1 dicembre 2011

Goldman Sachs: ''Cresce il rischio del crollo dell'euro, Italia in recessione nel 2012''

"Le possibilità di sviluppi più caotici, come il crollo dell'euro, sebbene ancora minori, sono cresciute". E' allarme lanciato dalla banca d'affari Goldman Sachs che prevede una "modesta recessione" per l'Europa.
"Prevediamo che gran parte della zona euro, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo resti in recessione nel corso del 2012", afferma in un rapporto. Per la zona euro la banca d'affari prevede "una contrazione dello 0,8%.
"Nel caso più pessimistico, ma si tratta di un'eventualità molto bassa", Goldam Sachs parla di un "crollo della zona euro. Secondo i nostri analisti, aggiunge la banca d'affari in un rapporto, "è difficile immaginare un crollo 'ordinato' dell'area euro" che "serebbe invece necessariamente caotica e con un grande impatto negativo sulle economie".
Sul fronte della crescita, "riteniamo che la zona euro è attualmente in recessione e resterà così per tutta la prima metà del 2012, le prime previsioni trimestrali positive da parte dei nostri economisti riguardano il terzo trimestre" si aggiunge nel testo. Per Eurolandia i nostri economisti prevedono una contrazione dell0 0,8% con "un'improvvisa, seppur breve recessione in Francia e Germania e una persistente e più profonda alla periferia della zona euro". Il clima economico è peggiorato dalla scorsa estate e i sondaggi tra gli economisti indicano che si è "già in territorio di recessione. E questo è accaduto prima che la maggior parte dei paesi Ue fosse interessata dai programmi di austerity".
In generale per l'area euro dopo la prima metà del 2012 ci sarà una ripresa ma "è difficile prevedere i tempi di questa ripresa, che è parzialemente legata agli sviluppi politici". La banca d'affari sottolinea le aspettative legate al summi Ue della prossima settimana a Bruxelles. "Non ci sono dubbi sulla necessità di risolvere con decisione la questione del rifinanziamento dei debiti sovrani in Europa" si aggiunge nel testo, sottolineanto che le previsioni "presumono una risoluzione della crisi del debito ad un certo punto entro i prossimi mesi".