6 ottobre 2011

Montezemolo pronto a scendere in campo: a dicembre, né con destra né con sinistra

Prosegue il tour di Luca Cordero di Montezemolo. Oggi in Puglia, il presidente della Ferrari e della Fondazione Italia Futura – durante il suo intervento all’Assemblea dell’Anci - è tornato a criticare la politica italiana, sia di destra che di sinistra colpevole di raccontare "due favole uguali e contrarie". E’ stato un discorso a 360 gradi il suo che è sembrato prefigurare ancora una volta una discesa in campo.Discesa che non appare poi così lontana. Nei giorni scorsi durante la sua tappa in Veneto – a parlando con alcuni imprenditori veneti che gli chiedevano quando volesse entrare in politica, Montezemolo avrebbe parlato di dicembre. Né con la destra né con la sinistra, avrebbe aggiunto l’ex presidente di Confindustria che punta invece a quel 40% di italiani che – riprendendo le sue stesse parole – “vogliono voltare pagina”. Quelli che insomma non si riconoscono più nella politica attuale.
Sembra dunque tutto pronto perché quella linea venga varcata. D’altra parte bisogna “ricostruire, ritrovare la speranza – ha detto oggi durante il suo intervento - è questo che chiedono gli italiani alle classi dirigenti civili, politiche ed economiche del nostro Paese". Tutti debbono contribuire secondo Montezemolo “anche sul piano delle soluzioni concrete", perché "la pretesa di autosufficienza della politica non basta più". E l'Italia "saprà risollevarsi dal clima di sfiducia e rassegnazione che intossica la nostra vita pubblica".
"I Comuni - ha detto ancora Montezemolo nel suo intervento all'Assemblea dell'Anci - rappresentano strumenti di prossimità tra cittadini e cosa pubblica che non possono in alcun modo essere indeboliti, se non a rischio di un indebolimento più generale della nostra comunità nazionale". I "Comuni esercitano un ruolo fondamentale e rappresentano un centro insostituibile", ha sottolineato il presidente della Ferrari.
Quanto al "federalismo non può essere lo strumento per trasferire l'inefficienza e la disorganizzazione dalle amministrazioni statali alle regioni e agli enti locali, ma uno strumento di forte responsabilizzazione dei territori". Secondo Montezemolo bisogna andare avanti con la riforma che realizza sussidiarietà verticale, ma che deve dare anche spazio a quella orizzontale.