9 febbraio 2011

Bersani: "Scossa all'economia? Quelle misure non fanno neanche il solletico"

''Queste misure non solo non danno una scossa alla situazione, ma nemmeno fanno il solletico''. Così Pier Luigi Bersani commenta le misure varate oggi dal Cdm. ''Siamo di fronte - dice il segretario del Pd - a un insieme di norme astratte. Non c'è niente di concreto. Se, come dice Berlusconi, queste misure daranno all'Italia una spinta dell'1,5% del Pil, io prendo un saio e vado ad Arcore a piedi. Queste misure - incalza Bersani - non sono in grado di muovere neanche lo 0,15% del Pil''.Quindi Bersani contesta al presidente del Consiglio di non porsi i problemi reali: "Quando si ha una psicologia da miliardario non si puà capire come vive il Paese. Quando Berlusconi dice che le liberalizzazioni non sono servite a niente, chieda a chi ha un mutuo, perché un quarto dei mutui è stato trasferito grazie alle nostre liberalizzazioni, chieda a un pensionato o a chi compra dei pannolini cosa vuol dire andare in una parafarmacia".
Poi annuncia un'altra ''mega lenzuolata''' proposta dal Pd: "Si facciano 41 norme concrete sulle liberalizzazioni. Ora ne mettiamo subito in rete 34-35 e chiediamo a chi ha esperienze di vita vissuta delle idee, di interloquire con noi. Si può fare una mega lenzuolata".


FEDERALISMNO - Quanto alla riforma federale "si perde un'occasione storica, perché - secondo il vertice Pd - quello che può venire fuori da una forzatura di questo genere porterà ad esiti irrilevanti e ingestibili". Bersani si rivolge quindi ancora una volta alla Lega: "Ci sono solo due forze con profonde radici autonomistiche, il Pd e la Lega ma oggi si sono create delle condizioni per cui il federalismo è strategico alla sopravvivenza di Berlusconi e serve alla Lega per sbandierare una bandiera a prescindere dai contenuti. Fermatevi - chiede il segretario - non rovinate la possibilità di avere un federalismo vero. Se si fa una forzatura questa serve solo perché si deve salvare la pelle di uno e permettere all'altro di sbandierare una banderuola".
CASO RUBY - Il leader Pd interviene anche sulle vicende giudiziarie che stanno travolgendo il premier. "La magistratura farà il suo dovere. Io non parlo di caso Ruby sì, caso Ruby no. Non mi interessa. Il punto - sottolinea Bersani - per me è la credibilità, che è la materia prima in politica e senza di questa non si può chiedere nulla, mentre oggi c'è da rimboccarsi le maniche davvero. Qui non c'è solo una questione di magistratura. Qui arrivano segnali disperati da imprenditori che lavorano all'estero in una condizione avvilente. C'è un punto che si chiama credibilità e questo problema se lo devono porre urgentemente le classi dirigenti di questo paese perché così non si può più andare avanti. Serve un'assunzione di responsabilità collettiva".
GOVERNO - Quindi Bersani lamenta la paralisi delle Camere. "In Parlamento arrivano solo cose che sono chiacchiere, non arriva più un fatto, mentre andiamo avanti a ragionare di processo breve. Se Berlusconi fosse, non dico uno statista, ma qualcosa che assomiglia ad uno statista, troverebbe il modo di levare il Paese dall'imbarazzo, di levare lui dall'imbarazzo".