, "non bisogna viverla come una lettera contrapposta" a Francia e Germania, ma si tratta piuttosto di un'iniziativa volta a "nutrire il dibattito" in seno al Consiglio europeo.