20 febbraio 2011

Bersani: "Nessuna alleanza con la Lega, li sfidiamo sul federalismo"

"No, non sto chiedendo alleanze alla Lega. L'alleanza la chiedo a tutte le forze che oggi sono all'opposizione, su una base programmatica, per costruire una nuova Repubblica. Alla Lega dico che sul federalismo noi ci siamo". Lo precisa il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un'intervista a L'Eco di Bergamo, che spiega come sul Carroccio non e' "mai stato d'accordo con chi aveva la puzza sotto il naso nei suoi confronti, la riconosco come forza popolare e autonomista, pero' deve tornare al punto di partenza, uscire dalle sue ambiguita'". E l'intervista alla Padania di due giorni fa era solo "una sfida, l'annuncio di una battaglia. Siamo due partiti alternativi e non intendiamo fare sconti alla Lega".
Bersani poi spiega il senso del messaggio lanciato e cioe' che se la Lega "tiene attaccata la spina al governo Berlusconi in nome del federalismo, noi non accettiamo questo alibi. Non vengano a raccontare che per fare il federalismo bisogna tenere su il miliardario". Certo, "la Lega, che sa che i tempi di Berlusconi si accorciano, vuol portare a casa una bandiera purchessia, ma in quella bandiera, fin qui, non c`e' il federalismo. Berlusconi, disinteressato al federalismo, vuole tenere agganciata la Lega per fare approvare il processo breve e passare la nottata. Noi denunciamo questa cosa e diciamo: non c`e' ragione di nascondersi dietro il federalismo se si vuole tenere in vita Berlusconi".
Il segretario del Pd ci tiene a sottolineare che "siamo federalista prima di loro: noi abbiamo fatto l`articolo 119 della Costituzione, noi siamo per un`Italia delle autonomie, e per noi l`autonomia e' il modo piu' efficiente di tenere insieme il Paese e arrivare a comuni standard di servizi. Le culture che sono alla base dei Pd hanno inventato tutto cio' che c`e' delle politiche locali. La Lega, invece, ha inventato solo le ronde che si sono perse nel bosco. È nell`essenza del Pd una battaglia per un federalismo che unisce. Noi siamo pronti a discutere".(AGENZIA DIRE, http://www.dir.it/)