3 ottobre 2010

Bersani: governo ha perso da tempo senso istituzioni. Basta con leggi fatte da cricche

"Non penso che la tregua armata tra Berlusconi e Fini possa andare avanti. Questo governo va avanti traccheggiando. La verità è che il centrodestra non ha risposto ai problemi reali del Paese. Questa è una questione di fondo, non un litigio tra persone". Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, arrivando a Cortona per concludere la quattro giorni della Scuola di politica del partito.
"Con la fiducia hanno fatto una operazione non onesta perché il paese non ha bisogno di traccheggiamenti", sottolinea Bersani che dice "basta con le barzellette. Ci vogliono serietà, regole, legalità e onestà in questo paese. Siamo in un mondo deformato da elementi di corruttela. Tutta questa legislazione speciale ha generato cricche perché quelle leggi le hanno fatte le cricche". "Siamo - aggiunge - al secondo tempo del berlusconismo. Non abbiamo un cronometro né il calendario ma vediamo i rischi di questo governo e in questa situazione molto confusa emerge un dato: il governo si rimetta al capo dello Stato. Poi indica la strada: "Dobbiamo rompere il muro del suono tra politica e società". Quindi, "pensiero, azione e simpatia per la gente". E poi "concretezza": "Qui si continua a parlare di barzellette ville ma la cosa è preoccupante e seria. Mettetevi tutti in movimento nelle prossime settimane perché il tempo è questo. C'è un passaggio nella vita politica italiana".
In caso di voto, comunque, Bersani ha detto che il Pd è pronto. "Cerchiamo di reggerci come un partito europeo - ha osservato - guardate i laburisti in Gran Bretagna. Si sono divisi e adesso sono uniti. Funziona così nei partiti che non hanno un padrone". "Quando è ora di combattere il Pd è unito, siamo pronti ad affrontare una situazione politica molto confusa", sottolinea.
E intanto focalizza due punti essenziali della linea politica del Pd: lavoro e legalità. "Abbiamo proposte molto concrete - ha puntualizzato - abbiamo idee per dare un po' di lavoro a questo paese perché questo paese senza lavoro non riparte". Quanto alla manifestazione del Popolo viola ieri a Roma, Bersani la giudica "una manifestazione di contrasto al berlusconismo, è una parte della società civile che va rispettata in quanto tale ed è inutile - ha chiarito - che i partiti tirino il Popolo viola per la giacca. E' stata una manifestazione, una delle tante, una delle voci che si stanno alzando contro il governo per costruire una alternativa".
Bersani concorda con Sergio Marchionne che ha denunciato che "in Italia non c'è più la politica" e che "è andato perso il senso delle istituzioni". "E' già da un po' che stiamo in questa situazione", dice il segretario del Pd a margine dell'intervento di chiusura alla Scuola politica del Pd. "Adesso - sottolinea - se ne rendono conto gli imprenditori mentre a noi era già chiaro da due anni che non si stava imbroccando la ricetta, che la politica prendeva pieghe e strade che non c'entravano nulla con l'opinione della gente". Insomma, "tra case e barzellette, il distacco enorme tra politica e cittadini aumenta", denuncia Bersani mentre il paese deve affrontare molte questioni tra le quali "i temi fiscali e della piccola impresa". "Ecco, qui presto noi daremo una svolta", annuncia.
Insomma "Marchionne dice che aspettare che finisca una crisi è un atto di fede. Noi lo dicevamo già due anni fa. Ci avesse dato una mano allora... La verità è che sia che si parlasse dei cieli azzurri di Berlusconi o della visione catastrofica di Tremonti, non è stato fatto niente e adesso questo viene certificato anche dall'estero". "Ho sempre trovato demenziale che si dicesse che noi stiamo meglio degli altri. Non è vero. Il rischio è di vedere ridimensionata la nostra base produttiva", aggiunge Bersani.