Secondo Bellissima un intervento fiscale è necessario “per ragioni di equità, perché oggi nel nostro Paese la quasi totalità dell’Irpef è pagata da lavoratori dipendenti e pensionati. Per ragioni redistributive, perché serve un intervento che restituisca potere d’acquisto a lavoratori e pensionati. Le pensioni negli ultimi anni – continua il segretario generale - hanno perso fino al 30% del loro valore, perché gli attuali meccanismi di rivalutazione sono inadeguati. La leva fiscale è oggi il modo migliore per dare respiro a milioni di pensionati in difficoltà. Per rilanciare lo sviluppo e i consumi. Come afferma anche la Corte dei Conti, si deve evitare un ulteriore diminuzione del reddito reale delle famiglie, con una ulteriore contrazione del mercato interno. La riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati è dunque una necessità strategica per l’intero Paese – prosegue Bellissima – e le risorse si possono trovare dalla crescita delle entrate tributarie, come evidenziato dalla stessa Corte dei Conti, e dal rafforzamento del contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva, che sta già dando buoni risultati. È questa la strada da seguire – conclude Bellissima – ed è quanto ci attendiamo dal Governo nella prossima manovra finanziaria”
29 giugno 2011
La riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati è una necessità strategica per il rilancio dell’intero Paese
Secondo Bellissima un intervento fiscale è necessario “per ragioni di equità, perché oggi nel nostro Paese la quasi totalità dell’Irpef è pagata da lavoratori dipendenti e pensionati. Per ragioni redistributive, perché serve un intervento che restituisca potere d’acquisto a lavoratori e pensionati. Le pensioni negli ultimi anni – continua il segretario generale - hanno perso fino al 30% del loro valore, perché gli attuali meccanismi di rivalutazione sono inadeguati. La leva fiscale è oggi il modo migliore per dare respiro a milioni di pensionati in difficoltà. Per rilanciare lo sviluppo e i consumi. Come afferma anche la Corte dei Conti, si deve evitare un ulteriore diminuzione del reddito reale delle famiglie, con una ulteriore contrazione del mercato interno. La riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati è dunque una necessità strategica per l’intero Paese – prosegue Bellissima – e le risorse si possono trovare dalla crescita delle entrate tributarie, come evidenziato dalla stessa Corte dei Conti, e dal rafforzamento del contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva, che sta già dando buoni risultati. È questa la strada da seguire – conclude Bellissima – ed è quanto ci attendiamo dal Governo nella prossima manovra finanziaria”
Pugliesi nel mondo: 200 mila euro per Piano regionale d’interventi 2011
NAPOLITANO IN GB / L'ITALIA ATTRAVERSA UN MOMENTO DIFFICILE MA PER LA SUA STORIA MERITA LA FIDUCIA DEGLI ALLEATI EUROPEI: CE LA FAREMO
Lo ha detto ieri sera il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano intervenendo a Oxford ad un incontro con i dottorandi e i docenti del Dipartimento di italianistica al Pembroke College.
"L'Italia” ha aggiunto il Presidente Napolitano “merita per la sua lunga storia la fiducia degli amici e degli alleati europei".
Il Capo dello Stato, nel corso del suo intervento, ha anche sottolineato che in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia "abbiamo fatto uno sforzo non retorico e anche critico" nel ricordare la nostra storia e per "non dimenticare gli sforzi fatti da personalità diverse come Cavour, Mazzini e Garibaldi che, al dispetto delle loro divergenze ideali e politiche, al momento opportuno seppero convergere per realizzare un grande obiettivo comune. Questo è lo spirito delle celebrazioni di tante figure ed eventi che hanno dato prova di attaccamento all'unità del paese e di consapevolezza del senso di questa missione nazionale".
Anche in questa circostanza il Capo dello Stato ha inteso ribadire l'importanza dei giovani che "rappresentano un'energia formidabile per far rivivere nel futuro il nostro grande passato".
A Londra il Presidente Napolitano aveva incontrato, in compagnia della signora Clio, S.M. la Regina Elisabetta. "Abbiamo parlato degli eventi recenti - così il Capo dello Stato lasciando Buckingham Palace - il matrimonio tra William e Kate, le nostre celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia e il Giubileo del Regno Unito che si terrà l'anno venturo".
La visita del Capo dello Stato nel Regno Unito si conclude con la consegna del "Degree of Doctor of Civil Law by Diploma" nell'ambito dell'annuale cerimonia di "Encaenia" presso l'Università di Oxford. (aise)
Bersani: ''Manovra bomba sociale'' Arrivano tasse per auto e banche
La versione aggiornata della bozza della manovra prevede poi che i contribuenti che vorranno chiudere le liti pendenti con il fisco lo potranno fare, pagando un prezzo 'scontato' rispetto alla somma contestata. Nella bozza si legge inoltre che slitta di tre mesi l'accertamento esecutivo, per la riscossione dei ruoli da parte di Equitalia. C'è poi lo stop alla riscossione coattiva, da parte di Equitalia, delle somme dovute dai produttori del settore del latte.
''Vedremo cosa arriverà dal governo, ma il 7 giugno c'è stato un documento molto puntuale della Commissione europea, che riconosceva che lo sforzo fatto rende credibile la vigilanza dei conti fino al 2012, ma che occorrono misure addizionali per il 2013-14'', dice il presidente della Repubblica che aggiunge: ''Quindi, la sorpresa che leggo sui giornali per il fatto che per il 2013-14 ci sarà una proiezione distinta, nasce da questa raccomandazione della Commissione Ue. Si vedrà se sarà un provvedimento che già in questa fase entra nel merito del da farsi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013-14 o no''.
L'opposizione intanto ribadisce le critiche alla manovra. "Una bomba sociale" la definisce Pier Luigi Bersani. Per il segretario del Pd il centrodestra non è in grado di approvare la misura: "Un governo e una maggioranza allo sbando, come possono affrontare la manovra in queste condizioni?". Bersani, commentando l'appello del presidente Napolitano a un impegno comune, spiega al Tg3 che il Pd è "sempre stato disponibile a fare le riforme. Abbiamo sempre detto che bisognava farle perché c'è crisi. Ma ci hanno sempre di detto di no e che la crisi non c'era. Ora c'è una montagna davanti a noi che loro spostano al 2013, lasciando una bomba innescata sulle spese sociali".
Durissimo Antonio Di Pietro che parla di ''manovra criminale perché realizza una truffa. A fronte di esigenze europee che si trovino 40 miliardi certi e subito per far quadrare i conti, loro scrivono sulla carta 40 miliardi, ma dicono che troveranno i soldi dopo le elezioni, così se vincono o perdono, hanno fregato i voti degli elettori". Di fronte a questa manovra "criminale", l'Idv ha presentato "una contromanovra da 50 miliardi, con l'individuazione di risorse certe - ha spiegato Di Pietro ai giornalisti a Bruxelles - che abbiamo mandato ieri sera con raccomandata a Tremonti, che quindi deve rispondere anche di omissione di considerazione di proposta alternativa".
L'inserimento nella manovra economica di alcuni stralci della legge sul processo breve fa poi dire al leader dell'Italia dei Valori che "la manovra è doppiamente criminale, perché non solo truffa sul piano dei conti, ma soprattutto inserisce norme che nulla hanno a che vedere con la quadratura dei conti, serve a far passare l'ennesima legge ad personam, nonostante 27 milioni di cittadini abbiano detto di non volerne più sapere".
Critiche arrivano anche dall'Udc. ''In modo irresponsabile si rinvierà tutto di due anni rischiando di portare il Paese nel baratro" sottolinea il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, commentando le anticipazioni sulla manovra. Mentre per il vicepresidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, ''la formulazione della manovra economica rateizzata e postdatata, sostanzialmente a dopo le elezioni politiche, è la prova più lampante della paralisi dell'attività di governo''.
E di ''manovra recessiva'' parla il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. ''Impegneremo nei prossimi mesi le nostre strutture in forme di mobilitazione con i lavoratori perché una manovra così rappresenta per il Paese 'insopportabilità sociale'".
Umberto Bossi conferma intanto che domani la Lega porterà modifiche alla manovra in Cdm. ''Penso che in un clima di solidale collaborazione, arriveremo a una conclusione soddisfacente" dice il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, anticipando quello che a suo sarà l'esito del Consiglio dei ministri.
CONTRATTI: CONFINDUSTRIA E CGIL-CISL-UIL FIRMANO ACCORDO UNITARIO
MANOVRA: NEL GOVERNO SI TRATTA ANCORA, DOMANI IL CDM
Silvio Berlusconi ha espresso soddisfazione soprattutto per il clima sereno della riunione. ''Ora mostriamo unita' e coesione'', raccomanda ai ministri. Umberto Bossi ha sottolineato con prudenza che sono state accolte le proposte della Lega ''anche se bisogna lavorare ancora''.Tremonti, da quello che e' trapelato sulle riunioni di ieri, ha ceduto soprattutto sul metodo. E' stato lo stesso Berlusconi a farsi interprete dei malumori che serpeggiavano nel Pdl e nella Lega rispetto al fatto che il ministro dell'Economia strappa di solito consenso sulle linee generali ispirate al rigore della propria politica senza pero' far vedere numeri e carte ai suoi colleghi.Sull'entita' della manovra c'e' pieno accordo, si sottolinea da Palazzo Chigi. I vertici di ieri servivano a ritrovare la concordia nella maggioranza e a sgombrare il campo da possibili equivoci in vista del Consiglio dei ministri di domani che ha all'ordine del giorno manovra finanziaria, riforma fiscale e decreto legge per affrontare l'emergenza rifiuti a Napoli.Rispetto agli annunci della vigilia, ci sono molte novita'. Come nel caso delle pensioni, che non dovrebbero essere ritoccate di molto su richiesta della Lega, o come sulla scomparsa della cosiddetta tassa patrimoniale progressiva che il ministro dell'Economia avrebbe voluto introdurre secondo alcune indiscrezioni convinto che bisogna rastrellare soldi dai ceti piu' abbienti avendo gia' agito in altre direzioni.Sembra di intravedere pure un passo indietro rispetto ai tagli dei costi della politica, questione su cui aveva insistito in particolare la Lega (i ministri avranno solo il salario da parlamentari, si tagliano le auto blu). Il peso della manovra per ora grava soprattutto sul pubblico impiego, dove si congelano salari e turn over, e sul ripristino del ticket sanitario di 10 euro. Nel Consiglio dei ministri di domani alcune misure potrebbero pero' cambiare.
26 giugno 2011
Berlusconi: le nostre banche sono solide, entro il 30 giugno solo una 'manovrina'
"LA SITUAZIONE DELLA GRECIA NON PARAGONABILE ALLA NOSTRA" - "La nostra situazione- spiega poi il premier- è assolutamente diversa rispetto a quella di altri Paesi. La Grecia non ha un impianto industriale e dipende in gran parte dal turismo. Quindi, la situazione della Grecia non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella dell'Italia".
OCSE: ITALIA E GERMANIA ULTIME DELLA CLASSE PER LA SPESA IN ISTRUZIONE/ INSEGNANTI ITALIANI SODDISFATTI AL 95% DEL LORO LAVORO
Secondo i dati Ocse, la spesa per l’istruzione nel nostro Paese rappresentava nel 2008 appena il 9,3% dell'intera spesa pubblica, tra i livelli minimi del pool dei 31 paesi che fanno parte dell'organizzazione e ben al di sotto della media complessiva (13,1%).
Non solo, l'Ocse rileva anche che in Italia, così come negli Stati Uniti, in Israele, Slovenia, Ungheria, Islanda e repubblica Ceca, "i salari degli insegnanti sono considerevolmente inferiori rispetto alla media di quanto guadagnano i lavoratori del terziario". È generalmente inferiore alla media Ocse anche il livello di spesa che l'Italia dedica alla sanità: nel 2008 ammontava al 4,6% della spesa pubblica complessiva, contro il 14,7% della media. In particolare, da noi si è registrato un aumento dell'1,6% dal 2000 al 2008, mentre nei paesi Ocse l'incremento è stato dell'1,7%.
Per l'Ocse, inoltre, l'Italia deve introdurre una maggiore trasparenza negli acquisti per la P.A., ricordando che nel 2008 a questa voce è andato ben il 10% del Pil italiano.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dagli insegnanti italiani, che si dichiarano tra i più soddisfatti del loro lavoro svolto in classe. Messi a confronto con i colleghi di 23 paesi dell'area Ocse i nostri "prof" dichiarano però anche che la loro professione è migliorabile, soprattutto riducendo gli impegni burocratici extra-didattici e aumentando le opportunità per aggiornare le loro competenze.
Questi dati risultano dall'indagine internazionale Ocse-Talis, che ha esaminato anche la percezione che i docenti hanno del loro "status", diffusa nei giorni scorsi dalla Uil scuola. Questo studio è stato condotto in 23 paesi su un ampio campione di docenti e dirigenti scolastici in servizio nelle scuole superiori di primo grado.
Come si è detto, per quanto riguarda l'Italia, il 95% dei docenti ha detto di essere appagato del proprio lavoro dietro la cattedra. E ciò, malgrado il tempo che è sottratto loro all'insegnamento per espletare troppi adempimenti burocratici (8,8%) - come le schede da riempire, le comunicazioni da espletare, i modelli periodicamente da consegnare - risulti più alto della media dei 23 paesi coinvolti nello studio (il record del carico di pratiche è dei messicani, con il 16,5% delle ore sottratte all'insegnamento).
Non solo, i prof italiani hanno anche ammesso di utilizzare il 14% del loro tempo con gli alunni per mantenere l'ordine in classe. Ma su questo punto sono gli insegnanti brasiliani a faticare di più per mantenere l'ordine (17,8% del tempo).
I ricercatori che hanno svolto l'indagine hanno anche interrogato i docenti sulla percezione che loro hanno dell'efficacia personale in relazione all'attività educativa con i propri studenti. Sotto la lente di ingrandimento sono state messe una serie di variabili relative al lavoro d'aula, non sotto il profilo delle materie insegnate, ma su quello relazionale.
25 giugno 2011
CONTRATTI: ANGELETTI, CONFRONTO UTILE, SU BINARI GIUSTI
''Le distanze si sono ridotte, al punto tale da farci prefigurare accordi condivisi''. Lo afferma il leader della Uil, Luigi Angeletti, parlando dei rapporti tra le parti sociali, al termine del tavolo sulla rappresentanza e la contrattazione tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.
CONTRATTI: ANGELETTI, BENE MARCEGAGLIA, PIU' COMPETITIVITA' PER CRESCITA CREARE PROSPETTIVE PER GIOVANI
"Condivido il pensiero della presidente Marcegaglia: e' stato un confronto utile nel corso del quale si e' manifestata la volonta' a trovare soluzioni. Siamo consci che una parte importante dell'economia del Paese riguardi le imprese che diventano compettitive". E' quanto sostiene Luigi Angeletti, segretario generale Uil, a margine dell'incontro tra Confindustria e sindacati. "L'unica possibilita' per aumentare la crescita e i posti di lavoro e' essere competitivi", aggiunge. Il leader della Uil invita anche "a creare prospettive per i giovani al fine di farli entrare nel mondo del lavoro". Ecco perche' si dice "soddisfatto" per l'incontro gia' fissato con Confindustria per la prossima settimana.
MATURITA': MEZZO MILIONE DI STUDENTI SUI BANCHI PER LA TERZA PROVA
21 giugno 2011
PENSIONI: CRESCE LA SPESA E META' DEGLI ASSEGNI E' SOTTO 1000 EURO
Berlusconi: ''Avanti fino al 2013'' Bossi: ''Domani niente è scontato''
In serata, rispondendo ad una domanda dei cronisti su cosa potrà succedere domani alla Camera in occasione della verifica di maggioranza, il Senatur ha detto che "niente è scontato. Vediamo".
All'inizio del suo discorso a Palazzo Madama, il presidente del Consiglio sottolinea che chiedere le dimissioni del governo è "un mero esercizio di propaganda" ed è "fuori luogo" se si considerano le attuali "difficoltà economiche".
Berlusconi si dice ''certo che il governo uscirà rafforzato da questo passaggio" parlamentare e definisce "opportuna" la richiesta del presidente Giorgio Napolitano di un "passaggio in Parlamento" sulle novità intervenute nella compagine di governo, come pure condivide ''l'appello alla responsabilità e alla coesione'' del presidente della Repubblica, ''convinto che tutte le forze politiche e sociali debbano lavorare nell'interesse del Paese. Bisogna ritrovare unità intorno a valori comuni".
Il governo, sottolinea il Cavaliere, intende portare avanti il suo programma "andando avanti fino al 2013". "Voglio ribadire - afferma - la nostra ferma intenzione di completare il programma di governo per il 2013, arrivando alla scadenza naturale della legislatura. I cittadini potranno giudicare complessivamente il nostro operato attraverso le elezioni politiche generali, come prescrive la Costituzione e come avviene in tutte le democrazie".
"E' nell'interesse degli italiani che il governo arrivi a fine legislatura" rimarca Berlusconi, sarebbe "folle", sarebbe una "sciagura" rimettere "tutto in discussione con una crisi al buio, proprio ora che dobbiamo riagganciare la crescita". ''Le agenzie di rating ci tengono sotto osservazione e le locuste della speculazione - avverte - aspettano solo l'occasione giusta per colpire le prossime prede che mostrino segni di debolezza". "Il nostro governo deve continuare a lavorare - insiste il premier - perché sono gli italiani che ci hanno scelto e anche perché non c'è alternativa a questo governo. Le tre o quattro opposizioni esistenti in Aula e nel Paese sono profondamente divise tra loro e non sono in grado di esprimere un leader o un programma''.
Riguardo alla leadership, "non voglio rimanere a vita a fare il leader del centrodestra - dice - non voglio rimanere per sempre a palazzo Chigi. Voglio però fortissimamente lasciare all'Italia, come mia eredità politica, un grande partito ispirato al Partito popolare europeo, un partito trasparente, democratico, che sia per il nostro Paese il baluardo primo della democrazia e della libertà".
Berlusconi lamenta che nonostante l'appello rivolto ad entrare nella maggioranza, "tra i centristi è prevalso il tentativo di continuare a giocare di rimessa" ma ''non lascerò nulla di intentato pur di avere una maggioranza e un governo più forti e autorevoli".
Quindi enuncia le prossime tappe. "Prima della pausa estiva attueremo misure necessarie a rispettare gli impegni europei con scelte sostenibili dalla nostra economia - dice Berlusconi - Il governo presenterà al Parlamento la delega per la riforma del sistema fiscale". Una riforma che verrà realizzata senza produrre "buchi di bilancio", garantendo un sistema "più equo e più benevolo nei confronti di chi è in condizioni più disagiate", con "tre aliquote e più basse e cinque imposte" annuncia il premier, favorevole anche alla "revisione del patto di stabilità interno" per "premiare i comuni virtuosi" e "punire" quelli che non lo sono.
Berlusconi non dimentica le riforme istituzionali, fissando anche in questo caso a prima delle ferie il termine per la presentazione del disegno di legge di modifica costituzionale, che "sarà per il Parlamento un'occasione straordinaria per realizzare una riforma storica", che farà riferimento fondamentale a tre questioni, vale a dire "la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto con il Senato federale, infine il rafforzamento dell'esecutivo".
Quanto alla missione in Libia "il governo assumerà ogni decisione dopo il Consiglio superiore di difesa presieduto dal capo dello Stato. In quella sede verrà illustrato il piano di contrazione dei costi e di graduale diminuzione del nostro contingente, in accordo con gli organismi internazionali". "Condividiamo la preoccupazione di quanti temono il prolungarsi delle operazioni" dichiara Berlusconi, ricordando che "la Nato ha fissato il termine per settembre".
In chiusura del suo intervento il Cavaliere affronta il tema dei rapporti con la Lega. "Hanno provato in tutti i modi a dividerci ma non ci sono riusciti e non ci riusciranno mai - scandisce - Insieme completeremo il federalismo. Ho ascoltato con attenzione le parole di Bossi a Pontida. Con la Lega c'è un'alleanza leale e solida. Insieme - assicura - faremo la riforma costituzionale, del fisco e della giustizia nel totale rispetto del programma votato dagli italiani".
20 giugno 2011
A MENDOZA IL I° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI POLITICA ED ATTUALITÀ ITALO-ARGENTINA PROMOSSO DAI GIOVANI DEL COMITES
Questi gli obiettivi del Primo Congresso Internazionale di politica ed attualità italo-argentina promosso dalla Commissione Giovani del Comites di Mendoza, dal 23 al 25 giugno prossimi, con il sostegno di Consolato e Cgie e l’auspicio dell’Agenda Italia Cuyo, la Secretaría de Relaciones Internacionales e Integración Regional Universitaria "Instituto Euro-Andino" e la Facultad de Ciencias Políticas y Sociales de la Universidad Nacional de Cuyo.
Il congresso è stato di dichiarato "evento di interesse" dal Senato della Provincia di Mendoza.
I lavori saranno ospitati dalla Facoltà di Diritto dell’Universidad Nacional de Cuyo (Parque General San Martín) dalle 9.30 di giovedì 23 giugno.
Il primo intervento, dedicato agli Stati Italia e Argentina, sarà curato da Adriana Micale, docente di Storia delle idee politiche argentine all’UCongreso.
Subito dopo, la prima sessione "Migrazioni, attualità e prospettive" con i contributi di Rosa Cozzani de Palmada (Docente UNCuyo), Georgina Guardatti (Migraciones Internacionales y Derechos Humanos) e Giulietta Squadrito (SIRECI-USEF Chile) occuperà tutta la mattinata.
La prima giornata di Congresso proporrà infine un’ultima sessione sul tema "Le politiche per lo scambio commerciale tra Italia e Argentina". interverranno Fernando Casucci della Camera di Commercio Italiana a Mendoza, Gerardo Córdoba Presidente della Toffolla Argentina, Raúl Mercau, Ministro per la produzione, tecnologia e innovazione della Provincia di Mendoza, e Lucía Romina Palazzo referente del programma FOSEL a Mendoza.
Venerdì 24 i lavori riprenderanno alle 9 con un panel su "Vitivinicultura italiana e argentina", per poi proseguire con "Le agende di politica estera di mercosur e Unione Europea".
Nel pomeriggio, alle 15 la prima sessione sarà dedicata agli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero: interverranno il consigliere Cgie Mariano Gazzola, Alberto Montbrun, consigliere della città di Mendoza e docente all’UNCuyo.
Quindi si parlerà di "Costruzione della cittadinanza e democrazia partecipativa" con Walter Cueto (UNCuyo), Alfredo Puebla (UNCuyo nonché segretario della giunta elettorale della Provincia di Mendoza) e Alejandro Bermejo, sindaco di Maipú.
Chiuedrà questa giornata il deputato Pd eletto all’estero Fabio Porta.
Sabato 25, ultimo giorno di lavori, la prima sessione sarà dedicata al tema "Associazionismo e multiculturalismo": interverranno Mariela Gonzalez Cati, esperta in processi culturali, migrazioni e multiculturalità, Diego Canton, rappresentante della FEDIME (Federación de Entidades Italianas de Mendoza) e Antonina Cascio, portavoce dell’USEF in America Latina.
Infine al congresso di discuterà di "Programmi di cooperazione, formazione e ricerca" con José Jorge Chade, Presidente della Fundación Bologna di Mendoza, Valentina Fangioni, rappresentante dell’ENGIM e Leila Mucarsel, membro dell’AFD (Área de Financiamiento para el Desarrollo) dell’Università di Cuyo.
Chiuderà i lavori l’onorevole Ricardo Merlo, deputato del Maie eletto in Sud America. (aise)
CONTI PUBBLICI: MARCEGAGLIA, SUBITO MANOVRA E RIFORMA FISCALE
19 giugno 2011
Napolitano "unisce" i partiti: 'I grandi principi sono comuni per tutti'
FISCO: CISL E UIL IN PIAZZA, ''RIFORMA SUBITO O IL GOVERNO SE NE VADA''
In una piazza del Popolo gremita e coloratissima dalle bandiere e dagli striscioni dei due sindacati, dove e' intervenuto anche il segretario della Uil Luigi Angeletti, Bonanni ha quindi sottolineato: ''Piu' chiari di cosi' non si puo' essere e noi siamo stati molto chiari e - ha detto sorridendo - almeno noi abbiamo degli obiettivi e non abbiamo altri obiettivi che la riforma fiscale''. Infine, a chi gli chiedeva se oggi nasce la confederazione Cisl e Uil, ha risposto sempre sorridendo: ''Io lo spero''.Quanto ad Angeletti, e' perfettamente in sintonia: ''Il Governo o fa sul serio una riforma fiscale che va a vantaggio del lavoro oppure non c'e' bisogna che sopravviva'', ha detto il segretario della Uil dal palco.''E' inutile di discutere di politica o di equilibri politici'', ha aggiunto Angeletti, l'Esecutivo deve fare ''sul serio un atto di giustizia'' e raddrizzare ''questo albero pieno di storture''.CALDEROLI, HANNO RAGIONE ANGELETTI E BONANNI ''Angeletti e Bonanni sollecitano quello che la Lega Nord chiede da tempo ovvero che il Federalismo fiscale venga completato con una reale riforma fiscale complessiva, che riduca il numero degli scaglioni, delle aliquote dell'Irpef e porti ad una progressiva riduzione dell'Irap fino al suo azzeramento.Pertanto sottoscrivo completamente quanto affermato da Bonanni ovvero che non e' piu' tempo di litigi, ma che bisogna mettersi tutti insieme per realizzare la riforma sul fisco''.Lo afferma in una nota il ministro leghista Roberto Calderoli, che aggiunge: ''Cosi' come sottoscrivo le parole di Angeletti quando dice che ''o il Governo fa le riforme oppure e' meglio che se ne va a casa'.Sono d'accordo con loro, perche' la riforma fiscale va fatta e va fatta subito, diversamente dovro' partecipare anch'io al loro minacciato sciopero generale e dovro' essere in piazza con loro e non piu' come rappresentante di un Governo... ''.
PRONOSTICO DI BERSANI: ''PAESE COL CAPPIO AL COLLO DI FRONTE A UN'ALTERNATIVA DEL DIAVOLO''
''Non sara' mettendo Berlusconi sul lettino dello psicanalista per vedere se gli viene qualche altro risveglio liberal-non so cosa, non sara' con un aggiustamento di qualche incarico di partito, non sara' con un'altra fiducia parlamentare del governo Bossi-Berlusconi-Scilipoti, non sara' su discussioni surreali come tirare o aprire i cordoni della borsa -ma di quale borsa si parla?!-, non sara' neanche con l'annuncio di progetti e di pezzi carta che il centrodestra puo' rispondere alle sue responsabilita' e fare un discorso onesto davanti al Paese'', ha quindi proseguito Bersani, che dicendo di non voler citare Moody's ha pero' sottolineato che mentre queste agenzie di rating ci mettono sotto osservazione e mentre si rischia il defolt della Grecia con conseguente contagio europeo, nel nostro Paese si discute di tutt'altro fino ad essere in attesa di quel che avverra' domani nel pratone di Pontida.''NOI ALTERNATIVI ALLA LEGA E LA SFIDIAMO'' Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ribadisce che il suo partito e' alternativo alla Lega, che non sta preparando aperture o allenze e che anzi ''sfida'' la Lega nel suo Nord.''Adesso c'e' Pontida e io -ha detto Bersani nel suo intervento alla Conferenza nazionale di Genova sul lavoro- ho fatto un augurio: che la Lega vada a fondo di questa discussione. La Lega e' un partito che ha governato 8 anni degli ultimi 10 e ha governato da Roma, non da Gemonio! I grandi obbiettivi dove sono finiti? L'autonomismo, la sburocratizzazione e tutto il resto dove sono finiti? E le ricette dove sono finite? Ci ricordiamo il protezionismo in economia? Ci hanno detto il federalismo come panacea fiscale, ci hanno detto aggressivita' contro l'immigrazione. Ma il risultato dov'e'?''.''Il risultato non c'e' per il Nord, ne' per l'Italia e ne' per la Lega'' ha detto ancora Bersani che ha quindi invitato la Lega ad ''andare fino in fondo'' nella sua riflessione. ''E non ci facciano gli ennesini ultimatum che poi sono sempre dei penultimatum, ancorche' roboanti''.''E quando qualcuno dice dialogo e apertura alla Lega veramente non capisce! Questa -ha affermato Bersani- e' la sfida alla Lega. Noi siamo alternativi alla Lega. Glieli abbiamo fatti noi i manifesti con la spada di Alberto da Giussano 'un po' cosi'' in tutto il Nord o glieli ha fatti Sel? Dopodiche' se vogliono tirarmi a dire che la maggioranza degli elettori di Varese o di Treviso e gli operai che hanno votato Lega sono dei razzisti, io dico no, non sono d'accordo, perche' non e' cosi'. Perche' solo chi non capisce niente puo' dire una cosa cosi'''.''MOMENTO DIFFICILE MA CAMBIARE E' POSSIBILE'' ''Cambiare e' possibile'': e' quanto ha affermato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani nella sua relazione conclusiva alla Conferenza nazionale sul lavoro di Genova. Un cambiamento che Bersani ha riferito alla involuzione del nostro Paese sia in termini economici che sociali e politici dovuto alle scelte sbagliate fatte dal governo Berlusconi. In particolare Bersani ha indicato come principale fattore di fallimento la politica del ''ghe pensi mi'' che ha portato ad un personalismo che ha distratto dai problemi un intero Paese. E' in questa ottica che Bersani ha rivendicato al proprio partito il merito di portare al centro dell'attenzione un tema come il lavoro che, ha detto, ''per noi e' la questione numero uno''. Con una riflessione dal ''sapore polemico'' il segretario democratico ha invitato a ''misurare la distanza stellare tra quel che diciamo noi e quello che dice il governo e questa maggioranza in queste ore''.Bersani a testimonianza della validita' della sua valutazione ha ricordato l'esito dei referendum per i quali e' stata largamente usata la parola ''inaspettato''. ''Ma inaspettato da chi?'' ha chiesto Bersani che dicendo di volersi togliere ''un sassolino'' ha proseguito: ''Ci siamo dimenticati delle battaglie degli operai e degli studenti in autunno. Ci siamo dimenticati delle trasmissioni di Saviano, ci siamo dimenticati di quella grande piazza San Giovanni?''.Sia le elezioni amministrative che i referendum per il segretario democratico hanno messo in luce ''un movimento che sta gia' raccogliendo i frutti''. E Bersani ha sottolineato come aspetto significativo che ''si sono mosse le donne''.''Per noi - ha aggiunto - quel risultato non era inaspettato, anche se non potevamo prevedere la dimensione''.Da tutto questo Bersani ha tratto l'indicazione che il Pd ''oggi e' il primo partito in Italia e quindi chiedo che si abbia piu' rispetto per il nostro partito''. Un partito, ha sottolineato, che e' diffuso territorialmente tra la gente, tra i lavoratori, che e' presente in tutte le generazioni della popolazione e anche presente nella comunicazione on line. Quindi per Bersani ''chi osserva le cose della politica cominci a smettere a guardare il Pd dal buco della serratura.Non siamo un partito del retroscena, siamo un partito che e' in prima linea, il primo partito nel Paese''.Bersani ha quindi chiesto da dove sia venuto questo ''vento del cambiamento'' e si e' detto convinto che a determinarlo sia stato ''un incrocio tra la questione democratica e quella sociale''.Per quanto riguarda il futuro, Bersani ha ribadito l'impegno a lavorare per un cambiamento politico deciso e radicale rispetto al governo Berlusconi. ''Non si trattera' solo - ha sottolineato - di oltrepassare un governo, si trattera' di uscire dal berlusconismo, di uscire dal pensiero del 'ghe pensi mi' che non e' in condizione di decidere, che non riconosce i problemi e li nasconde''.
Fisco, Senato federale, riduzione missioni all'estero e costi politica: Bossi detta l'agenda da Pontida
Poi si è rivolto a Tremonti: ''Caro Giulio se vuoi ancora avere i voti della Lega in Parlamento non puoi più toccare gli artigiani e le piccole imprese altrimenti metti in ginocchio il Nord". "E' chiaro che per abbassare la pressione fiscale occorre trovare i soldi - ha sottolineato Bossi - e per farlo possiamo rinunciare alle missioni internazionali. La guerra in Libia ci è costata 1 miliardo di euro e oggi gli immigrati continuano comunque ad arrivare". Uno stop alla guerra richiesto poco dopo dal palco anche dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "E' l'unico modo di bloccare l'arrivo dei profughi". "Abbiamo contro tutta la magistratura che è a favore dei clandestini, ma noi non molleremo - ha aggiunto il titolare del Viminale - Del resto uno con il mio cognome non può certo mollare".
"Berlusconi e Tremonti si devono ingegnare per tagliare gli sprechi - ha continuato - perché questo permetterà di ridurre la pressione fiscale". Il leader della Lega ha chiesto anche la drastica riduzione dei costi della politica. "Basta con le auto blu, la Lega le auto se le compra. Lo stesso deve succedere per gli stipendi dei parlamentari. Non è giusto che voi paghiate - ha detto rivolgendosi al 'popolo di Pontida' - i costi della politica, che non devono essere pagati dai cittadini".
Quindi il trasferimento dei ministeri. "Alcuni andranno a Monza, il mio, quello di Calderoli e anche quello di Tremonti - ha ribadito - Che senso ha poi che il ministero dell'Industria sia a Roma, le fabbriche sono al Nord. A Roma c'è la cultura della burocrazia. Il decreto di trasferimento dei ministeri doveva firmarlo Berlusconi, poi non lo ha fatto, ha avuto paura". Poi rivolto a Maroni e al suo ministero dell'Interno: ''Pensaci. Se vuoi venire lì c'è un tavolo anche per te".
Dopo aver terminato il suo intervento Bossi è tornato sul palco per rispondere al popolo padano che oggi a gran voce ha chiesto la secessione: ''Fratelli padani preparatevi: da adesso in avanti torna prepotente l'azione per la libertà e l'indipendenza della Padania".
Per il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, "le riforme sono la risposta migliore a quelli che chiedono la secessione. L'importante - ha sottolineato - è essere padroni in casa propria, se poi ci si arriva attraverso le riforme credo che tanti di quelli che oggi urlano 'secessione, secessione' si potranno accontentare di un vero federalismo''.
Il raduno di Pontida è iniziato con il tradizionale canto del 'Va pensiero'. Il 'Sacro prato', il nome che i militanti del Carroccio hanno dato al terreno di Pontida, ha accolto migliaia di militanti della Lega Nord che sono arrivati nel corso della mattinata, 80mila secondo gli organizzatori.
Di fronte al palco a campeggiare dalle prime ore di questa mattina un lungo striscione con la scritta in verde 'Maroni presidente del Consiglio' che il popolo leghista intende così suggerire al grande capo. In cima al palco un manifesto con la frase 'Verso la libertà' mentre alla sua destra la grande statua di Alberto da Giussano.
Numerosi gli stand con gadget e souvenir della giornata. Tra questi bicchieri, spille, magliette, camice verdi, qualche dolce tipicamente padano. Alla destra del palco invece alcuni esponenti della Lega per raccogliere le firme a favore del decentramento dei ministeri.
IL CRONOPROGRAMMA DELLA LEGA -
"Fatti in tempi certi" è il titolo del 'cronoprogramma' dell'attività di governo che la Lega chiede sia realizzato nei prossimi 180 giorni. Nel foglio distribuito ai giornalisti ci sono quindi le condizioni poste dal Carroccio per la continuazione dell'attività dell'esecutivo. La Lega Nord chiede che entro due settimane venga approvata da parte del Consiglio dei ministri una riforma costituzionale che preveda il dimezzamento del numero dei parlamentari e il Senato federale. Questa riforma deve essere approvata definitivamente da parte del Parlamento entro 15 mesi. La Lega Nord chiede che sempre entro due settimane, il Consiglio di ministri approvi un decreto sulle missioni militari con una "riduzione dei contingenti impegnati all'estero".
La Lega Nord chiede che entro 30 giorni venga attivata dal governo la procedura per l'attribuzione di ulteriori forme di autonomia alle Regioni che l'abbiano richiesta. Chiede poi l'approvazione di misure per la riduzione delle bollette energetiche, la riforma del patto di stabilità interno per i comuni e per le province, il taglio dei costi della politica, il finanziamento e il trasporto pubblico locale, e le prime norme per l'abolizione delle ganasce fiscali e delle misure vessatorie di Equitalia nei confronti dei cittadini.
Entro 60 giorni il Carroccio vuole poi l'approvazione della metodologia per la definizione dei costi standard da applicarsi alle amministrazioni dello Stato. Entro l'estate di quest'anno il partito di Umberto Bossi chiede l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri della proposta di legge della riforma fiscale e la sua approvazione definitiva in Parlamento entro la fine dell'anno.
Entro l'autunno del 2011 il Carroccio chiede che sia trovata una soluzione definitiva del problema delle quote latte e degli aspetti contributivi di tutto il comparto agricolo. Entro la fine dell'anno il partito di Umberto Bossi, conclude il cronoprogramma delle richieste di impegno per il governo, vuole l'approvazione definitiva del Codice delle autonomie.
16 giugno 2011
Pensioni: dichiarazione di Luigi Angeletti, Segretario generale UIL
Immigrati, sì al dl per rimpatri immediati. Maroni: ''Nei Cie da 6 a 18 mesi''
Da parte sua, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ribadisce che il Consiglio dei ministri ha approvato ''nuovi criteri che ci consentono di ripristinare le procedure di esplusione coattiva immediata dei clandestini''. E ''con un decreto approvato oggi - rimarca il titolare del Viminale - prolunghiamo il tempo di trattenimento nei Cie da 6 a 18 mesi, attraverso una procedura di garanzia che passa dal giudice di pace''.
''Introduciamo per la prima volta - aggiunge Maroni - l'espulsione anche per i cittadini comunitari. Anche questa norma è coerente con la direttiva europea, la 38 del 2004, che prevede questa possibilità nel caso il cittadino comunitario non rispetti gli obblighi previsti dalla stessa direttiva''.
Tra le prime reazioni all'intesa con la Libia per gli immigrati, quella del ministro Roberto Calderoli. ''Evviva, arrivano le prime risposte concrete ai problemi che abbiamo posto" afferma, sottolineando: "Guarderemo al futuro con maggiore serenità rispetto a questo grave problema".
''Avevo chiesto al presidente del Consiglio di attivarsi personalmente con il governo provvisorio della Libia perché, a fronte del loro riconoscimento e delle garanzie economiche da loro richieste al nostro Paese, vi fosse da parte loro l'impegno al riaccoglimento dei loro profughi che sono arrivati o che arriveranno sulle nostre coste" aggiunge il ministro della Semplificazione.
"A seguito della nostra richiesta domani mattina il ministro degli Esteri Frattini firmerà un accordo in questo senso con i nuovi governanti libici, un accordo che prevede, tra l'altro, anche la realizzazione di un centro di accoglienza per i profughi direttamente a Bengasi".
BERLUSCONI: LA MAGGIORANZA TIENE, NON CI SONO ALTERNATIVE
L’INPS E GLI ITALIANI ALL’ESTERO: USELLI PONTICELLI E COLITTI AL CQIE
Nel presentare l’audizione, Firrarello ha ricordato come quello delle pensioni sia un argomento molto sentito all’estero: "i profili di più stringente attualità – ha precisato – riguardano il recente invio contestuale ai CUD delle richieste di dichiarazioni dei redditi, gli accertamenti posti in essere dall'INPS sull'esistenza in vita del pensionato e la procedura in corso di ripetizione dei pagamenti indebiti. Ulteriori segnalazioni hanno riguardato un'istanza di semplificazione della modulistica e dei canali di accesso diretto dall'estero agli uffici dell'INPS. Vi sono poi le peculiarità del sistema di pagamento per il tramite del canale bancario e del cambio di valuta".
Il senatore ha infine ricordato di essere promotore di un ddl per estendere l'assegno sociale – ora appannaggio dei soli italiani ultra 65enni che risiedano in Italia – anche agli indigenti all’estero.
Sulle pensioni erogate all’estero, ha precisato, "si è verificata una progressiva semplificazione con il passaggio dal 2007 ad un sistema che vede un unico istituto bancario come interlocutore". Ricordato che da quest’anno è cambiata la Banca che le eroga, Uselli sottolineato che "i titolari di pensione risiedono in oltre 130 Paesi. Tutte le modalità di pagamento sono previste e ammesse. Il presupposto per l'erogazione è quello dell'accertamento dell'esistenza in vita del pensionato, secondo quanto previsto dal contratto di affidamento per i pagamenti; peraltro, da due anni sono state introdotte disposizioni per cui in assenza della produzione di un valido certificato, il pagamento potrà essere effettuato solamente in contanti e recandosi personalmente allo sportello. Ciò consente tuttavia di evitare la totale sospensione dei pagamenti". Il Dg ha quindi ricordato che sono in corso due operazioni di accertamento dei redditi: "l'una riferita all'anno 2009 e l'altra relativa all'anno 2010. Gli accertamenti si svolgono con l'invio agli aventi diritto, contestualmente al CUD, di un modello per la dichiarazione del reddito e di un modulo per le detrazioni. Il tasso di rinvio della documentazione per i redditi dell'anno 2009 può considerarsi soddisfacente. In mancanza delle certificazioni sul reddito, verranno sospese le prestazioni ad esso legate. La rete consolare e i patronati – ha annotato – stanno collaborando fattivamente".
Sul versante Unione europea, ha concluso, "sono stati adottati dei regolamenti comunitari in materia di prestazioni pensionistiche e di rapporti tra enti pensionistici che prevedono una notevole semplificazione amministrativa, che avverrà progressivamente solo per via telematica, oltre ad una cooperazione che prevede lo scambio di informazioni". L’ultima battuta sull'assegno sociale: "l'Inps – ha detto – non può che applicare la normativa vigente che attribuisce tali prestazioni assistenziali solo ai residenti in Italia".
Dirigente dell'Area "Normativa e contenzioso amministrativo convenzioni internazionali regime UE", Massimo Colitti ha fornito ulteriori ragguagli sulle novità introdotte dalla recente normativa comunitaria sulle comunicazioni per via telematica tra gli enti pensionistici, "in un'ottica di progressiva eliminazione di ogni trasmissione cartacea. Il sistema italiano – ha spiegato – si incentra su quattro riferimenti costituiti a seconda del tipo di prestazione dall'INAIL, dal Ministero della Salute, dall'INPDAP e dall'INPS. L'obiettivo di velocizzazione delle procedure e di diffusione della conoscenza – ha ricordato – viene perseguito anche mediante un apposito link sul sito internet dell'Istituto dedicato ai lavoratori migranti".
Ben noto ai connazionali, essendo l’interlocutore di parlamentari, Cgie e Comites, Salvatore Ponticelli, vice Direttore dell'Area "Attività internazionale", ha chiarito che "la semplificazione burocratica passerà attraverso l'istituzione di un sistema telematico, pur tenendo conto della necessità di adottare dei formulari standard che vengono stabiliti d'intesa con i singoli Stati stranieri ove i pensionati italiani risiedono. Peraltro, ulteriori iniziative per agevolare gli oneri di comunicazione a carico degli utenti sono quelle che incrementano le sinergie con il Ministero degli affari esteri e con il Ministero dell'interno - soprattutto per quanto concerne l'anagrafe degli italiani residenti all'estero – per acquisire informazioni da tali soggetti istituzionali". Ponticelli ha definito "ottima" la "collaborazione da sempre in corso soprattutto con le istituzioni tedesche" con cui si attua un "modello incentrato sulle comunicazioni telematiche che è in un qualche modo precursore della nuova normativa comunitaria. L'obiettivo comune è quello di prevenire inesattezze e pagamenti indebiti. La stessa campagna di accertamento dei redditi – ha concluso – ha questa precisa finalità".
Senatore del Pd eletto in Europa, Claudio Micheloni ha chiesto chiarimenti sulla platea dei destinatari degli accertamenti di esistenza in vita, sull'entità dei pagamenti indebiti oggetto di verifica e sulla percentuale degli stessi attribuibili ad erronee quantificazioni dell'Istituto, nonché sui destinatari del sito per i lavoratori migranti.
"I destinatari degli accertamenti di esistenza in vita – gli ha risposto Ponticelli – sono tutti coloro che non hanno effettuato comunicazioni successivamente al settembre del 2010. Consolati e patronati stanno assistendo i pensionati italiani all'estero e le banche concessionarie hanno attivato specifici canali informativi".
Uselli ha quindi aggiunto che "l'accertamento dell'esistenza in vita si rende necessario per il grave ritardo che normalmente si verifica nelle comunicazioni dei decessi. Quanto ai pagamenti indebiti, sono in corso di elaborazione i dati relativi al 2009; si tratta in gran parte di errori connessi a comunicazioni imprecise da parte del pensionato e quindi – ha sottolineato – non imputabili all'Istituto".
Ponticelli ha aggiunto che "la causale degli indebiti può essere accertata solo a seguito dell'esame delle pratiche" spiegando che "quando si riscontra un comportamento imputabile all'Istituto, non viene effettuata alcuna ripetizione", cioè non vengono chiesti soldi ai pensionati.
Quanto al sito dedicato ai lavoratori migranti, Colitti ha spiegato che "è attivo dalla fine del 2010 e si indirizza sia agli stranieri immigrati in Italia che agli italiani emigranti. Il sito contiene una serie di informazioni aggiornate sulla normativa italiana, straniera e sulle norme internazionali ad esempio sulle doppie imposizioni. Vi è un'area dedicata alle pensioni per i cittadini italiani all'estero".
Ancora sulla verifica di esistenza in vita, Micheloni ha chiesto "se esse si siano rese necessarie a causa di mancate comunicazioni da parte della rete consolare e dei patronati". Sui pagamenti indebiti, ha aggiunto,"ritengo estremamente utile conoscere il dato dell'ammontare degli stessi non appena disponibile, a fronte di varie ipotesi di sanatoria che erano state già prospettate". Il senatore ha quindi riferito "uno spiacevole episodio che si è verificato in Svizzera ove un programma di informazione televisiva ha svolto un'inchiesta sulle pensioni dei cittadini italiani, con pesanti attribuzioni a carico dello Stato italiano e dell'INPS".
Un episodio che Uselli ha detto di conoscere: "l'Istituto – ha spiegato – sta valutando come procedere" contro la tv. Quanto agli oneri di comunicazione a carico dei pensionati, ha ribadito "l'impegno dell'Istituto ad acquisire d'ufficio informazioni presso i Dicasteri degli esteri e dell'interno, per alleggerire le richieste rivolte agli aventi diritto".
"Le dichiarazioni di esistenza in vita – ha ribadito Ponticelli – sono indispensabili poiché il canale bancario che effettua i pagamenti è vincolato a questi accertamenti per procedere alle corresponsioni. Peraltro, il fatto di avvalersi di strutture bancarie consente di evitare provvedimenti di sospensione, poiché le pensioni possono essere riscosse senza ulteriori procedure non appena la certificazione è stata prodotta".
Senatore della Lega Nord, Cagnin ha chiesto chiarimenti sui procedimenti contenziosi in corso tra pensionati ed INPS: "ci sono segnalazioni di difficile interrelazione tra utenti ed Istituto che porterebbero a frequenti controversie", ha spiegato.
"Sotto il profilo del contenzioso – gli ha risposto Uselli – le normative che disciplinano i pensionati residenti all'estero sono le stesse vigenti per i pensionati residenti in Italia. Peraltro, il primo grado di ricorso amministrativo è gratuito, mentre per il passaggio in giudizio l'assistenza dei patronati è utile".
"Un canale alternativo a quello contenzioso usualmente praticato – ha puntualizzato Ponticelli – è quello della richiesta di revisione di un provvedimento. Se l'Inps riscontra un proprio errore, si procede in via di autotutela alla riforma del provvedimento".
Tornando alla Svizzera, Colitti ha chiarito che "il contenzioso con la Svizzera riguarda l'annoso problema del trasferimento dei contributi pensionistici e del calcolo delle prestazioni pensionabili. Al di fuori delle vere e proprie procedure contenziose l'Istituto tende a prevenire il verificarsi dei presupposti perché tale contenzioso si instauri".
A Firrarello che ha chiesto chi è autorizzato a redigere le certificazioni di esistenza in vita all'estero e un dato quantitativo di riferimento sulle pensioni erogate e sugli assegni sociali, Uselli ha risposto che "il dato complessivo di pensioni e assegni sociali si attesta sugli 830.000 utenti, tenendo presente che l'assegno sociale può essere erogato solamente ai residenti in Italia".
Ponticelli ha aggiunto che "vi è un meccanismo di adeguamento ad un minimo di sussistenza anche per le pensioni erogate agli italiani all'estero, ma che tale sistema è evidentemente differente rispetto all'assegno sociale". Quanto al rilascio delle certificazioni di esistenza in vita, ha infine chiarito che "esse possono essere rilasciate dai consolati italiani ovvero dalle autorità locali a ciò autorizzate, ad esempio notai, polizia, enti locali". (aise)
REFERENDUM 2011/ TERMINATO LO SPOGLIO ESTERO: I SÌ INTORNO AL 76% MA SUL NUCLEARE LA PERCENTUALE SI FERMA AL 67%
I voti nel dettaglio.
PRIMO QUESITO (Acqua)
Hanno votato 761.752 persone; 524.270 (76,32%) sì, 162.626 (23,68%) no.
27.628 le schede bianche, 47.077 le nulle; 151 quelle contestate e non assegnate.
SECONDO QUESITO (Acqua)
Hanno votato 761.675 persone; 520.955 (75,71%) sì, 167.101 (24,29%) no.
26.853 le schede bianche, 46.620 le nulle, 146 quelle contestate e non assegnate.
TERZO QUESITO (Nucleare)
Hanno votato 761.927 persone; 463.400 (67,07%) sì, 227.528 (32,93%) no.
23.467 le schede bianche, 47.384 le nulle, 148 quelle contestate e non assegnate.
QUARTO QUESITO (Legittimo impedimento)
Hanno votato 763.391 persone; 515.469 (74,40%) sì, 177.401 (25,60%) no.
23.201 le schede bianche, 47.203 le nulle, 117 quelle contestate e non assegnate. (aise)
14 giugno 2011
MARINO (PD) REPLICA A BATTISTA SUL "CORRIERE DELLA SERA": IL VOTO ALL’ESTERO AIUTA IL QUORUM
A scrivere sulla questione anche Pierluigi Battista che, sul Corriere della Sera di domenica scorsa, ha pubblicato un articolo dal titolo "Il pasticcio degli italiani "stranieri". Dalla sfida di Tremaglia al caso Pallaro", nel quale scrive, tra l’altro, che sul voto estero si è creato un "triplice pasticcio", compresa "la richiesta troppo tardiva di non calcolare il voto all'estero per il quorum. E il rischio che tutto vada per aria se un ricorso sulla regolarità di quel voto venisse accolto. Altro che riconciliazione, altro che indistruttibile amore tra la Patria e i milioni di connazionali che abitano lontano ma non dimenticano il loro cuore tricolore. Neanche degni di un quorum, vengono considerati".
L’articolo non è sfuggito ad Eugenio Marino, responsabile Pd per gli italiani nel mondo, che ha scritto al quotidiano, che pubblica oggi la sua replica.
"In riferimento all’articolo di Pierluigi Battista a proposito del voto degli italiani all’estero e dei pasticci ad esso collegati, - scrive Marino – è vero che domenica esisteva il rischio che l’esito del referendum si complicasse per colpa del Governo e dal suo malestro tentativo di cambiare, a referendum già avviato, le norme che si volevano abrogare, con l’effetto di dovere ristampare le schede sul quesito per il nucleare. Siccome i tempi non hanno consentito la ristampa anche per l’estero, allora si metteva in discussione la validità del voto già espresso sulle vecchie schede dai cittadini italiani nel mondo".
Ma – prosegue – se è vero che esistevano delle preoccupazioni, è tuttavia importante sottolineare che esse non derivavano dalla modifica costituzionale che ha introdotto la Circoscrizione estero e il voto per corrispondenza (come spesso si lascia intendere), poiché i cittadini italiani all’estero hanno il diritto di voto fin dal 1948 e, quindi, sono sempre stati conteggiati ai fini del quorum. Non hanno mai esercitato in massa questo diritto per le ovvie difficoltà a recarsi in Italia per votare e quindi, fino al 2003, è stato più difficile rispetto ad oggi raggiungere il quorum".
"Gli italiani all’estero hanno cominciato a votare per corrispondenza dal 2003, in occasione del referendum sull’articolo 18. certo, votarono in pochi, ma pur sempre voti in più rispetto alle volte precedenti e voti che aiutavano al raggiungimento del quorum. Esattamente come avviene ora. Ogni voto di italiani all’estero – sottolinea Marino – è dunque un voto in più e un aiuto al quorum rispetto a quanto sia avvenuto dal 1948 al 2003. dunque, è stato politicamente errato sottovalutare questo voto o cercare addirittura di metterlo sotto accusa e in discussione per abolire la circoscrizione estero e la rappresentanza dei 18 parlamentari eletti tra gli italiani all’estero (che poi è il vero obiettivo dei detrattori del voto per corrispondenza introdotto nel 2011)".
"Chi va invece messo sotto accusa e in discussione – scrive, critico, Marino – è proprio chi, dal 2011 ad oggi, pur sapendo perfettamente che questo voto c’è, non ha mai fatto nulla di concreto per garantirlo e renderlo davvero accessibile a tutti, migliorando l’Aire e aumentando l’informazione verso in connazionali all’estero, così come chiediamo in tutte le sedi già dal 2001". (aise)
Governo, una crisi a colpi di referendum. Maroni: "Ora scelte impopolari"
BERLUSCONI: "NON IGNOREREMO L'ESITO DEI REFERENDUM" - "L'alta affluenza nei referendum dimostra una volontà di partecipazione dei cittadini alle decisioni sul nostro futuro che non può essere ignorata. Anche a quanti ritengono che il referendum non sia lo strumento più idoneo per affrontare questioni complesse, appare chiaro che la volontà degli italiani è netta su tutti i temi della consultazione". Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che aggiunge: "Il governo e il Parlamento hanno ora il dovere di accogliere pienamente il responso dei quattro referendum".
LEGA: BASTA MISSIONI MILITARI E MENO TASSE - La base della Lega è in subbuglio. Che fare per non prendere più sberle dagli italiani? Stando a quanto scrive Affaritaliani.it, il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, alla festa di Pontida chiederà ufficilamente al premier e al governo la fine della partecipazione dell'Italia alla missione militare in Libia contro Gheddafi, il ritiro dei nostri militari dal Libano e tempi certi e brevi per il ritorno a casa dei soldati dall'Afghanistan. Il motivo? Duplice. Risparmiare soldi per finanziare il taglio delle tasse e cercare di frenare l'arrivo di immigrati clandestini dal Nord-Africa.DI PIETRO: "PER ME COME MANI PULITE" - "Dopo aver fatto qualcosa da magistrato con Mani Pulite, sono orgoglioso di averlo fatto anche con Idv stabilendo che la legge e' uguale per tutti. Una cosa che da troppo tempo si e' dimenticata". Lo ha detto Antonio Di Pietro in conferenza stampa commentando l'esito del referendum. Il leader Idv appare commosso: "Con tutti i miei limiti e i miei errori, io sono particolarmente orgoglioso", dice l'ex pm.IL TERZO POLO: "UN GROSSO NO AL GOVERNO" - "La grande partecipazione popolare ai Referendum dimostra la volonta' degli italiani di tornare ad essere protagonisti: e' ormai chiaro che la maggioranza e il governo sono totalmente sordi, incapaci di capire cio' che vogliono gli italiani". É la dichiarazione congiunta di Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli, rilasciata al termine di una riunione dei leader del Terzo Polo. "Nel raggiungimento del quorum e' stato determinante il Terzo Polo, con la decisione di invitare tutti al voto al di la' delle scelte di merito che consapevolmente rivendichiamo. Il SÌ ai referendum e' un NO grande come una casa a questo governo. E' tempo che Berlusconi ne prenda atto. Minimizzare, come ha fatto dopo le amministrative, sarebbe irresponsabile e dannoso per gli interessi nazionali" concludono Fini, Casini e Rutelli.
CISL-UIL: SUBITO RIFORMA FISCO, CRESCITA E LAVORO
Altrettanto importante, in questa fase, e' l'apertura di un confronto conclusivo con le rappresentanze datoriali, sulle questioni aperte relative alla contrattazione collettiva e alla rappresentanza, attraverso il quale Cisl e Uil auspicano che si giunga rapidamente ad un'intesa sottoscritta da tutti.Per i due sindacati si tratta di definire nuove regole, in particolare sulle modalita' di stipula dei contratti collettivi aziendali e sulla loro validita' per tutti, che in presenza di posizioni non comuni, assumano il criterio della maggioranza delle rappresentanze sindacali unitarie (ove esistenti) ovvero delle rappresentanze sindacali aziendali.Infine, Cisl e Uil hanno ribadito il loro impegno per una continuita' periodica delle riunioni congiunte dei propri organismi dirigenti sia a livello nazionale che regionale e territoriale