19 dicembre 2010

Governo, Cicchitto: "Allargamento o voto". Ma Schifani frena: "Urne da evitare"

Governare o votare. Il Pdl, dopo aver incassato la fiducia la scorsa settimana, guarda al futuro, tenendo conto delle difficoltà che potrebbero arrivare (“guerriglia di Fli in Aula”, la chiamano nel principale partito di governo) e del fatto che la Lega, ogni giorno, ricordi come il voto possa essere la soluzione giusta (“igienico”, è l’ultimo aggettivo usato dal Senatur che benedice le urne).
''Dal 14 dicembre -spiegava ieri Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl-, l'alternativa è: il proseguimento dell'azione del governo Berlusconi, conseguentemente rafforzato dal punto di vista politico e numerico o le elezioni anticipate''. ''La scelta politica preferenziale –dice Cicchitto- .è quella della governabilità fino al 2013 con un impegno programmatico molto forte sulle riforme sulla politica economica con particolare riferimento sul Mezzogiorno. Solo se l'operazione di rafforzamento del governo e di ampliamento della sua maggioranza non riesce, allora è giusto puntare alle elezioni. Paradossalmente, anche da questo punto di vista, non funziona l'arroganza guerrigliera di alcuni settori della sinistra e specialmente di Futuro e Libertà''. ''Infatti –spiega il capo dei deputati del Popolo della Libertà- qualora la loro guerriglia in Parlamento registrasse una serie di successi e quindi di scacchi per il governo, le elezioni diverrebbero inevitabili. Per chi non lo avesse capito infatti il 14 dicembre non solo è fallito il disegno di eliminare dalla scena politica Berlusconi, ma è anche andato a picco il progetto del governo tecnico o di responsabilità, non a caso inventato e sostenuto da D'Alema e da Scalfari, due grandi inventori di formule che vanno inevitabilmente incontro a totali fallimenti''. Frena sull'ipotesi elettorale il presidente del Senato, Renato Schifani. Che ribadisce che "il paese ha bisogno di governabilità" e considera le elezioni "un momento estremo a cui ricorrere quando la politica e le istituzioni, ma in particolar modo il governo più che le istituzioni non sono in grado di esprimere l'attuazione del programma. Non sta a me naturalmente -aggiunge- individuare le responsabilita'". Parlando al termine del brindisi che si è svolto nella Sala Pannini al termine del tradizionale
Concerto di Natale nell'Aula di Palazzo Madama, cui hanno partecipato le più alte cariche dello Stato, Schifani aggiunge che "il Parlamento, in questo scorcio di legislatura, ha funzionato, ha fatto la propria parte. Devo dare atto ai componenti di tutto il Senato -sottolinea Schifani- del grande senso di responsabilità con cui si sono posti nei lavori d'Aula, sia la maggioranza che l'opposizione: sono orgoglioso e li ho ringraziati spesso pubblicamente".
Il presidente del Senato, che aveva auspicato "concordia" nel suo breve messaggio prima dell'inizio del Concerto spera che "questo Natale, con questa concordia di quest'Aula, possa essere da monito per le forze politiche perché abbassino i toni e trovino un punto di sintesi per garantire al Paese stabilità".
Sul fronte del rafforzamento intanto Noi Sud si candida a “fare la terza gamba maggioranza”. L'appuntamento è per martedì pomeriggio, quando si terrà la prima riunione dei parlamentari aderenti al gruppo misto che hanno votato la fiducia al governo Berlusconi. A renderlo noto il leader di Noi Sud, Arturo Iannaccone, che, insieme al Pid, al gruppo di Silvano Moffa e al Movimento di responsabilità nazionale, si è reso promotore dell'iniziativa e che si dice ''convinto che possa avere successo nella misura in cui ci sarà un comportamento serio e responsabile da parte di tutti coloro che dovranno far parte di questo nuovo gruppo''. ''L'obiettivo - prosegue il leader di Noi Sud - è quello di costituire una compagine parlamentare che possa essere la terza gamba della maggioranza dando così all'Esecutivo quella stabilità, anche numerica e politica, chiesta da Umberto Bossi e dalla Lega.'' ''Noi Sud - prosegue Iannaccone - con i suoi sette deputati è il gruppo più numeroso e, pertanto, si spenderà in maniera decisiva affinché questa iniziativa possa consentire al Governo Berlusconi di proseguire sulla strada delle riforme, del varo del federalismo e dell'attuazione del Piano per il Sud.''