1 novembre 2010

Giustizia, Berlusconi: "Accordo sulla riforma o parlerò agli italiani"

ROMA - "La giustizia in Italia e' un macigno sulla nostra democrazia. Se non ci sara' un accordo positivo per una riforma globale della giustizia, allora faro' un mio intervento in parlamento in cui, senza infingimenti e senza ipocrisia diro' agli italiani qual e' la situazione della giustizia". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di un briefing con la stampa a Bruxelles. Ma l'attenzione torna subito sullo caso Ruby e sulle vicende personali del premier.
BUNGA BUNGA - "Amo la vita e amo le donne. Sono una persona giocosa, non ho intenzione di cambiare...". Il bunga bunga e' "una vecchia storiella di tanti anni fa che mi ha fatto ridere molto. Anche questa volta mi ha fatto ridere. Leggo sorridendo tutte le balle proposte dai giornali- dice il premier- ma non devo chiarire a nessuno. In casa mia entrano solo persone perbene, e soprattutto che si comportano perbene. Su questa storia per me basta quanto dichiarato da questa persona", dice il presidente del Consiglio riferendosi evidentemente alla giovane marocchina.
"Io non ho influenzato assolutamente nessuno". Il premier nega di aver telefonato in Questura per aiutare la giovane marocchina Ruby: "Non avrei potuto pensare di esercitare un potere che non ho- dice- e tra l'altro tutti sanno che in Italia il primo ministro non ha nessun potere". Berlusconi spiega di aver parlato con una persona che "e' stata mandata da me per dare un aiuto a una persona in modo che non fosse consegnata alle carceri o a una comunita'. Siccome mi aveva rappresentato un quadro di vita a dir poco tragico, l'ho aiutata. Tutto qui. Non ho regalato auto e tutte le cose che ho letto".
E' DURA LA VITA - Silvio Berlusconi confida di "fare una vita terribile, al lavoro fino alle 2 e mezza di notte, compreso il sabato e la domenica". Se quindi, aggiunge, "per distendermi, sento il bisogno di una serata distensiva, per fare una terapia mentale, per fare pulizia nel cervello, questo fa parte della mia personalita' e non c'e' nessuno che potra' farmi cambiare stile di vita, alla mia eta' poi". Il premier come raccontato gia' altre volte, confida: "Io faccio una vita terribile, con degli sforzi disumani, lavoro come nessuno lavora fino alle 2 e mezza di notte. Mi arrivano i giornali e, non seguendo i consigli della Tatcher, io li leggo e naturalmente non resto di buon umore. Poi faccio i bigliettini per le direttive ai gruppi parlamentari e mi risveglio il giorno dopo alle sette e mezza".
FIAT - "Tutti sappiamo che la Fiat e' stata molto aiutata dallo Stato italiano", sottolinea il premier.