23 maggio 2011

Napolitano: "In Italia c'è troppa partigianeria politica"

In Italia c'è un "eccesso di partigianeria politica". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso del suo incontro con la stampa estera.Una 'hyperpartisanship', ha sottolineato il Capo dello Stato, che attraversa istituzioni e forze politiche, quando invece i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità si sono dimostrati "al di sopra delle attese", perché le celebrazioni hanno coinvolto tutti, al di là di convinzioni e schieramenti politici.
Il presidente della stampa estera Tobias Piller avrebbe dichiarato come nel nostro paese ogni tanto soffi un vento antieuropeista. Non è una questione solo italiana, avrebbe risposto Napolitano, aggiungendo come ''ripiegarsi su se stessi è una cosa grave, come grave è l'assenza di impegno per l'Europa. L'Ue deve saper giocare a tutto campo, deve essere un global player''.

Quanto ai rapporti tra il potere politico e l'informazione, il capo dello Stato ha fatto osservare come l'Italia sia un paese ''complicato'' da un punto di vista istituzionale e politico.
Inoltre, Napolitano ha parlato del ruolo del Capo dello Stato come organo costituzionale evidenziando che i politici non devono "ingelosirsi per l'indice dei consensi" rivolti al presidente della Repubblica "perché viaggiamo su pianeti diversi. E questo bisogna sempre averlo presente: non ci sono comparazioni possibili, comparazioni che non risultino arbitrarie".
"Non si deve mai dimenticare -ha detto Napolitano- quel che è scritto con assoluta chiarezza nel primo rigo dell'articolo della Costituzione che regola le funzioni e il mandato del Presidente della Repubblica, l'articolo 87, e cioè: che 'il Presidente della Repubblica rappresenta l'unità nazionale'. La funzione del Presidente della Repubblica è completamente diversa da quella dei leader politici, dei rappresentanti o dei dirigenti dei partiti. Lo posso dire come politico ritiratosi da tempo da ogni posizione di parte".