5 settembre 2010

Mirabello, parla Fini: 'Nuovo patto per arrivare a fine legislatura'

Il ''Pdl non c'è più'', il partito che avevamo ''immaginato e che ho cofondato è finito con la mia espulsione, degna del peggior stalinismo'', attualmente ''c'è il partito del predellino''. Ora dobbiamo ''andare avanti, avanti con la politica, avanti senza ribaltoni ma con un nuovo patto per arrivare a fine legislatura''. In un'ora e mezza e davanti ad una piazza stracolma, Gianfranco Fini ha tenuto il suo atteso discorso a Mirabello, in cui il presidente della Camera ha definito Futuro e libertà l'incarnazione dello ''spirito autentico del Pdl'' e si è tolto non pochi sassolini alla fine di una lunga estate calda. Ecco i passaggi più significativi.
Il presidente della Camera ha subito messo in chiaro che la sua non è stata una ''fuoriuscita, o scissione né c'è stato alcun atteggiamento demolitorio verso il Pdl, ma c'e' stata la mia estromissione dal partito con un atto illiberale e autoritario". Forse, ha aggiunto, ''a suggerire questa decisione nei confronti di chi aveva contribuito a fondare il partito e' stato qualcuno che ha tratto ispirazioni dal libro nero del comunismo" e la sua cacciata dal partito è paragonabile "alle peggiori pagine dello stalinismo". "E' stata una brutale repressione" incompatibile con un partito che si definisce liberale.
Gheddafi - "Se non fossi stato espulso dal Pdl avrei detto quello che pensavo sullo spettacolo francamente poco decoroso che c'è stato nei confronti di un personaggio che non ha nulla da insegnare per quanto riguarda la dignità della persona". Riferendosi alla recente visita del leader libico Muhammar Gheddafi in Italia, Fini ha criticato quello che ha definito "una sorta di genuflessione" che non e' giustificata da alcuna ragione di real politik.
Magistratura e' il caposaldo della nostra democrazia - "E' eresia, è disfattismo, è stillicidio costante dire quello che continuero' a dire e cioe' che la magistratura e' il caposaldo della nostra democrazia?". Per il presidente della Camera non si puo', a causa di qualche mela marcia, contestare la magistratura che rappresenta "il presidio della legalita'".
In democrazia il popolo non è suddito. ''In una democrazia liberale non c'e' eresia perche' non c'e' ortodossia, e il popolo non e' suddito. Avevo il dovere di farle (dice riferendosi alle critiche avanzate) come presidente della Camera. Non credo di aver meritato un gesto infastidito e stizzito ed essere definito incompatibile. Berlusconi ha tanti meriti ma anche qualche difetto in primo luogo il fatto di non aver compreso che in una democrazia liberale non c'e' eresia perche' non c'e' ortodossia. Gli siamo tutti grati lo dico sinceramente, ma non siamo un popolo di sudditi".
Pdl non non c'è più - "Il pdl come lo avevamo immaginato e conosciuto non esiste più, è finito il 29 luglio" (La data si riferisce alla riunione dell'ufficio di presidenza che lo ha espulso dal partito).
Attacco ai colonnelli - ''Qualche colonnello ha cambiato generale. E forse è gia' pronto a cambiarlo ancora''.
Ministro dello Sviluppo economico - "E' impossibile che nonostante i 'ghe pensi mi' si debba ancora attendere per conoscere il nome del ministro allo Sviluppo economico".
Nuovo patto di legislatura - "Si va avanti e lo si fa per tenere fede allo spirito delle origini, per far rinascere il Pdl, perche' il governo non faccia errori. Si va avanti senza ribaltoni e cambi di campo". Per il futuro serve "un nuovo patto di legislatura che non sia un tavolo a due gambe, un accordo sancito con acquiescienza".
Contro mia famiglia lapidazione di tipo islamico - La campagna estiva di alcuni giornali del centrodestra "e' stata il tentativo di dar vita ad un'autentica lapidazione di tipo islamico contro la mia famiglia". Sulla vicenda della casa di Montecarlo Fini ha detto: "attendiamo fiduciosi e sereni che siano i magistrati a chiarire quante calunnie e diffamazioni" vi siano state in questa vicenda. Fini ha anche ironizzato sul fatto che quegli stessi giornali sarebbero "il biglietto da visita del partito dell'amore. Immaginiamo cosa scriverebbero se diventassero un po' meno amichevoli". Infine, rivolto direttamente a Vittorio Feltri Fini ha detto: "non ci lasceremo intimidire, perche' di intimidazioni ne abbiamo conosciute ben altre in altri anni della nostra storia politica".
Fini ha concluso rilanciando il progetto di un ''grande centrodestra liberale, nazionale, riformatore, sociale ed europeo", a ''gettare il cuore oltre l'ostacolo" a rendere onore "ai sogni di quando avevamo 18-20 anni e non pensavamo di assumere cariche elettive. Di quando - ha detto citando Ezra Pound - eravamo soliti dire che se un uomo non è pronto a battersi per le sue idee o non valgono nulla le sue idee oppure non vale nulla lui".