1 novembre 2010

Prodi: "Il governo è moribondo, ma le liti nel Pd lo lasciano in piedi"

ROMA - "Un governo cosi' litigioso avrebbe costruito dovunque la fortuna dell'opposizione. In Italia le vicende faticose della formazione del Pd e la sua difficolta' a trovare coesione hanno fatto camminare per mesi e mesi un moribondo come questo governo". Cosi' Romano Prodi a Bruno Vespa per il suo libro "Il cuore e la spada. 1861-2011" in uscita il 5 novembre.
Bersani ha fallito la sua missione? "No, perche' negli ultimi tempi e' andato molto meglio. Per troppo tempo ha pero' dovuto accettare che non ci fosse nel partito nessuna disciplina. Se non hai disciplina, non hai nemmeno forza. E lo dico per esperienza".
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, deve essere il candidato premier? "Quando un partito si chiede come conquistare il governo, la prima persona a cui pensa e' il segretario. Ma se ci fosse qualcun altro con maggiori possibilita', allora si puo' cambiare". "Prendiamo la Francia- dice Prodi- Martine Aubry e' diventata segretario del partito socialista. Ma e' possibile che Dominique Strauss- Kahn (oggi direttore generale del Fondo Monetario Internazionale) abbia maggiori probabilita' di battere Nicolas Sarkozy. Il segretario, insomma, deve mettere insieme il suo ruolo e la possibilita' di vincere. Bersani lo puo' fare".
A proposito del 'papa straniero', che suggerisce Veltroni, Prodi dice: "Mi sembra di avere gia' risposto di no. Comunque, con la sua frase Veltroni non si riferiva certamente a me. Non mi sento straniero, sono iscritto al Pd fin dall'inizio e ho sempre molto lavorato per mettere insieme le forze riformiste".