2 ottobre 2010

Fini: "Fedeli a programma se non tradito. Riforma giustizia non può punire toghe"

Siamo fedeli al patto sottoscritto con gli elettori quando abbiamo vinto le elezioni con il Pdl a condizione che il programma venga scritto e declinato in tutte le sue parti e non venga invece dimenticato o tradito in alcune di esse''. Così il presidente della Camera Gianfranco Fini, in un collegamento telefonico con una manifestazione di Generazione Italia a Salerno. "Coloro che hanno aderito a Futuro e libertà lo hanno fatto perché ci credono, non certamente per difendere gli interessi. Anzi, in molti casi coloro che lo hanno fatto hanno avuto ben chiaro che, secondo qualcuno, non è conveniente perché vengono messi in discussione incarichi, prebende, ruoli all'interno delle Giunte. Credo che proprio coloro che ci rappresentano sul territorio siano i migliori alfieri, i migliori biglietti da visita per una politica fatta di idee, di volontà, di interesse per la causa comune, per il livello della nostra società, per il buon nome del nostro Paese e non certo una politica fatta per interessi di parte o addirittura di carattere personale".
"Questa -ha aggiunto- è la più bella garanzia che possiamo offrire alla gente e con l'entusiasmo, con la pulizia delle idee, con l'onestà dei comportamenti, con la coerenza delle azioni che sempre ha caratterizzato coloro che oggi aderiscono al nostro movimento e a Generazione Italia, sono convinto che in tempi brevi avremo ancora maggiori soddisfazioni. Ce la faremo, non ho dubbi".
"Nei prossimi mesi - ha sottolineato ancora Fini - gli italiani avranno la possibilità di verificare se la politica per davvero è un torbido affare in cui polemiche, personalismi, dossier avvelenano quotidianamente il vivere civile o se al contrario la politica è la capacità di rispondere ai problemi reali dei cittadini".
Quanto alla riforma della giustizia non può "punire o penalizzare la magistratura italiana". "Se vogliamo garantire condizioni di sicurezza e di legalità - ha spiegato il presidente della Camera - dobbiamo sempre e comunque ricordare che un pilastro fondamentale è rappresentato dalla nostra magistratura. Il che non vuol dire che ovviamente tutti i magistrati siano eccellenti servitori dello Stato, ce ne sono alcuni che certamente, come in qualsiasi altra categoria, hanno dei difetti, ma francamente non si può e non si deve immaginare una riforma della giustizia che parta dal principio che occorre punire o penalizzare la magistratura italiana". "Comunque - ha concluso Fini - questo lo vedremo nel corso delle prossime settimane, nel dibattito parlamentare, che alla Camera vedrà il gruppo di Futuro e libertà non soltanto protagonista ma determinante in termini numerici e già questo credo sia una garanzia per il rispetto del programma sottoscritto con gli elettori".