20 febbraio 2011

Berlusconi: ''La giustizia è diventata un contropotere politico''

La giustizia ''è divenuta sempre più un contropotere politico che esonda dai principi costituzionali e che è sempre meno un servizio pubblico efficiente e giusto, quale invece tutti vorrebbero che fosse''. E' quanto afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio ai Promotori della Libertà, con il quale rilancia sulla riforma della giustizia e conferma un Cdm ad hoc a breve per il suo varo definitivo.
L'attacco è rivolto in particolar modo ai pm di Milano. ''Al di là dei danni arrecati dalle ennesime, insensate e imperdonabili iniziative giudiziarie messe in campo dai magistrati di Milano - dice Berlusconi - il presidente del Consiglio, il governo e la maggioranza hanno lavorato e stanno lavorando alacremente alla soluzione dei tanti problemi che ci affliggono''.
Il Cavaliere mette in chiaro che non arretrerà di un millimetro: ''Continuiamo quindi, voglio ripeterlo, a lavorare con impegno. Perché come succede in ogni democrazia liberale, il governo è legittimato dal voto popolare ed ha il diritto-dovere, diritto-dovere di governare se ha il sostegno della maggioranza parlamentare''.



''Noi - ribadisce - abbiamo vinto tutte le tornate elettorali degli ultimi tre anni: abbiamo vinto le elezioni politiche, le elezioni europee, le amministrative e quelle regionali. Non solo. Negli ultimi tre mesi il Parlamento ci ha rinnovato per ben otto volte la fiducia al governo, con uno scarto crescente tra maggioranza e opposizione, a favore della maggioranza''.
''Il nostro governo - continua - lungi dall'essere paralizzato o bloccato, come va dicendo l'opposizione con argomentazioni assolutamente infondate, il nostro governo del fare non si è fermato mai neppure un momento. E ora - dice il Cavaliere - vogliamo e possiamo andare avanti grazie a un passo che è reso ancora più spedito dall'uscita dalla nostra maggioranza di Fini e dei suoi''.
''Noi non abbiamo mai alimentato tensioni o conflitti tra le istituzioni - sottolinea tra l'altro il Cavaliere - ma abbiamo sempre operato con determinazione per fare esclusivamente l'interesse dell'Italia, e siamo riusciti a porre le famiglie e le imprese al riparo dai contraccolpi della crisi internazionale''.
Il premier rilancia quindi sul tema delle intercettazioni: ''Introdurremo una normativa sulle intercettazioni telefoniche che ponga fine agli abusi e alle violazioni della nostra privacy che si verificano anche in danno di chi non è neppure indagato, con l'introduzione di nuove norme di garanzia che scoraggino la pratica di fornire ai giornali il risultato delle intercettazioni, così come avviene in tutti, tutti i Paesi civili, e tra l'altro come avviene negli Stati Uniti, dove chi passa le intercettazioni alla stampa va in galera, e ci resta per molti anni''.
Quindi ricorda che ''tra i provvedimenti che sottoporremo di qui in avanti al Parlamento'' ci saranno ''la divisione dell'ordine requirente da quello giudicante, con la separazione degli ordini tra avvocati dell'accusa e giudici giudicanti e con un Consiglio Superiore della Magistratura, uno per i pm e uno per i giudici, accompagneremo queste novità da una riforma elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura per ridurre quella che oggi è una politicizzazione che è eccessiva e che è inaccettabile''.
Quanto all'emergenza immigrati, ''quanto prima - fa sapere Berlusconi - porterò la questione all'attenzione del vertice dei capi di governo dell'Ue e dei partners europei affinché tutti si facciano carico in modo concreto di questa emergenza''.