13 dicembre 2011

PARLAMENTARI PD ESTERO: OLTRE AL CONGELAMENTO DELLA CHIUSURA DEI CONSOLATI SERVE UN NUOVO IMPEGNO PER LE POLITICHE EMIGRATORIE

certamente positiva la disposizione adottata dal Ministro Giulio Terzi di congelare le misure di chiusura di consolati e istituti di cultura, decise nel recente passato e ipotizzate per il prossimo futuro, in vista di un confronto parlamentare da realizzare in tempi ragionevolmente brevi.
Abbiamo più volte ricordato, a fronte della politica dei fatti compiuti del precedente governo, che il metodo dello “spending rewiew”, adottato dalla manovra finanziaria di agosto, doveva essere inteso come una revisione selettiva e qualitativa della spesa, non come un'autorizzazione a tagli ulteriori e indiscriminati". È quanto si legge nella nota congiunta dei deputati Pd eletti all’estero - Bucchino, Farina, Fedi, Garavini, Narducci e Porta – secondo cui "il fatto che il nuovo Ministro si sia messo su questa linea ci consente di dare atto a lui di una disponibilità e di un'apertura apprezzabili e al governo di un passaggio di metodo, che noi, e non soltanto noi, abbiamo richiesto da tempo".
Per i parlamentari, "imboccare una strada di serietà e di confronto comporta, tuttavia, doveri di lealtà e chiarezza che, per quanto ci riguarda, vogliamo assolvere in modo lineare e diretto".
"Per questo, - aggiungono – intendiamo sottolineare che una riconsiderazione qualitativa della spesa dovrebbe coinvolgere, oltre alla rete consolare e agli istituti di cultura, anche la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, l'assistenza ai nostri connazionali, soprattutto anziani, residenti in aree socialmente difficili, l'informazione e la comunicazione, importante veicolo di proiezione dell'Italia nel mondo e insostituibile strumento di dialogo con le generazioni d'origine".
"Il confronto in sede parlamentare, preannunciato dal Ministro Terzi, - osservano ancora i deputati – sarà certamente l'occasione per definire l'ambito e i temi per questo auspicabile e realistico giro d'orizzonte. In quella sede ci auguriamo che si verifichino le condizioni per un diverso rapporto con il governo sulle politiche per gli italiani all'estero, in modo che – concludono – si possa mettere un freno al processo di smantellamento registrato finora e che, quantomeno, si riesca a definire un'accettabile scala di priorità per le difficili scelte da compiere"