13 febbraio 2011

Fli, Fini sfida Berlusconi: ''Lascio la Camera se premier si dimette e si vota''

Essere di destra "significa avere senso dello Stato e rispettare anche la prima parte della Costituzione, compreso l'articolo 3. La sovranità popolare non significa impunità, non significa infischiarsene della Costituzione, non significa essere al di sopra della legge. Neanche se si è eletti con il 99% dei voti". Gianfranco Fini chiude l'assemblea costituente di Fli, che lo ha eletto all'unanimità presidente di Futuro e libertà. Anche se, ha annunciato subito, ''oggi stesso mi autosospenderò dalla presidenza del partito''. Un'ora e trenta di discorso, chiuso con "Viva Futuro e libertà, viva l'Italia' e salutato da un'ovazione della platea. "Pensano di poterci togliere l'aria dicendo che siamo diventati di sinistra - ha continuato - non è vero i nostri valori non sono cambiati, sono gli stessi che avevamo quando siamo entrati nel Pdl. E' il Pdl che ha distrutto questi valori e li ha resi ridicoli. Vorrei sapere qual è il tasso di riformismo del Pdl".
Tornando poi alla sconfitta del 14 dicembre, il leader di Fli ha sottolineato che Berlusconi, seppur ''sopravvivendo per pochi voti'', ''ha la maggioranza e puoò andare avanti. La verità è che bisogna lavorare nella società e non pensare che si possa archiviare Berlusconi attendendo l'esito dei processi. Non è questa la strada".

Nella giornata che vede sulle piazza di tutta Italia le manifestazioni indette all'insegna del 'Se non ora quando?', Fini richiama la necessità di una vera considerazione della donna. "Basta considerare la donna in ragione della sua avvenenza, disponibilità", ha detto esprimendo 'dolore' nel vedere che per ''certi comportamenti che non hanno a che fare con la politica siamo diventati lo zimbello di tutto l'Occidente e non solo dell'Occidente".
Poi la sfida a Berlusconi sulle dimissioni da presidente della Camera. ''Berlusconi è diventato premier anche grazie ai milioni di voti che venivano dall'accordo politico che Alleanza nazionale fece con Forza Italia. Allo stesso modo io sono diventato presidente della Camera grazie ai voti dei parlamentari eletti che i voti di Forza Italia. Faccio una proposta. Io sono disposto a lasciare la presidenza della Camera se il presidente del Consiglio è disposto a dimettersi per tornare a chiedere l'opinione degli elettori, per tornare al voto popolare". Anche se Fini ci crede poco ad un passo indietro del premier. "Non illudiamoci, Berlusconi non lascerà la sua poltrona. Troverà sempre qualche 'disponibile' per andare avanti. Questo è il suo intendimento".
Un breve 'intermezzo' si è registrato durante la prima parte del suo discorso, quando un uomo è improvvisamente comparso sul palco, alle spalle del presidente della Camera. Immediatamente circondato dagli uomini della sicurezza, l'uomo è stato portato all'esterno della struttura fieristica che ospita il congresso. Dal palco Fini ha invitato alla calma. "Se voleva manifestare il suo affetto non ci sono problemi, se voleva invece manifestare dissenso, non ci fa paura. Chiedo solo agli addetti alla sicurezza di non maltrattarlo più di tanto".
Oltre all'elezione a presidente di Fini, sempre all'unanimità sono stati approvato sia il documento programmatico che i principi base dello statuto di Fli. Tra questi c'è la convocazione dei congressi locali entro la fine dell'anno e l'istituzione di una segreteria i cui componenti saranno annuncianti dallo stesso Fini.