17 febbraio 2012

Berlusconi, a Milano tribunale speciale

E' una "persecuzione giudiziaria, una operazione diffamazione senza limiti che ha fatto del Tribunale di Milano un tribunale speciale che vuole far fuori Berlusconi dalla politica e distruggerlo come persona": così Silvio Berlusconi alla Telefonata di Belpietro su Canale 5.
"Tutte le prove dimostrano il contrario - ha proseguito Berlusconi a proposito del processo Mills - perché mai avrei dovuto ringraziare e compensare un signore che proprio per le sue deposizioni è stato determinante per due condanne in primo grado; perché - ha continuato - avrei dovuto pagare seicento milioni di dollari a chi aveva testimoniato contro di me, tutto questo fa a pugni con la logica e le stesse dichiarazioni di Mills".
MILLS: BERLUSCONI, MALAGIUSTIZIA, IO TRATTATO COME CRIMINALE
"Sono stati ammessi solo i testimoni dell'accusa e fatti fuori quelli della difesa: più malagiustizia di così...": Silvio Berlusconi, ospite de La Telefonata di Belpietro, su Canale 5, reagisce così alle domande del giornalista sul processo Mills, e parla di "montatura giudiziaria". "Io sono trattato come un criminale", ha protestato l'ex premier, sottolineando come una riforma della giustizia sia ormai "necessaria: lo vedono anche i ciechi".
PM CHIEDE 5 ANNI PER BERLUSCONI
MILANO - Cinque anni di carcere per Silvio Berlusconi sono stati chiesti oggi al processo Mills dal pm di Milano Fabio De Pasquale.
La richiesta del pm di condannare Berlusconi a 5 anni è arrivata al termine della sua requisitoria, iniziata sabato scorso e ripresa questa mattina. De Pasquale ha ribadito che "c'è certezza, al di là di
ogni ragionevole dubbio, della colpevolezza dell'imputato".
Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari per aver versato 600 mila dollari all'avvocato inglese David Mills in cambio di dichiarazioni reticenti nei processi per la Guardia di finanza e All Iberian.
De Pasquale nella sua requisitoria al processo Mills a carico di Silvio Berlusconi, ha parlato di "difesa falsificata". Il pm ha detto ai giudici che è stata creata "una fittizia sequenza di carte per sostenere la tesi" che i 600 mila dollari, ritenuti il 'prezzo della corruzione', provenivano dall'armatore Diego Attanasio.