30 settembre 2011

A TRE ANNI DALLE CONSULTAZIONI LA GIUNTA DEL SENATO DICHIARA VALIDA L’ELEZIONE DI CASELLI (PDL) E GIAI (MAIE)

A più di tre anni dalla tornata elettorale del 2008, la Giunta per le elezioni del Senato ha finalmente votato e dichiarato valida l’elezione dei senatori nella ripartizione Sud America della circoscrizione estero.
Il voto si è tenuto nella seduta di ieri pomeriggio, dopo un breve dibattito durante il quale il senatore Sanna (Pd) aveva proposto la costituzione di un comitato inquirente, che avrebbe dovuto occuparsi di accertamenti istruttori su testimonianze e documenti, "indispensabili" per procedere a un esame esaustivo di un voto che, ha ricordato, "secondo molte notizie riportate dai media è stato condizionato da brogli e condizionamenti".
Proposta respinta dalla Giunta, dopo che il relatore Izzo (Pdl) aveva confermato le sue conclusioni che "consentono di dichiarare valida l'elezione dei senatori della circoscrizione senza ulteriori accertamenti".
La Giunta, come detto, ha quindi votato e dichiarato valida l'elezione di Esteban Juan Caselli (Pdl) e Mirella Giai (Maie).

27 settembre 2011

A Buenos Aires il IV Congresso del Maie Argentina

Si è svolto sabato scorso a Buenos Aires il IV Congresso del Movimento Associativo Italiani all’Estero in Argentina.
Alla relazione di Ricardo Merlo, presidente del Maie, della coordinatrice per l’Argentina Mirella Giai, entrambi eletti al Parlamento italiano nella ripartizione America meridionale, e di Gianpietro D’Alia, capogruppo dell’Udc al Senato, è seguita una presentazione sulle nuove tecnologie applicate alla politica a cura di Daniel Ramundo, responsabile della campagna elettorale del Movimento del 2008. Sono poi intervenuti i delegati presenti.
Tra gli argomenti discussi, il ddl di riforma dei Comites: il presidente Merlo si è impegnato a sintetizzare le proposte avanzate in proposito in emendamenti al testo in discussione alla Camera.
Il coordinatore dei giovani del Maie in Argentina e responsabile del Movimento per la circoscrizione consolare di Cordoba, Mario Borghese, ha ribadito l’importanza di istituzioni come Comites e Cgie, “importanza che ancora sfugge a una parte di connazionali all’estero, in particolare giovani – ha detto, proponendo di allegare alla comunicazione dell’avvenuto riconoscimento della cittadinanza italiana una lettera che illustri le istituzioni alle quali ricorrere, oltre al Consolato, spiegando funzioni e potenzialità di Comites e Cgie. “Sono veramente molto soddisfatto di fare parte del Maie – ha concluso Borghese - e continuerò a lavorare coi giovani e con gli italiani di tutta la circoscrizione consolare di Cordoba”.
Era presente anche il presidente del Comites di Buenos Aires, Graciela Laino, membro della Consulta per l’emigrazione della Regione Calabria, che è intervenuta sul ruolo delle donne in politica, illustrando la sua personale esperienza e sottolineando l’impegno della stessa Giai sul fronte delle pari opportunità nelle istituzioni e nelle società. La Laino ha concluso l’intervento confermando la sua piena partecipazione al progetto politico del Maie. Sono intervenuti a seguire anche Franco Fiumara, attuale vicepresidente della Federazione delle Associazioni Calabresi in Argentina, ed Hèctor Dattoli, vice console onorario italiano di Tres de Febrero. Parole di adesione al progetto politico del Maie e alla sua alleanza con l’Udc sono state ribadite in tutti gli interventi dei delegati presenti

A Rio De Janeiro la riunione del coordinamento brasiliano del Pd

Il coordinatore del partito in Brasile, Andrea Lanzi, ha svolto la relazione introduttiva aprendo un ampio dibattito che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei circoli giunti nella città da ben otto Stati del Paese: Rio Grande del Sud, Santa Catarina, Paranà, San Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais, Espirito Santo e il distretto federale di Brasilia. Dopo aver ringraziato Lanzi per il grande lavoro svolto in questi mesi, Porta si è compiaciuto “della presenza così articolata sul territorio brasiliano dei circoli, che continuano a nascere a conferma dell’interesse che suscita la proposta del Pd tra gli italiani all’estero”.
“I nuovi circoli di Florianopolis e Brasilia – secondo il parlamentare eletto in America Meridionale - confermano questo successo e sono anche la conseguenza di un lavoro serio svolto a tutti i livelli dell’organizzazione del partito nel mondo”.
Altro motivo di soddisfazione, secondo il deputato democratico, “la nascita dei circoli-giovani che presto daranno vita ad un incontro dei Giovani Democratici del Brasile”. “Una novità – ha aggiunto Porta – che si lega a quanto succede in Argentina e negli altri Paesi del continente, dove cresce la volontà di partecipazione giovanile alla vita del Pd”. “L’ampia discussione ci ha permesso di evidenziare meglio alcuni temi centrali per la nostra battaglia politica – ha affermato Porta, - anche in vista delle prossime elezioni che candideranno il Pd alla guida del Paese: cittadinanza italiana, servizi consolari, diritti sociali e previdenziali, lingua e cultura, partecipazione politica”.
Oltre alla convocazione della prossima conferenza dei Giovani Democratici, nel corso della riunione di Rio è stata anche preannunciata l’imminente apertura di una home-page del “Pd Brasile”, pensato per consentire l’aggiornamento di militanti e simpatizzanti su progetti e attività del partito e anche per interfacciarsi con le comunità virtuali presenti sui social-network.

Sud, "industria rischia estinzione. Lavora meno di un giovane su tre"

Industria a rischio estinzione al Sud: delle 533 mila unità perse in Italia tra il 2008 e il 2010, ben 281mila sono nel Mezzogiorno dove pur essendo presenti meno del 30% degli occupati italiani si concentra il 60% delle perdite di lavoro causa crisi. A lanciare l'allarme è il Rapporto Svimez 2011.
Incide in questa area, infatti, più che altrove, dice ancora Svimez, "il calo fortissimo dell'occupazione industriale (meno 120mila addetti, che vuol dire quasi il 15% di calo, che diviene il 20% in Campania)". E per uscire dall'impasse il Rapporto indica alcune priorità, a cominciare dalla fiscalità di vantaggio passando per il rilancio delle infrastrutture fino allo sfruttamento della geotermia.
E in un "Mezzogiorno in recessione, che continua a crescere meno del Centro-Nord, dove lavora ufficialmente meno di un giovane su tre e dove il tasso di disoccupazione reale sarebbe del 25%", si rischia un vero e proprio ''tsunami demografico". "Si trasformerà nel corso del prossimo quarantennio in un'area spopolata, anziana, ed economicamente sempre più dipendente dal resto del Paese".
"Nei prossimi venti anni il Mezzogiorno perderà quasi un giovane su quattro, nel Centro-Nord oltre un giovane su cinque sarà straniero. Nel 2050 gli under 30 al Sud passeranno dagli attuali 7 milioni a meno di 5, mentre nel Centro-Nord tale saranno sopra gli 11 milioni", dice ancora Svimez. "La quota di over 75 sulla popolazione complessiva passerà al Sud dall'attuale 8,3% al 18,4% nel 2050, superando il Centro-Nord dove raggiungera' il 16,5%". Le cause? "Bassa natalità, bassissima attrazione di stranieri, emigrazione verso il Centro-Nord e l'estero".
In dieci anni, dal 2000 al 2009, circa 600mila lavoratori hanno abbandonato il Sud.
Nel 2010 il tasso di disoccupazione registrato ufficialmente è stato del 13,4% al Sud e del 6,4% al Centro-Nord, a testimonianza del permanente squilibrio strutturale del nostro mercato del lavoro. Ma il tasso di disoccupazione "corretto" per lo Svimez schizza al 25,3%: il dato ufficiale, infatti, si legge, " rileva una realtà in parte alterata": "la zona grigia del mercato del lavoro continua ad ampliarsi per effetto in particolare dei disoccupati impliciti, di coloro cioè che non hanno effettuato azioni di ricerca nei sei mesi precedenti l'indagine. Considerando questa componente, il tasso di disoccupazione effettivo nel Centro-Nord supererebbe la soglia del 10% (ufficiale: 6,4) e al Sud raddoppierebbe, passando nel 2010 dal 13,4% al 25,3% (era stimato nel 23,9% nel 2009).
E la vera e propria emergenza è tra i giovani. Nel Mezzogiorno, il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) è giunto nel 2010 ad appena il 31,7% (nel 2009 era del 33,3%): praticamente al Sud lavora meno di un giovane su tre. Situazione drammatica per le giovani donne, ferme nel 2010, al 23,3%, 25 punti in meno rispetto al Nord del Paese (56,5%). E' come , prosegue il rapporto, "se la debolezza sul mercato del lavoro, legata in tutto il Paese alla condizione giovanile, al Sud si protraesse ben oltre l'età in cui ragionevolmente si può parlare di giovani. Dal 'brain drain', cioè dalla ''fuga dei cervelli'', il drenaggio di capitale umano dalle aree deboli verso le aree a maggiore sviluppo, siamo ormai passati al brain waste, lo 'spreco di cervelli', una sottoutilizzazione di dimensioni abnormi del capitale umano formato che non trova neppure più una valvola di sfogo nelle migrazioni". In crescita anche gli 'inattivi' che tra il 2003 e il 2010 gli inattivi in eta' da lavoro sono cresciuti di oltre 750 mila unità.

CRISI: ANGELETTI; GOVERNO SCELGA, O FA O GETTA LA SPUGNA 'RIDURRE TASSE SU LAVORO E PENSIONI, SI' A PATRIMONIALE'

Non parliamo di ultimatum, è che non c'é più tempo per le chiacchiere. Il governo scelga: o fa, o getta la spugna". Così il segretario della Uil Luigi Angeletti, che in un intervista a QN commenta il manifesto di Confindustria. "E' giusto il punto base che la crescita non si può fare aumentando il debito pubblico, e sono d'accordo sulla necessità di liberalizzare le professioni, di aumentare la concorrenza e di procedere con le privatizzazioni", dice Angeletti. "Qualche dubbio ce l'ho sulla possibilità di riuscirci. Sono realista: sarebbe necessario farlo, ma so che non sarà facile". In merito all'intervento sulle pensioni, "se serve per fare cassa non se ne parla", afferma Angeletti. "Se vogliamo affrontare l'argomento che quelle attuali sono basse, che i giovani in futuro le avranno ancora più misere, allora sediamoci e discutiamone. In un quadro generale va bene pure valutare interventi sulle pensioni di anzianità e sull'allungamento della vita lavorativa". Sulla necessità di dare una spinta allo sviluppo, "l'export va abbastanza bene, il nostro punto debole è la domanda interna che langue. Gli italiani restringono i consumi e ne soffrono pure le aziende", osserva il leader della Uil. "Il nodo è questo e da qui bisogna partire, abbassando le tasse sui lavoratori e i pensionati e intervenendo sulla produttività delle aziende. Solo così si può far ripartire la domanda interna. Per trovare i fondi - aggiunge - la lotta all'evasione é sacrosanta, una patrimoniale si può ipotizzare e sostenere". Angeletti boccia la possibilità di un governo tecnico. "Farebbe solo perdere tempo", chiosa. "L'unica soluzione praticabile sarebbe il voto anticipato".

CRISI: COMMISSIONE UE, SU RAFFORZAMENTO FONDO-SALVA STATI DECIDONO PAESI

La Commissione Ue non e' esclude un rafforzamento del fondo europeo salva-stati (Efsf), ''Un ulteriore rafforzamento e' contemplato, ma non c'e'alcun dibattito formale aperto'' sulla questione.
Il portavoce della Commissione ha detto che la Ue non puo' alterare le regole del Fondo europeo salva-stati, in quanto si tratta di un organismo intergovernativo creato, dai paesi dell'Eurozona, fuori dai trattati dell'Unione.

L’ISTAT AVVIA IL TERZO CENSIMENTO DEI CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO

Lo scorso 12 settembre, con l’avvio della consegna per posta dei questionari, è partita la rilevazione dei dati del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni svolto dall’Istat.
La data del censimento è il 9 ottobre 2011; i questionari dovranno essere compilati dai residenti in Italia non prima di allora e, anche se riempiti nei giorni successivi, dovranno comunque far riferimento alla situazione al 9 ottobre.
Il censimento generale è una delle principali rilevazioni dell'Istat. Consente di raccogliere informazioni sulla popolazione residente, sulla quale si rilevano vari caratteri statistici. Il censimento della popolazione si effettua in Italia ogni 10 anni, nell'anno che termina con 1.
E gli italiani residenti all’estero?
Anche gli italiani residenti all’estero verranno censiti il 9 ottobre. Tale operazione si chiama “rilevazione” ed è disciplinata da due atti normativi: la legge 470 del 1988 e la modifica operata dalla legge 104 del maggio 2002. La rilevazione del 2011 costituisce il 3° Censimento dei cittadini italiani residenti all’estero.
In considerazione della notevole intensità dei flussi migratori di nostri connazionali, numerosi sono stati i tentativi di definire la consistenza della presenza italiana nel mondo. Attualmente, la determinazione del numero dei cittadini italiani residenti all’estero discende dall’elaborazione dei dati provenienti dagli schedari consolari. Ecco perché il Ministero degli Affari Esteri ha già da tempo impartito precise istruzioni alla rete diplomatico-consolare per la revisione e la bonifica dei dati degli schedari. L’occasione del censimento è infatti di particolare importanza per il MAE, in quanto consentirà di avere un’immagine piuttosto articolata delle collettività all’estero, su cui basare la pianificazione futura delle varie attività di competenza di questo Ministero.

BAGNASCO: CONDOTTA INDECOROSA E' INCOMPATIBILE CON ISTITUZIONI

Il nome di Silvio Berlusconi non c'e' ma l'identikit del premier - con il riferimento agli ultimi scandali e inchieste che l'hanno visto coinvolto - e' inconfondibile nelle parole del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Il capo dei vescovi ha aperto i lavori del Consiglio Permanente, il 'parlamentino' dei vescovi con la consueta prolusione e, come chiesto da molti nelle ultime settimane, ha preso di petto la dedicatissima situazione politico-istuzionale del Paese: ''Si rincorrono con mesta sollecitudine - ha osservato il presidente dei vescovi -, racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignita' delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica''. Certo, l'accanimento investigativo e dei media suscitano sospetto e le ''strumentalizzazioni'' non mancano; ma il dato di fondo inequivocabile rimane: ''I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorieta''', perche' ''ammorbano l'aria e appesantiscono il cammino comune'' e vengono a turbare l'intero ''equilibrio'' del Paese. Bagnasco arriva anche a suggerire, tra le righe ma nemmeno troppo, un passo indietro da parte del premier: ''La collettivita' - queste le sue parole - guarda con sgomento gli attori della scena pubblica e l'immagine del Paese all'esterno ne viene pericolosamente fiaccata. Quando le congiunture si rivelano oggettivamente gravi, e sono rese ancor piu' complicate da dinamiche e rapporti cristallizzati e insolubili, tanto da inibire seriamente il bene generale, allora non ci sono ne' vincitori ne' vinti: ognuno e' chiamato a comportamenti responsabili e nobili. La storia ne dara' atto''. Insomma, davanti all'impasse, un passo indietro sarebbe un gesto di responsabilita', forse l'unico possibile per uscire dal ''pericoloso gioco dei veti e degli egoismi incrociati'' che paralizza il Paese. I rischi di questa situazione sono evidenti da quanto accaduto con la manovra bis dell'estate: un processo ''scombinato'' in cui il ''regolamento dei conti personali'' ha prevalso sul ''rispetto ai compiti istituzionali e al portamento richiesto dalla scena pubblica''. Questo vuol dire anche farla finita con l'evasione fiscale e con le cricche: ''comitati di affari'' privi di legittimita' nell'ordinamento democratico che si ''auto-impongono attraverso il reticolo clientelare'' e rubano al Paese risorse indispensabili in questo momento.
Solo cosi', per Bagnasco, gli onesti e i virtuosi si sentiranno ''premiati''. Dal presidente dei vescovi arriva anche un incoraggiamento: l'Italia non deve autodenigrarsi perche' ''ha una missione da compiere'' e la sua gente sa dare il meglio proprio nei momenti piu' difficili.

23 settembre 2011

Napolitano: Italia torni a crescere

L'Italia "deve affrontare senza indugio la sfida del tornare a crescere, del crescere di più e meglio, del crescere unita". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo intervento alla cerimonia di apertura dell'anno scolastico, che si è svolta nel cortile d'onore del Quirinale. Il nostro Paese, ha aggiunto il Capo dello Stato, "deve affrontare questa sfida con l'assillo di dare una scossa al muro della disoccupazione giovanile, che è l'assillo di tante famiglie e anche il mio".
"Il nostro Paese è chiamato a prove difficili e quindi a un nuovo grande sforzo comune negli anni che ci stanno davanti, dopo questo già pesante 2011. L'Italia - ha sottolineato Napolitano - si sta cimentando con precisi impegni di riequilibrio finanziario

Marcegaglia: riforme o scindiamo. C'è manifesto per salvare l'Italia

''Non è più tollerabile una situazione di stallo, in cui si vivacchia e in cui ci si limita a fare qualche piccola manutenzione''. Lo ha detto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, concludendo a Firenze l'assemblea degli Industriali toscani.
''In pochi giorni presenteremo un documento con le riforme che noi vogliamo, un manifesto delle imprese per salvare l'Italia'', ha aggiunto la leader degli industriali

CRISI: PRODI, NON STIAMO ANDANDO VERSO LA RECESSIONE

Si va verso la recessione? ''No, la recessione no''. Cosi' l'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, a Trieste. ''Si sperava in una ripresa molto piu' rapida - ha aggiunto Prodi -. Noi l'anno scorso speravamo che quest'anno ci si ponesse su un cammino di crescita e la cosa non e' avvenuta, ma mica solo in Italia, anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, purtroppo in termini relativi siamo gli ultimi della classe. Pero' nessuno sta andando tra i Paesi sviluppati come si sperava l'anno scorso''.

G20: OCCORRONO RISPOSTE COORDINATE PER RIPRISTINARE FIDUCIA

''Servono risposte coordinate e concertate a contrastare la crisi di fiducia che ha colpito le economie avanzate e il cui contagio si puo' estendere ai paesi emergenti'', cosi' si la nota al termine dei lavori del G20.
Nel dettaglio, il G20 invita i paesi avanzati a dare la priorita' al sostegno di ''una fragile ripresa. In Europa serve un'azione decisiva per affrontare la crisi del debito sovrano e ripristinare la fiducia. I paesi avanzati devono anche risolvere la debolezza dei bilanci della banche ed accelerare le riforme strutturali''.
Viene poi evidenziata la necessita' di provedimenti per combattere ''la volatilita' nei prezzi delle materie prime e le barriere all'accesso ai generi alimentari e all'energia'' che penalizzano i paesi piu' deboli. ''E' poi urgente tradurre in pratica le promesse di aiuto ai paesi piu' poveri''.
Per quanto riguarda il capitolo delle economie emergenti, si riconosce il contributo di questi paesi alla crescita mondiale ma c'e' preoccupazione ''che il rallentamento dell'economia mondiale si estenda'' all'area degli emergenti.
Non una parola sulla necessita' di questi paesi di modificare il loro modello di sviluppo ancora fondato solo su export e contenimento della domanda interna.
Poi un appello ai governi ''perche' adottino politiche per mitigare i rischi derivanti dai flussi generati dai movimenti di capitale''.
Segue poi un richiamo a sviluppare una ''crescita multipolare'', puntando sulla ''cooperazione'' e prestando attenzione ai ''cambiamenti climatici che richiedono cambi strutturali nelle produzione dell'energia''. I lasciti della recessione 2008-9 sono gli elevati tassi di disoccupazione e si sottolinea la necessita' di formulare proposte per le politiche di ''inclusione'' nel mercato del lavoro, in particolare per le donne, e di ''creazione'' di posti di lavoro.
Infine, viene ribadito l'impegno a rafforzare le istituzioni sovranazionali dove deve aumentare ''la voce e la rappresentenanza dei paesi emergenti''. Un cambiamento che sara' affrontato con la revisione delle quote di partecipazione al Fondo Monetario Internazionale che ''dovra' condurre a un aumento delle quote in capo ai paesi emergenti piu' dinamici, ma non a scapito di altri paesi emergenti''.

20 settembre 2011

Italia declassata, il governo attacca S&P: "Decisioni politiche dettate dai media"

Il governo ha sempre ottenuto la fiducia dal Parlamento, dimostrando cosi' la solidita' della propria maggioranza. Le valutazioni di Standard & Poor's sembrano dettate piu' dai retroscena dei quotidiani che dalla realta' delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche". E' quanto si legge in una nota diffusa da palazzo Chigi.
"Vale la pena di ricordare- prosegue la nota- che l'Italia ha varato interventi che puntano al pareggio di bilancio nel 2013 e il governo sta predisponendo misure a favore della crescita, i cui frutti si vedranno nel breve-medio periodo".
MARCEGAGLIA: "COLPA DEL GOVERNO" - La decisione di Standard & Poor's di declassare l'Italia preoccupa Confindustria. La societa' di rating "ci declassa -afferma la presidente Emma Marcegaglia a margine del convegno inaugurale di Cersaie Bologna- perche' c'e' una fragilita' del governo nell'implementare le decisioni prese e perche' non si cresce". Dunque la richiesta alla politica e' di intervenire in tempi strettissimi.
"Noi ribadiamo che e' questione di ore e di giorni- insiste Marcegaglia- pare che il nostro governo abbia convocato un consiglio dei ministri per giovedi' mattina: e' essenziale che in quella riunione si decidano delle cose che diano assolutamente un senso di discontinuita'". La leader di Confindustria ribadisce le proposte che vengono dal mondo economico: "Riforma delle pensioni, riforma fiscale, abbassamento delle tasse su imprese e lavoratori, alzando eventualmente le tasse sulle cose e sui patrimoni, una grande vendita di patrimoni immobiliari, investimenti su infrastrutture e ricerca da mettere in pratica subito". Se il governo non fa tutto questo, "ma ancora iniziative-spot, il rischio per l'Italia e' molto forte, e anche per l'Europa".

19 settembre 2011

Bersani: e Berlusconi rimane li', neppure il fascismo...

Pier Luigi Bersani paragona la situazione di stallo creata dalle mancate dimissioni del premier alla caduta di Mussolini, il 25 luglio del 1943. Partecipando a un seminario sui partiti e la costituzione, il leader del Pd si chiede "Ci rendiamo conto del perche' siamo finiti in una situazione in cui tutto il mondo chiede le dimissioni di Berlusconi e lui non le da'? Perche' li' non c'e' un partito ma un predellino e un padrone, che s'e' fatto una legge elettorale dove non c'e' autonomia" e siccome "non siamo in Spagna, dove c'e' Zapatero" e "non siamo neppure al gran consiglio del fascismo che si e' riunito straordinariamente per dire passiamo la palla al re, lui rimane li'".
Poi il segretario del Pd passa a parlare della riforma della legge elettorale: "Ci vuole assolutamente e noi abbiamo un'ottima proposta", ha detto, "ma ho qualche dubbio che nel centrodestra ci sia stato un ripensamento notturno cosi' rapido" sul porcellum. Il Pd continuera' a dimostrarsi "amichevole" sul referendum abrogativo e si augura "che venga il momento in cui il tema elettorale sia enunciato dal centrodestra non solo in chiave tattica".

IL 24 SETTEMBRE IL IV CONGRESSO NAZIONALE MAIE ARGENTINA

Si terrà sabato prossimo, 24 settembre, il IV Congresso Nazionale MAIE Argentina. Ad annunciarlo Mariano Gazzola, coordinatore MAIE nel Paese sudamericano, che ha affidato al consigliere Gerardo Pinto di Lomas di Zamora l'organizzazione dell'evento.
Ed è proprio Pinto a spiegare oggi che "si sta lavorando molto in questi giorni per la migliore riuscita del Congresso Nazionale del MAIE".
Saranno presenti il presidente del MAIE Ricardo Merlo, la coordinatrice America Latina Mirella Giai e tutti dirigenti circoscrizionali e regionali del Movimento associativo argentino."Parteciperanno ai lavori del Congresso circa 70 delegati di tutto il Paese", ha detto il coordinatore Pinto, il quale ha aggiunto che ci sarà anche il senatore Gianpietro D'Alia, capogruppo dell'UDC al Senato della Repubblica.
"Il programma del Congresso prevede le relazioni dei parlamentari e dei dirigenti sulle più importanti tematiche che riguardano gli italiani all’estero, sulla crisi economica che sta colpendo l’Italia e sui suoi possibili sviluppi, sul futuro del MAIE in Sud America e nel mondo. è prevista anche una conferenza stampa", ha spiegato Gerardo Pinto.
Dal canto suo Mariano Gazzola ha riferito che "il Congresso Nazionale sarà un momento molto importante per valutare, ciascuno con i propri occhi, l’azione svolta dal nostro Movimento Associativo nell’interesse degli italiani all’estero, in Argentina, e fuori di essa e per acquisire personale consapevolezza delle prospettive che ci attendono. E poiché i giovani rappresentano il nostro patrimonio più grande", ha aggiunto, "in questa occasione la loro partecipazione sarà incoraggiata e si concretizzerà attraverso la possibilità di portare un loro contributo ai lavori del Congresso".

18 settembre 2011

Manovra, Confesercenti avverte: "Per le famiglie una stangata da 33 mld di euro"

'Sulla crescita economica i conti, dopo la approvazione della manovra, non tornano: dalle previsioni aggiornate Confesercenti-Ref risulta che le speranze di ripresa nel 2012 svaniscono con un Pil che crescera' solo dello 0,1% e con i consumi delle famiglie bloccati su una allarmante crescita zero rispetto al 2011 (dopo aver registrato nel 2010 l'1% e quest'anno solo lo 0,5%)''. E' quanto ha sostenuto Marco Venturi, il presidente nazionale di Confesercenti in apertura del meeting nazionale in corso a San Martino in Campo a Perugia, e in streaming sul sito di Confesercenti. ''La nostra stima e' che gli interventi diretti e indiretti della manovra - ha aggiunto Venturi - graveranno sulle famiglie per 33 miliardi dei 54 complessivi. Se a questo scenario aggiungiamo il dramma di migliaia di chiusure di imprese commerciali e del turismo il quadro e' assai preoccupante: non si dimentichi che se il saldo negativo fra aperture e chiusure prima della recessione, nel triennio 2005-2007, era stato di 80 mila imprese in meno, nel solo biennio di congiuntura negativa 2008-2009 era salito a meno 110 mila. In soli 24 mesi insomma - ha puntualizzato - hanno chiuso 30mila imprese in piu' rispetto ai tre anni che precedono la crisi''.
Confesercenti punta poi il dito contro l'aumento dell'Iva, che si tradurrà in un aumento medio mensile di 140 euro per ciascuna famiglia. Secondo lo studio esposto nel corso del meeting annuale in corso a Perugia, sara' piu' pesante al Nord-est (166 euro), seguito dal Nord-ovest (158), dal Centro (138), dal Sud (113) e dalle Isole (102). Per le professioni, la crescita sara' di 220 euro per imprenditori e professionisti, 170 per i lavoratori in proprio, 189 per impiegati e dirigenti, 149 per operai e assimilati, 104 per i pensionati.
Per il presidente di Confesercenti "servono scelte coraggiose anche in contrasto con forti interessi politici che possono essere rimossi solo con pressioni decise ed ampie dei cittadini-elettori''.
Perche', ha concluso Venturi, ''per l'Italia come per l'Unione Europea e' sempre piu' centrale intervenire sul binomio debito/bassa crescita. Il debito puo' essere gestito solo con le armi della crescita e della fiducia, tenendo conto anche dello strapotere di grandi capitali che viaggiano senza controlli da un continente all'altro alla ricerca di rendimenti vantaggiosi e dell'irrompere sulla scena mondiale di altre economie che condizionano l'andamento economico globale, dalla Cina al Brasile, dalla Russia all'India''.


POCHE PROSPETTIVE PER I GIOVANI ITALIANI: 3 SU 10 PRONTI A EMIGRARE

Il lavoro che non c’è, la dipendenza dalle famiglie di origine, il rischio concreto che le proprie ambizioni non possano trovare riscontro. Queste le motivazioni che disegnano un futuro grigio per i giovani italiani.
Sette giovani su dieci appaiono preoccupati per la situazione del Paese, destinata a loro parere non migliorare nel breve periodo, con il rischio che non ci si possa realizzare professionalmente, continuando a dipendere dalle famiglie di origine ed addirittura avendo meno possibilità dei propri genitori. La manovra economica non rilancia il futuro dei giovani, che si dicono disposti nel 30% dei casi a trasferirsi in un altro Paese per cercare maggior fortuna.
Queste in estrema sintesi le opinioni dei giovani italiani, che il centro di ricerche Datagiovani e Panel Data hanno intervistato per sondarne aspettative e preoccupazioni in questo momento delicato per il nostro Paese. Il sondaggio è stato realizzato dal 5 al 9 settembre scorsi contattando telefonicamente, con metodologia CATI, un campione di 600 italiani dai 18 ai 35 anni, proporzionale rispetto all’area di residenza (Nord, Centro, Sud).Situazione economica grave, con poche vie di uscita. Sette ragazzi su dieci si dicono preoccupati per il futuro economico del Paese, non solo per la situazione attuale ma anche e soprattutto in chiave futura: il 35% è convinto che il quadro economico italiano è destinato a peggiorare ulteriormente. Interessante è rilevare che queste opinioni sono trasversali alle aree del Paese, sia quelle in cui la disoccupazione giovanile è storicamente elevata sia in quelle in cui la crisi ha messo in luce le difficoltà di creazione di nuovi posti di lavoro.
Poche le prospettive di realizzazione e di crescita personale. Il quadro si continua a tingere di grigio rilevando che sei giovani su dieci non credono che le proprie aspettative ed ambizioni personali e professionali potranno trovare effettiva realizzazione. Qui invece lo scetticismo si fa più marcato tra i giovani del Sud, già abituati a dover fare di necessità virtù per trovare sbocchi occupazionali. È in generale la questione lavoro a preoccupare maggiormente i giovani italiani, che temono di non riuscire a emanciparsi dalle famiglie di origine: infatti, la metà degli intervistati ritiene che la propria generazione abbia a disposizione meno opportunità delle precedenti.
Pronti ad andare all’estero. Non deve stupire dunque il dato emerso dalla rilevazione riguardo alla disponibilità di trasferirsi all’estero avendone le possibilità: tre giovani su dieci rispondono affermativamente, convinti di poter trovare fuori dall’Italia più opportunità di lavoro, più spazio alle nuove generazioni ed in generale un ambiente ed una qualità della vita migliori.
Una manovra che non convince. Le misure adottate dal Governo, seppure necessarie per evitare il rischio di default del nostro Paese, vengono bocciate dai giovani interpellati che si aspettavano più investimenti per il futuro: il 32% è convinto infatti che non ci siano misure reali per la crescita ed il 27% che i provvedimenti attuati penalizzino ulteriormente le nuove generazioni.

16 settembre 2011

Buenos Aires una Festa delle collettività celebra il Giorno dell’immigrante

Buenos Aires festeggia il Giorno dell’immigrante con una Festa delle collettività in programma domenica 18 settembre nel Parco 3 de Febrero (Giardino del Planetario) dalle ore 11 alle 18. Un incontro organizzato per il terzo anno consecutivo della Direzione generale relazioni istituzionali del governo autonomo della capitale argentina e dedicato alle collettività di immigrati che hanno contribuito con la loro presenza alla crescita economica e culturale del Paese.
Oltre agli stand gastronomici e culturali allestiti per presentare tradizioni e aspetti caratteristici delle diverse collettività, è prevista anche una sfilata in abiti tradizionali ed auto d’epoca. L’apertura sarà a cura della Banda musicale della polizia metropolitana del governo cittadino, che accompagnerà balli tipici e tradizionali. Saranno presenti 500 artisti rappresentanti delle oltre 40 collettività immigrate in Argentina. Prevista anche una “Bicicleteada del Inmigrante”, possibilità di effettuare un percorso ciclistico che terminerà al Parco che ospita la manifestazione. Per informazioni: www.buenosaires.gob.ar/colectividades.

A Mar del Plata si festeggiano i 22 anni di attività dell’Istituto storico italiano

Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, l’Istituto storico italiano di Mar del Plata, presieduto da Adriano Toniut, consigliere del Cgie, festeggia i 22 anni di attività con una conferenza curata da Hector Becerini, direttore del Museo del Porto di Mar del Plata, in programma martedì 20 settembre presso l’Aula magna dell’Università CAECE (Olavarria 2464). La conferenza, intitolata “Gli italiani a Mar del Plata, dalla sua fondazione ad oggi”, si svolgerà a partire dalle ore 18.
Prevista, inoltre, domenica 25 settembre alle ore 15 presso il Teatro Colon di Mar del Plata la presentazione del film “Amici miei, parte seconda” (1982) diretto da Mario Monicelli. La pellicola sarà proiettata in lingua italiana con sottotitoli in spagnolo. Nel cast Ugo Tognazzi, Duilio Del Prete, Gastone Moschin e Philippe Noiret. L’evento è promosso da Consolato italiano in loco, dal Comites, e dall’Università CAECE di Mar del Plata.

MANOVRA: ANGELETTI, SCIOPERO PUBBLICO IMPIEGO IL 28/10

I lavoratori pubblici della Uil sciopereranno il prossimo 28 ottobre. La proposta e' arrivata dal numero uno del sindacato, Luigi Angeletti, nel corso Comitato centrale, ma sara' formalmente assunta dalle categorie nei prossimi giorni. ''La decisione - ha spiegato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - e' stata presa contro la politica del governo sul pubblico impiego e in particolare contro il blocco della contrattazione nel settore. Con la manovra correttiva la contrattazione nazionale e' stata bloccata per un anno ulteriore, il 2014, oltre al triennio di fermo degli stipendi previsto in passato per il 2011-2013''.

Disoccupazione giovanile, dati Ocse: dichiarazione di Guglielmo Loy, Segretario confederale UIL

Preoccupa la situazione del mercato del lavoro giovanile italiano, secondo gli ultimi dati Ocse diffusi oggi.
Un tasso di disoccupazione giovanile che nel 2010 riguarda 28 ragazzi su 100 (troppo alto anche rispetto all’area Ocse dove è del 16,7%) e, tra coloro che hanno un impiego, circa la metà è occupato con contratti a termine.
Ribadiamo l’importanza di rendere più agevoli e migliorare alcuni istituti e tipologie contrattuali che possono essere di aiuto ai giovani.
Un primo passo in tal senso è la riforma sull’apprendistato che accompagna i giovani verso la costituzione di contratti a tempo indeterminato. È necessario anche accelerare il confronto tra Governo, Regioni e Parti Sociali sul tema dei tirocini e delle collaborazioni, come previsto dall’Accordo sull’apprendistato. Questo percorso, può costituire un importante segnale sia per far diminuire l’alto tasso di disoccupazione giovanile, sia per limitare un uso spesso fittizio di queste tipologie.

Eugenio Marino (Pd): Italiani all’estero, il Governo vuole staccare la spina

Dopo due anni di tagli lineari e politiche di smantellamento che hanno ridotto in uno stato di coma le strutture e i rapporti tra l’Italia e gli italiani nel mondo, ora il Governo si avvia a staccare definitivamente la spina”.
È quanto dichiara il responsabile del Pd all’estero, Eugenio Marino, “dopo le notizie di nuovi tagli verso gli italiani nel mondo e l’annuncio che il Consiglio dei ministri vuole trasmettere d’urgenza alle Camere il testo di riforma costituzionale approvato il 18 luglio e che prevede la soppressione della Circoscrizione estero”.
“È inaccettabile – continua Marino – che si continui ancora ad accanirsi con i cittadini italiani all’estero senza voler accettare che essi sono parte integrante del nostro Paese e volano di sviluppo economico e culturale in un mondo globalizzato nel quale i paesi avanzati valorizzano i concittadini all’estero”.
“È ora di fare chiarezza – prosegue l’esponente del Pd – e dire una volta per tutte se questo Governo vuole avere un rapporto reale o no con questi connazionali e di avviare una riflessione seria e a 360° su questo rapporto, senza tentare pericolose e superficiali fughe in avanti come quella imposta dalla maggioranza al Senato sulla legge di riforma del CGIE e che deve invece avere un iter diverso alla Camera”.
“Non si può pensare – conclude Marino – di chiudere i Consolati, ridurre drasticamente il numero dei Comites, cambiare la ragione sociale del CGIE, abolire la Circoscrizione estero e imporre il quasi azzeramento delle risorse economiche parlando di ‘riforme’, poiché tutto ciò corrisponde alla volontà di un massacro”

RIDUZIONE PARLAMENTARI/ IN SENATO RIPRENDE L’ESAME DEI DDL/ INCARDINATO IL DDL LAURO (PDL) CHE ABOLISCE GLI ELETTI ALL’ESTERO

Nella seduta di ieri pomeriggio la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha ripreso l’esame dei sei disegni di legge sulla riduzione del numero dei parlamentari, presentati da senatori di tutti gli schieramenti. Ultimo, in ordine di tempo, il senatore Lauro (Pdl) che il 13 settembre ha presentato al sua proposta di legge – subito assegnata alla I Commissione – unica, tra quelle in oggetto, a prevedere l’abolizione dei parlamentari eletti all’estero.
Tutte le altre, infatti, prevedono la riduzione del numero degli eletti all’estero, in base a quella generale di tutti i parlamentari.
Zanda (Pd) prevede 400 deputati, di cui 8 eletti all’estero; 200 senatori, di cui 4 eletti all’estero.
Benedetti Valentini (Pdl) prevede 508, 8 dei quali eletti all’estero; 254 senatori, di cui 4 eletti all’estero.
Peterlini (Udc) prevede 300 deputati, 6 dei quali eletti all’estero; 150 senatori, 3 dei quali eletti all’estero.
Bodega (Lega Nord) prevede 250 deputati, di cui 4 eletti all’estero; 250 senatori, 4 dei quali eletti all’estero.
Belisario (Idv) riduce i deputati a 300, di cui 6 eletti all’estero; e i senatori a 150 di cui 3 eletti all’estero.
Il ddl di Lauro (Pdl), infine, prevede 285 deputati e 95 senatori, e nessun eletto all’estero.
Nel dibattito di ieri pomeriggio, i senatori hanno discusso sull’opportunità di continuare l’esame sulla scia dell’indignazione manifestata a più riprese dall’opinione pubblica contro la "casta" o indipendentemente da essa, nell’ambito di una più ampia discussione sulla riforma del Parlamento.
Il presidente della Commissione, Vizzini, ha informato i colleghi dell’iniziativa del Pd che ha presentato una proposta di mozione per istituire una "Commissione speciale" con il compito di elaborare testi di riforma costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari, la riformulazione dell'articolo 81 della Costituzione ai fini del perseguimento del pareggio di bilancio e la revisione degli articoli 114, 132 e 133 della Costituzione, relativi ai Comuni e alle Province. Ove venisse approvata tale mozione, ha spiegato Vizzini, l'esame dei disegni di legge costituzionale dovrebbe interrompersi poiché la materia rientrerebbe nella competenza della Commissione speciale.
Vizzini ha quindi proposto ai colleghi di assumere il ddl Zanda come "testo base" per il seguito dell'esame, considerato "che si tratta della proposta che reca una riduzione intermedia rispetto a tutte le altre". In tal modo, ha aggiunto,"si potrebbe fissare fin da ora un termine per la presentazione di emendamenti, il 26 settembre".
Proposta bocciata dal senatore Boscetto (Pdl) secondo cui "è preferibile concludere prima la discussione generale; successivamente i relatori potranno presentare una proposta di testo unificato a cui riferire gli emendamenti".
Preso atto dell’obiezione del collega, Vizzini ha assicurato che "la discussione generale potrà concludersi nelle sedute della prossima settimana. Conseguentemente sarà fissato un termine per la presentazione di emendamenti".

Crisi:in 10 anni -10.850 euro a famiglia

I rincari di prezzi e tariffe, la crisi economica, le tensioni nel settore dei carburanti e le manovre finanziarie varate negli ultimi anni, ''hanno prodotto dal 2001 al 2011 una perdita pari a 10.850 euro a famiglia e per il 2012 e' attesa una ulteriore stangata stimabile in 1.500 euro a nucleo familiare''. E' quanto calcola Casper (Comitato contro le speculazioni e per il risparmio di cui fanno parte Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori

BERLUSCONI: IL PREMIER NON SI PRESENTERA' AI PM DI NAPOLI

''Almeno per il momento, il presidente Silvio Berlusconi non intende presentari ai pm di Napoli''. Lo assicura Piero Longo, uno dei difensori del premier. Il problema, chiarisce il legale, sta tutto nella ''difformita' di interpretazione tra la procura e la difesa''.
E', infatti, un fatto noto che i legali di Berlusconi vorrebbero accompagnare il loro assistito per il confronto davanti ai pm di Napoli, ma i magistrati partenopei intendono sentire Berlusconi da solo, senza avvocati, in quanto il premier non risulta indagato nel filone di indagine Tarantini-Lavitola ma e' semplicemente parte offesa. Secondo i difensori del premier, invece, Berlusconi - in quanto coindagato in procedimento connesso, vale a dire il processo Ruby che si celebra a Milano con rito immediato - dovrebber farsi sentire dagli inquirenti partenopei soltanto alla presenza dei legali.
Berlusconi non partecipera' nenache all'udienza del processo Mills che riprendera' lunedi' prossimo 19 settembre, dopo la pausa estiva. Lo assicura lo stesso Longo, specificando che il premier non potra' essere al Palazzo di Giustizia di Milano perche' sara' impegnato a preparare il viaggio negli Usa.
Nel cosiddetto processo Mills, Berlusconi e' imputato per l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Secondo l'ipotesi accusatoria formulata dal Pm Fabio De Pasquale, Berlusconi avrebbe corrotto con 600 mila dollari l'avvocato inglese David Mills per indurlo a testimoniare il falso in due processi (all Iberian e tangenti alla GdF) avviati nei suoi confronti. Per la stessa vicenda, lo stesso Mills e' stato condannato a quattro anni e sei mesi in primo grado, con verdetto confermato in appello ma non dalla Cassazione che lo ha 'salvato' soltanto per l'intervenuta prescrizione del reato.

CRISI: BOSSI, L'ITALIA VA A PICCO. PADANIA E' ALTERNATIVA

''L'Italia va a picco l'hanno capito tutti'', l'unica alternativa ''e' la Padania''. Lo ha detto Umberto Bossi, davanti ai leghisti che si sono raccolti alle sorgenti del Po al grido di: ''Secessione, secessione''.
''Certi passi - ha aggiunto il senatur - vanno fatti in favore della storia, quando lo permette, altrimenti c'e' caos e guerre inaccettabili'' lasciando ancora sospesa l'indicazione dell'''ora x''.
''In tutte le regioni bagnate dal Po c'e' l'esercito padano - ha sottolineato -.
Aspettano che succeda qualcosa, aspettano un lampo per mettersi in cammino. Che l'Italia vada a picco l'hanno capito tutti e' chiaro che bisogna preparare qualcosa di alternativo: e' la Padania''.
Il leader leghista ha poi sottolineato che non c'e' piu' possibilita' di mantenere Roma e l'assistenzialismo del Sud che a sua volta garantisce a Roma ''di rimanere capitale''.

Governo sotto alla Camera, Franceschini: "Ecco la maggioranza senza fiducia

Il governo e' stato battuto alla Camera, con 3 voti di scarto su un emendamento del Pd durante l'esame di una proposta di legge sulla commercializzazione del metano per autotrazione. Il governo e il relatore avevano dato parere contrario alla norma. L'opposizione ha esultato al momento dell'approvazione.
"Eccoli li'. Senza voto di fiducia la maggioranza subito battuta in aula su un emendamento". E' il commento del capogruppo del Pd Dario Franceschini.
L'emendamento passato nell'aula della Camera, contro il parere di governo e relatore, e' della deputata Pd, Laura Froner, e prevede fondi anche allo sviluppo di progetti per le tecnologie in materia di commercializzazione del metano per autotrazione. Il disegno di legge in discussione e' a firma del sottosegretario Saglia.
Dopo questo voto, il governo ha accolto tutti gli ordini del giorno e l'opposizione ha nuovamente lanciato urla di soddisfazione. Esponenti del Pd spiegano che hanno preferito accoglierli tutti piuttosto che procedere ad altre votazioni col rischio di finire di nuovo 'sotto'. La maggioranza, dicono dall'opposizione, oggi non ha i numeri e molte assenze sono proprio tra i banchi dell'esecutivo.

Crisi, Napolitano: "Prove difficili ma no a psicosi, ritrovare forte spirito unitario"

Per fare fronte alla crisi occorre ritrovare il ''forte cemento unitario nazionale'' che ha caratterizzato le celebrazioni dei 150 anni dell'unità nazionale. Ci attendono prove difficili ma "non dobbiamo cadere in psicosi di timore se non addirittura sbandamento". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo secondo giorno di visita di Stato a Bucarest, in occasione dell'incontro con gli imprenditori italiani in Romania. Il capo dello Stato, ancora una volta, torna a sottolineare l'importanza della coesione nazionale, strumento indispensabile per affrontare la crisi, soprattutto di fronte a "un certo impazzimento dei mercati finanziari'' rispetto al quale ''non dobbiamo prendere abbagli, cedere a psicosi, timori, avere sbandamenti. Sono questioni molto complicate che non risolviamo dicendo che ci sono gli speculatori''. "Abbiamo gestito molto bene il servizio del debito pubblico, le varie emissioni dei titoli. Il Tesoro e la Banca d'Italia stati tecnicamente molto bravi'', ha affermato tra l'altro Napolitano, che comunque ha voluto sottolineare come ora "ci saranno da rivedere molte cose, molti comportamenti, scelte del passato. Tutti dobbiamo ricordare che non siamo nel 1980. Nascano -ha esortato Napolitano- comportamenti adeguati, realmente validi per superare le sfide di oggi''.

13 settembre 2011

Più ore sui banchi e meno investimenti: la scuola italiana è poco europea

L'Italia investe per istruzione e universita' il 4,8% del suo Pil, contro una media Ocse del 5,9%. Usa, Corea, Norvegia sono sopra al 7%. In particolare nel nostro paese la porzione di Pil dedicata all'istruzione, dalla scuola primaria alla secondaria, e' del 3,3% (media Ocse 3,8). Per l'educazione terziaria, quella universitaria, si spende l'1% (media Ocse 1,5%). Il dato e' praticamente costante dal 1995 nel nostro paese: allora spendevamo il 4,6%. Dietro di noi ci sono la Repubblica Ceca (4,5% di Pil speso per l'istruzione), la repubblica Slovacca (4%), Cina (3,3%), Indonesia (3,3%). La Germania si assesta come noi sul 4,8% ma spende di piu' (1,2%) per l'universita'. I dati sono contenuti nel Rapporto Ocse 'Education at a glance' diffuso oggi con dati riferiti per lo piu' al 2009.
L'investimento privato e' scarsissimo in Italia. Per esempio il 3,3% di Pil speso sulla scuola primaria e secondaria esce per lo piu' (3,2%) dalle casse dello Stato. Per l'Universita' e' lo stesso: dell'1,1% di Pil speso, lo 0,8% e' frutto di investimenti pubblici. All'universita' pesano di piu' le tasse degli studenti degli investimenti privati.
La spesa annua per studente si avvicina invece a quella complessiva dei paesi Ocse. L'Italia spende per uno studente circa 9.200 dollari all'anno, nel complesso i paesi Ocs spendono 9.860 dollari. Ma c'e' una differenza. L'Italia investe soprattutto sugli studenti delle scuole di primo e secondo livello. Molto piu' della media Ocse. Ma poi la spesa pro capite per gli universitari e' molto al di sotto della media Ocse: 9553 dollari contro 13.717

Bersani: "Il premier ha umiliato l'Italia, è lui la nostra rovina"

"Tutto il mondo pensa che la rovina dell'Italia e' lui". Cosi' il segretario del Pd Pier Luigi Bersani replica al premier che taccia le opposizioni di essere la rovina dell'Italia. "Puo' sbagliare tutto il mondo- dice Bersani alla Camera- e avere ragione lui, ma tutti i dati che arrivano segnalano che non solo siamo sul precipizio, ma dobbiamo anche subire l'umiliazione di essere visti come una zavorra e un pericolo. E' troppo: l'Italia non lo merita, non doveva essere portata fin qui e lui, prima di ogni altro, ne e' il responsabile".

12 settembre 2011

Abolizione Province: occasione rivedere complessivamente l'assetto istituzionale dello Stato. Dichiarazione di Guglielmo Loy, UIL



Che i livelli istituzionali e amministrativi siano troppi nel nostro Paese è cosa risaputa, ma l’assetto istituzionale di uno Stato dovrebbe essere rivisto complessivamente e rapidamente con un disegno organico.
A monte, a nostro parere, c’è la necessità di individuare soprattutto quali funzioni essenziali debbano essere fornite e qual è il soggetto più adatto a svolgerle, perché non vorremmo che, sull’onda delle legittime aspettative dell’opinione pubblica, ci sia una lievitazione degli Enti che si occupano della cosiddetta “area vasta” (Consorzi, Unioni dei Comuni, Uffici regionali, ATO ecc.) con il rischio che i costi della politica anziché diminuire aumentino.

'Fronte' Veltroni-Quagliariello per le primarie "per legge"

Primarie per tutti. E per legge. Un fronte bipartisan, che va da Walter Veltroni a Gaetano Quagliariello, passando per Antonio La Forgia (Pd) e Andrea Augello si e' ritrovato questa mattina nella sede del 'Secolo d'Italia', invitati dal direttore Marcello De Angelis a discutere delle proposte di legge per l'istituzionalizzazione delle primarie. Con loro, anche i direttori del Foglio Giuliano Ferrara, e del Tempo, Mario Sechi.
Per Veltroni "siamo in una fase in cui dobbiamo reinventare un modello di rapporto tra societa', partiti e istituzioni: oggi i partiti non possono che essere strutture aperte, con una vita democratica e dunque con gruppi dirigenti che non li sequestrano. Anzi- ha aggiunto- i gruppi dirigenti devono avere una legittimazione popolare". Da qui l'esigenza di primarie obbligatorie, tanto da legarle al finanziamento dei partiti: "Non possono essere opzione di un solo partito, perche' il grado di democrazia di un partito non e' estraneo al grado di democrazia di un Paese".
Su questo "si puo' lavorare insieme", ha assicurato Veltroni, anche se non adesso. "Servono un governo nuovo e una fase nuova", ha sottolineato l'ex segretario del Pd, e bisogna fare in fretta: "Le forze politiche devono rendersi conto che le regole vanno fatte prima delle prossime elezioni, dalle primarie per legge al dimezzamento del numero dei parlamentari".

11 settembre 2011

Coldiretti,immigrati salvano vendemmia

La vendemmia 2011 in Italia e' salva grazie all'impegno di 30.000 lavoratori stranieri che garantiscono la raccolta delle uve destinate ai piu' pregiati vini di qualità del nostro Paese, dal Brunello di Montalcino al Barbaresco fino al Prosecco nel cui distretto lavorano addirittura immigrati di ben 53 differenti nazionalità. E' quanto fa sapere la Coldiretti precisando che e' straniero il 15% dei lavoratori del settore (210.000).

PDL: ALEMANNO, SERVONO RINNOVAMENTO CLASSE POLITICA, PROGRAMMI E IDEE

''C'e' bisogno di rinnovamento ma soprattutto di programmi e di idee, di un nuovo progetto di riforma adeguato a quella che e' oggi al difficolta' della situazione italiana''. Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, prima di prendere parte a un dibattito ad Atreju 2011, rispondendo a chi gli chiede se ci sia bisogno di un rinnovamento nella classe politica.
''Dobbiamo dare delle risposte politiche e culturali adeguate - aggiunge Alemanno - alla gravita' dei problemi''.

PD: BERSANI, IL 5 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

''Chiamo il partito a un impegno e a una mobilitazione che portino a una manifestazione nazionale il 5 novembre a Roma, a sostegno dell'Italia, delle nostre idee dell'Italia e della necessaria svolta politica''. Lo afferma il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, nel suo intervento alla festa del Pd di Pesaro. Bersani invita quindi a ritrovarsi ''a Roma tutti assieme per dare fiducia all'Italia''.
Il segretario del Pd annuncia quindi ''entro la fine dell'anno'' la stesura della ''convenzione nazionale per la ricostruzione'', vale a dire ''il progetto del Pd per l'Italia di domani''.

La Uim raccoglie il monito del direttore di “Avvenire”: sull’emigrazione cambiare passo e registro

Sull’Avvenire di ieri il direttore Marco Tarquinio ha evidenziato ancora una volta il tema dell’emigrazione all’estero dei nostri giovani.
Ha scritto Tarquinio “Ogni lettera di giovane che arriva ad Avvenire per annunciare l’acquisto di solo andata per un qualche altro Paese accresce il senso di inadeguatezza e rafforza una ultimativa sensazione di urgenza. Dobbiamo cambiare registro e passo”.
“Tutti gli addetti ai lavori per gli italiani all’estero devono accogliere il monito di Tarquinio – ha commentato il Presidente della UIM Alberto Sera – perché è tempo di scelte nuove e diverse per un mondo che è già nuovo e diverso”.

Istat: nel secondo trimestre Pil a +0,3% Ferma allo 0,7% la crescita per il 2011

Rallenta la crescita dell'economia italiana nel secondo trimestre del 2011: secondo quanto comunica l'Istat, tra aprile e giugno il Pil italiano è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti del secondo trimestre del 2010. Rispetto al primo trimestre 2011, la crescita del Pil accelera quindi su base congiunturale (al +0,3% dal +0,1%), mentre rallenta in termini tendenziali (al +0,8%, dal +1%)La crescita acquisita per il 2011 è pari allo 0,7%. Il Pil acquisito è la crescita annuale che si avrebbe se nei restanti trimestri dell'anno la crescita congiunturale fosse pari a 'zero'. L'Istat sottolinea come il dato odierno confermi la stima preliminare diffusa il 5 agosto scorso. Il secondo trimestre del 2011 ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative del secondo trimestre 2010.
Tutte le componenti della domanda interna, evidenzia l'istituto di Statistica, sono risultate in aumento. Le importazioni sono diminuite del 2,3% e le esportazioni sono cresciute dello 0,9%. Il contributo alla crescita del Pil della domanda nazionale al netto delle scorte è stato di 0,2 punti percentuali (0,1 i consumi delle famiglie, zero le spese della P.A. e gli investimenti). La variazione delle scorte ha sottratto alla crescita del Pil 0,8 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta e' stato di 0,9 punti percentuali.
L'Istat rileva andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto dell'industria (+0,9%) e dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell'agricoltura è sceso del 2,4%.
Guardando gli altri Paesi, nel secondo trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dello 0,1% in Germania ed è rimasto stazionario in Francia, mentre in Giappone è diminuito dello 0,3%. In termini tendenziali, il Pil è aumentato del 2,8% in Germania, dell’1,6% in Francia, dell’1,5% negli Stati Uniti e dello 0,7% nel Regno Unito; in Giappone ha subito una flessione dello 0,9%. Nel complesso dell’area Euro il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% e in termini tendenziali dell’1,6%.

Marcegaglia: o il governo fa velocemente una grande operazione o via

"Nei prossimi giorni il governo deve essere in grado di fare velocemente una grande operazione". Altrimenti "deve trarne le conseguenze". Emma Marcegaglia, parlando alla festa dell'Udc di Chianciano Terme, trasmessa sul sito del partito, senza dirlo esplicitamente mette l'esecutivo di fronte a un bivio senza alternative. O agisce oppure rimette il mandato.
"Noi facciamo un altro mestiere- spiega- ma c'e' un problema di credibilita' molto serio: o questo governo dimostra di essere in grado di fare una grande operazione in termini di equita' e di visione a medio termine e di superare i veti nei prossimi giorni oppure deve trarne le conseguenze perche' il paese rischia molto, non possiamo rimanere in questa situazione di incertezza".
L'attacco della leader di Consindustria arriva in un giorno molto difficile per la Borsa e le tensioni sui Btp. "Siamo tornati- aggiunge- a degli spread pre-manovra".
Marcegaglia prosegue nelle stoccate: "Oggi il paese e' in pericolo. Noi siamo meno credibili della Spagna". E torna sulla manovra: "E' inaccettabile che, mentre si chiedono sacrifici a tutti, all'ultimo momento si cancella il taglio alle indennita' dei parlamentari".

Berlusconi: "Manovra equa, abbiamo salvato l'Italia. Infinite falsità su di me"



Con la manovraapprovata nei giorni scorsi "abbiamo salvato i nostri conti, in definitiva, abbiamo salvato i risparmi dei cittadini italiani, abbiamo salvato l'Italia". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio ai Promotori della Libertà ''Abbiamo posto le premesse -ha rimarcato il premier- perché l’Italia raggiunga il pareggio di bilancio entro il 2013, vale a dire che lo raggiungerà per la prima volta nella storia a partire dal 1876, quando lo raggiunse per ad opera del governo di Marco Minghetti''.E un dato -ha spiegato Berlusconi- che ci fa capire come l’Italia abbia vissuto per troppo tempo al di sopra delle proprie risorse, soprattutto per colpa dell’enorme debito accumulato negli anni del consociativismo catto-comunista, che dal 1980 al 1992 ha moltiplicato per molte volte il debito dello Stato''.
''La manovra -ha sottolineato ancora Berlusconi- ci è stata chiesta dall’Europa, dalla Bce, ci è stata imposta in tempi molto stretti dai mercati. Penso che abbiamo lavorato bene per rendere la manovra più equa possibile, sia pure con il necessario rigore''.
''Il ritocco dell’Iva di un punto dal venti al ventuno -ha rimarcato il presidente del Consiglio- non colpisce i beni di prima necessità. Soltanto ai contribuenti più facoltosi, dai trecentomila euro in su, è stato chiesto un onere del tre per cento in più sino a quando non avremo raggiunto il pareggio di bilancio. Ma questa è l’unica eccezione al principio che ho sempre rispettato di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. I costi della politica saranno ridotti con varie misure, su tutte ricordo l’abolizione delle province''.
''Il pareggio di bilancio -ha aggiunto - diventerà un obbligo stringente posto dalla Costituzione. In questo modo abbiamo tutelato i risparmi delle famiglie e abbiamo esentato dai sacrifici le fasce sociali più deboli. Soprattutto, credo di poterlo davvero dire, abbiamo salvato i nostri conti, in definitiva, abbiamo salvato i risparmi dei cittadini italiani, abbiamo salvato l’Italia.
''Dovete spiegarlo a tutti -ha esortato i Promotori della Libertà- ai nostri sostenitori, ai vostri amici, ai vostri colleghi di lavoro. Forse non basterà quello che abbiamo fatto e quello che voi farete a riequilibrare le infinite falsità che vengono scritte in questi giorni, anche su di me come persona, ma io credo -ha concluso Berlusocni- che di certo sarà una missione positiva, una missione di verità''.

9 settembre 2011

NAPOLITANO: CRESCITA TEMA DRAMMATICO, RIVEDERE I COMPORTAMENTI CHE LA OSTACOLANO

''La crisi finanziaria globale esplosa a cavallo tra il 2007 e il 2008, culminando nel corso del 2011 nella crisi dell'Eurozona per la crescente insostenibilita' del debito sovrano di alcuni paesi, tra cui l'Italia, ci ha condotto a decisioni molto pesanti nel nostro Parlamento in funzione di risanamento e di riequilibrio della nostra finanza pubblica''. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della lectio magistralis, tenuta dal professore Lucio Villari all'istituto Storia Patria di Palermo. In merito a questo scenario per il Capo dello Stato occorre una ''riflessione di fondo su cio' che deve concepirsi come revisione complessiva di assetti istituzionali, di realta' economiche e di comportamenti diffusi che sono ormai ostacolo ostruttivo a una sana gestione dei mezzi finanziari disponibili e a una ripresa su nuove basi della nostra crescita economica, sociale e civile''. Crescita i cui temi, ha osservato Napolitano, si pongono ora in modo ''stringente, per non dire drammatico''.

Aiuti all'Italia, è scontro nella Bce Il rappresentante tedesco lascia Crollano le borse, vola lo spread

Juergen Stark, membro del comitato esecutivo e del Consiglio direttivo della Bce, ha informato il presidente Jean-Claude Trichet che, per motivi personali, dovrà dimettersi dal suo incarico prima della fine del suo mandato il 31 maggio 2014.AStark resterà al suo posto fino a quando verrà individuato il suo successore, che, secondo la procedura di nomina, sarà nominato entro la fine di quest'anno. Stark è membro del Comitato Esecutivo della Bce dal primo giugno 2006. Dopo essere stato informato da Juergen Stark della sua decisione di rassegnare le dimissioni per motivi personali, il presidente Jean-Claude Trichet lo ha ringraziato di cuore per il suo eccezionale contributo all'unità europea in questi anni. Avendo lavorato con Stark per quasi 20 anni, Trichet gli ha espresso particolare gratitudine per la sua eccezionale ddizione in qualità di membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio direttivo per più di cinque anni.
Stark avrebbe tenuto in queste settimane una posizione contraria all'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce sul mercato secondario. E, secondo diverse indiscrezioni, il passo indietro potrebbe essere legato anche alle divergenze nel comitato esecutivo della Bce.
A prendere il suo posto potrebbe essere il segretario di Stato al ministero delle Finanze, Jorg Asmussen. Lo scrive sul suo sito web il quotidiano tedesco Handelsblatt, sulla base di informazioni provenienti da ambienti finanziari, coinvinti che il posto vacante verrà rioccupato da un tedesco. Stark, 63 anni, è considerato uno dei più forti sostenitori dell'euro all'interno della Bce. Stark, ex vice presidente della Bundesbank tedesca, era mebro del direttivo della Bce dal giugno 2006 e tra l'altro era responsabile per l'attuazione della politica monetaria nella zona euro. Le voci che hanno preceduto la dichiarazione delle dimissioni, hanno causato il temporaneo collasso della Borsa in Germania. Anche l'euro ne ha risentito. E' la seconda volta che un tedesco si allontana dalla banca centrale, dopo che l'ex presidente della Bundesbank Axel Weber, lasciò l'istituto per protestare contro la gestione della crisi europea.
Lo spread Btp-Bund sfiora i 370 punti per poi ripiegare a 365. Il differenziale fra i titoli italiani e quelli tedeschi a 10 anni è salito fino a 370.84 e attualmente è a 365.90
Le piazze finanziarie del Vecchio Continente allargano le perdite. La peggiore è Milano con il Ftse Mib che cede il -3,95%, mentre l'All Share lascia sul terreno il 3,62. Madrid flette del 3,46% e Francoforte cede il 3,51%. A Parigi il Cac 40 lascia sul terreno il 3,16%, mentre Bruxelles -2,57%, Amsterdam -2,1%, Londra -1,84% e Zurigo -0,99%.

7 settembre 2011

Manovra: tassa sulle rimesse, una misura incomprensibile e propagandistica. Dichiarazione di Guglielmo Loy, Segretario confederale UIL

La disposizione contenuta nella manovra economica del Governo di tassare del 2% gli invii di denaro all’estero per tutte le persone sprovviste di codice fiscale e sanitario, appare incomprensibile e propagandistica e rischia – se non precisata - di penalizzare solo i turisti presenti nel Paese eventualmente interessati a trasferimento di denaro.
In effetti, una legge dello stato ed approvata da questa maggioranza, la n. 94 del 2009, già impedisce agli immigrati irregolari di far uso degli strumenti legali di trasferimento finanziario, tramite banche o money transfer, per cui la norma attuale appare inefficace nei confronti di chi è privo di permesso di soggiorno che, come noto, ricorre a canali informali di trasferimento delle rimesse o a prestanome di comodo.
Il dispositivo, dunque, appare destinato a non produrre alcun risultato, tranne forse scoraggiare ulteriormente il turismo straniero in Italia.
Se si volesse combattere davvero il lavoro irregolare, basterebbe ad esempio applicare la direttiva CE n.52 (entrata in vigore lo scorso luglio) volta a colpire chi sfrutta il lavoro etnico in nero.

Governo: Berlusconi soddisfatto per si' manovra, sul tavolo nodo intercettazioni

Dovevamo intervenire, questa manovra e' nell'interesse dei cittadini e del Paese. Dopo giorni di tensione nella maggioranza arriva il si' del Senato alla fiducia sulla manovra. Silvio Berlusconi e' soddisfatto per il risultato ottenuto, perche' con le ultime modifiche al testo la 'correzione dei conti pubblici' vale quasi 60 miliardi di euro in 4 anni. Il premier avrebbe confidato a chi ha avuto modo di sentirlo che il parto e' stato travagliato ma il testo uscito fuori e' il migliore possibile. Ora attende il giudizio della Bce e il 'verdetto' dei mercati finanziari, fiducioso che la nuova versione della finanziaria bis mandera' segnali rassicuranti. Dobbiamo portare subito a casa la manovra e garantire stabilita' a un Italia in difficolta' per la grave crisi economica, sarebbe stato il suo ragionamento.

Manovra, sì del Senato alla fiducia

Con 165 sì, 141 no, e 3 astenuti su 309 votanti la manovra presentata dal governo a Palazzo Madama incassa la fiducia del Senato. Con le ultime modifiche il provvedimento, arrivato alla sua quinta riscrittura, vale quasi 60 miliardi di euro in 4 anni. La maggioranza esulta, mentre restano le critiche delle opposizioni che reclamano, subito dopo l'approvazione della finanziaria bis, un nuovo esecutivo. Clima teso, in serata proteste e lancio di petardi e fumogeni davanti a Montecitorio e Palazzo Madama. E Gianni Letta non nasconde che ''viviamo momenti amari'' con ''sfide difficili''. Intanto, dalla relazione tecnica che accompagna il maxiemendamento presentato in Senato emerge che complessivamente le manovra economica vale per il 2013, anno in cui dovrà essere raggiunto il pareggio di bilancio, 54,265 miliardi di euro.
In particolare grazie le ultime modifiche il provvedimento impatterà positivamente sul deficit per 4,343 miliardi nel prossimo anno e 4,399 miliardi nel 2013. Nel 2011 invece l’impatto sull’indebitamento netto sarà di 700 milioni. Quasi tutto il gettito aggiuntivo arriva dall'aumento dell'Iva dell'1% che scatterà dall'entrata in vigore della manovra. Il gettito previsto per il 2011 è infatti pari a 700 milioni, mentre dal prossimo anno sarà pari a 4,2 miliardi.
Tra le altre novità, il contributo di solidarietà del 3% per i redditi oltre 300.000 euro, in vigore ''fino al raggiungimento del pareggio di bilancio'' anche per gli anni successivi il 2013, e l'incremento dell'età pensionabile per le donne nel settore privato dal 2014. L'allineamento tra l'età di pensionamento nel settore pubblico e in quello privato, si legge nella relazione tecnica, ''è previsto con la medesima gradualità (per completarsi a partire dal 2026) con seguenti passi di incremento a decorrere dal primo gennaio di ogni anno''.
Si allenta la stretta sugli evasori, per cui è prevista la reclusione nei casi in cui ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni: ''ammontare dell'imposta evasa superiore al 30% del volume d'affari, ammontare dell'imposta evasa superiore a 3 milioni di euro''.
Salta la certificazione dei debiti che la P.a. ha contratto con le imprese. Il provvedimento, approvato in commissione Bilancio e 'saltato' nel maxiemendamento, dava la possibilità alle banche di poter riscattare i debiti delle imprese.
Soddisfatto il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, per il quale la manovra varata dal governo italiano "va nella giusta direzione". "Contiene una serie di interventi che possono incidere positivamente sul contenuto della spesa pubblica e danno anche segnali per la crescita", ha detto Tajani ai giornalisti a Bruxelles, aggiungendo che " sono state accolte le indicazioni che arrivavano dall'Unione europea". "Come commissario all'Industria -ha esortato Tajani- credo che la strada imboccata debba essere l'inizio di un percorso che deve continuare nei prossimi anni in Italia e in Europa". In una nota diffusa a Bruxelles ieri a tarda sera, la Commissione europea aveva dato il benvenuto "alle nuove misure annunciate dal governo italiano".

6 settembre 2011

Terzo Polo, serve nuovo governo

'Ormai non basta piu' un ulteriore aggiustamento della manovra da parte del governo. Affrontare questa situazione richiede una discontinuita' dell' esecutivo poiche' esso e' parte della mancanza di credibilita' dell'Italia''. Lo scrivono in una nota i rappresentanti del Terzo polo. Il testo, redatto da Giorgio La Malfa,e'sottoscritto dal segretario Udc Lorenzo Cesa, dal vicepresidente di Fli Italo Bocchino, dalla portavoce Api Linda Lanzillotta e dal capogruppo Mpa al Senato Giovanni Pistorio.

IDV: DI PIETRO, NO ALLEANZE CON UDC. TERZO POLO ANDRA' DA SOLO

Dal palco della Festa nazionale democratica di Pesaro, il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, pone un veto sull'ipotesi di alleanza futura del centrosinistra con l'Udc e ricorda che in Molise i centristi hanno deciso di allearsi con il Pdl. Durante un dibattito col deputato di area Dem, Giuseppe Fioroni, trasmesso da Youdem.tv, Di Pietro chiede: ''Ma tu ci staresti con una moglie che una volta sta con te e un'altra con un altro? Io no perche' credo che fare una grande coalizione puo' certamente portare il centrosinistra al governo, ma se facessimo gli stessi casini degli altri e' meglio che restiamo all'opposizione''.
Di Pietro ha spiegato che il suo sogno politico e' quello di creare una grande area riformista aperta a tutti, ''ma io sono convinto che il Terzo polo andra' da solo alle elezioni per essere fondamentale al futuro governo al Senato. Anche per questo deve essere cambiata la legge elettorale. Speriamo che il Pd finalmente ci dia una mano nella raccolta firme''.

MANOVRA BIS: TASSA 3% COLPISCE 11.000 SUPER RICCHI

La tassa del 3% sui redditi complessivi sopra i 500.000 euro colpisce 11.000 contribuenti. Un numero limitato di super ricchi, considerando che le dichiarazioni che vengono presentate annualmente sono circa 41 milioni.
Degli 11.000 'paperoni' che dovranno versare il contributo, il 5% sono lavoratori dipendenti, il 56% lavoratori privati e il 39% lavoratori autonomi.

"Cara università, quanto mi costi...": 40.000 italiani chiedono un prestito per pagarsi gli studi

Settembre è il mese in cui le famiglie italiane tornano a fare i conti con la scuola e, complice la crisi economica e la volontà di essere più competitivi nella ricerca di un'occupazione, sono più di 40.000 i nostri connazionali che nell'ultimo anno hanno richiesto un prestito per pagare i propri studi o quelli dei figli. A diffondere i dati è Prestiti.it (www.prestiti.it), il broker online che aiuta a scegliere il miglior finanziamento personale.
A preoccuparsi della formazione sono soprattutto le donne: se solitamente a richiedere un prestito sono prevalentemente gli uomini, quando si tratta di questa tipologia di finanziamento, la percentuale di donne che li richiede aumenta di 14 punti percentuali rispetto alla media, passando dal 24% al 38% delle richieste totali.
Per quanto riguarda lo spaccato regionale, quella che emerge è una generale uniformità di comportamento su tutto il territorio nazionale: l'indagine di Prestiti.it registra una generale attenzione di tutte le regioni d'Italia a questa forma di finanziamento della formazione; a variare, piuttosto, sono gli importi richiesti, che indicano scelte di formazione professionale diverse. Guidano la classifica degli importi Sardegna (con 14.900 euro richiesti), Lombardia (12.800) e Trentino (12.000); le zone in cui si richiedono finanziamenti minori, invece, sono Abruzzo (8.000 euro), Umbria e Veneto (entrambe con 8.100 euro).

A Buenos Aires riunito il Coordinamento nazionale Pd. A Mendoza mostra sul fumettista desaparecido Oesterheld

"Si è tenuta sabato a Buenos Aires una riunione del Coordinamento nazionale del Pd in Argentina, alla quale ha partecipato il deputato Fabio Porta, eletto nella circoscrizione America Meridionale. Presenti alla riunione i responsabili dei circoli di Buenos Aires, Moron, Mar del Plata, Rosario, Cordoba e Mendoza e il coordinatore per l’America Meridionale Francisco Rotundo. Dopo la riunione Fabio Porta si è recato a Mendoza dove ha inaugurato la mostra internazionale sul fumettista desaparecido Oesterheld, organizzata dalla Provincia e dall’Usef.
l'inaugurazione della mostra dedicata a Oesterheld è stata – sottolinea Porta - un’importante occasione per ricordare una straordinaria vicenda umana ed artistica che negli anni sessanta portò in Sudamerica alcuni tra i migliori fumettisti italiani; da quell’avventura nacquero testate gloriose come “L’Eternauta” che in Argentina ancora oggi tutti ricordano con emozione. Purtroppo – ricorda - la storia di Oesterheld si incrocia con gli anni terribili della dittatura; il fumettista venne sequestrato e assassinato, così come le sue figlie, lasciando un vuoto ancora oggi incolmabile per i suoi familiari, amici e lettori affezionati.
Dal’Italia, a testimonianza di questa epoca, è giunto per l’occasione il collega fumettista Ivo Pavone; Pavone, insieme all’on. Porta, ha poi partecipato alla conferenza dal titolo “Argentina e Italia, un ‘fumetto’ in comune”, alla quale sono intervenuti esponenti della nostra grande collettività e autorità dei due Paesi.

Manovra: Bersani, va rafforzata e resa piu' equa

Cosi' non va. La manovra va rafforzata e resa piu' equa. Pierluigi Bersani lo ripete poco prima di prendere parte al corteo allo sciopero della Cgil indetto per protestare contro la politica economica del governo e la manovra in discussione al Senato. "E' inutile fare presto se non si fa bene -nota il leader del Pd- cosi' si rischia di fare una manovra a settimana. Noi diciamo che va rafforzata ma va irrobustita anche la coesione. Noi abbiamo idee: risparmi sulla pubblica amministrazione, un'imposta sui grandi patrimoni immobiliari e un'operazione seria di liberalizzazioni. Ieri -aggiunge Bersani- in due minuti la maggioranza ha bocciato tutti i nostri emendamenti che, ripeto, sono seri".Inoltre Pierluigi Bersani difende la decisione di aver schierato il Pd a favore dello sciopero contro la manovra economica, indetto dalla Cgil. "Credo sia giusto esserci -ha affermato il leader democratico, partecipando al corteo che scorre lungo via Merulana- come e' stato giusto partecipare ad altre iniziative sindacali. Parlo dei presidi della Cisl e della Uil davanti al Senato o all'iniziativa contro la manovra fatta ieri dagli enti locali. Credo sia doveroso per il Pd partecipare dove, a ragion veduta e con buone motivazioni, si critica una manovra economica ingiusta e poco credibile".

Legge elettorale, i referendari contro "casta scatenata": 'Ce la faremo'

Meno 25 giorni al termine per la raccolta delle firme contro il 'Porcellum' e il Comitato referendario per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale, e il ritorno al 'Mattarellum', torna a farsi sentire. Durante una conferenza alla Camera, a un mese dall'avvio della raccolta firme, i promotori, tra cui Arturo Parisi e Antonio Di Pietro, sono fiduciosi, ma sanno anche che la "casta" e' altrettanto "agguerrita" nel mantenere lo 'status quo'. L'obiettivo e' raccogliere 500 mila sottoscrizioni entro il 30 settembre. E il manifesto (visibile sul sito referendumelettorale.org) e' un porcellino rosa in cravatta con sopra una croce rossa e, a fianco, la scritta 'Firmo voto scelgo': 'Contro il parlamento dei nominati'. O ancora: 'Cambia la legge elettorale, scegli il tuo parlamentare', 'Contro il Porcellum rieleggiamo il parlamento'.
"Ce la possiamo fare- dice Andrea Morrone, presidente del Comitato per il referendum- ma la casta e' scatenata. La Rai ci ignora e non dice che i cittadini hanno la possibilita' di firmare". Quindi annuncia una serie di iniziative, tra cui un sit-in di protesta a partire da marcoledi' prossimo davanti a Viale Mazzini, e poi davanti a Saxa Rubra, per protestare contro la totale assenza di informazione". Tra le altre cose, il Comitato chiedera' un incontro con il ministro all'Interno Roberto Maroni "affiche'- spiega Morrone- nella sua veste istituzionale monitori su tutte le amministrazioni affinche' i cittadini abbiano la possibilita' di firmare". E sempre sul tema informazione, i referendari hanno chiesto all'Agcom di intervire e "l'Autorita'- conclude Morrone- ci ha assicurato che vigilera'. Attendiamo i risultati".
Alla conferenza, erano presenti il coordinatore politico del comitato Arturo Parisi (Pd), il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro, Loredana De Petris (Sel), Enzo Palumbo (Partito liberale italiano), Maria Di Prato, segretaria dell'Unione popolare e Mario Segni (Rete dei referendari). Quest'ultimo ribadisce: "La casta e' scatenata contro questo referendum perche' la casta vive in un Paese ingessato che vuole tenere ingessato e il 'porcellum' e' lo strumento".