13 agosto 2010

Il Pdl al Colle: ''Meglio tornare al voto della paralisi''

Fa discutere nel mondo politico il monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che in un'intervista al quotidiano 'l'Unità' ha frenato sull'ipotesi di elezioni anticipate prospettando il rischio di ''un durissimo scontro elettorale''. Per il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, il capo dello Stato "pone questioni al mondo politico che non possono essere eluse e che dovranno trovare un chiarimento nell'interesse del Paese''. Tuttavia, secondo il ministro, è '' meglio il ricorso al voto piuttosto che la paralisi politica''.

Sulla stessa linea il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, per il quale nel caso in cui ''l'azione di sabotaggio, svolta da alcuni gruppi politici e da alcuni gruppi finanziario-editoriali, ottenga il risultato di una mancata verifica positiva in Parlamento, allora l'unica via legittima e seria, coerente anche col bipolarismo, è quella di elezioni anticipate''. ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione - aggiunge -. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

''Il Quirinale sa che chi ha vinto le elezioni non può essere messo all'opposizione con giochi di Palazzo - gli fa eco il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri -. Quindi o va avanti il governo Berlusconi o si vota. Su questo non ci sono dubbi''.
Chiude all'ipotesi di un governo tecnico anche la Lega. "Qualora potessimo proseguire senza intoppi nell'azione di governo, il Paese ne trarrebbe sicuri benefici - sottolinea il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni -. Se però non dovessero esserci, per decisione arbitraria, unilaterale e non condivisa di taluni parlamentari, i numeri per assicurare un governo forte e autorevole, non vedo molte alternative praticabili rispetto al voto".
I finiani plaudono alle dichiarazioni di Napolitano che dalle colonne dell''Unità' ha chiesto, tra l'altro, di porre fine agli attacchi al presidente della Camera. "Tutti dovrebbero riflettere sulle parole del presidente della Repubblica'', commentano Italo Bocchino, Silvano Moffa e Pasquale Viespoli di 'Futuro e libertà per l'Italia'. "Poiché ad alimentare questa irresponsabile campagna - sottolineano - sono alcuni esponenti del Pdl e del governo oltre che il continuo delirio calunniatorio del giornale della famiglia Berlusconi".
Dall'opposizione interviene il leader del Pd Pier Luigi Bersani secondo cui "le parole del presidente Napolitano sono un richiamo forte e chiaro alla responsabilita' politica e ai principi costituzionali. E' inutile negare che la discussione che si e' aperta tocca ormai un punto di fondo. Si vuole dare legittimazione ad un pensiero para costituzionale, ben leggibile nei ripetuti interventi del presidente Schifani ed esplicitato nelle parole di Frattini che si appella ad una 'Costituzione materiale'. Si vuole interpretare la Costituzione come un involucro formale cui dare sostanza con un consenso interpretato come un plebiscito e, se occorre, come ha detto Cicchitto, anche con la piazza. Se la destra pensa con idee del genere di camminare sul velluto, si sbaglia di grosso - avverte Bersani -. Finche' Berlusconi non avra' fatto la Costituzione di Arcore, volente o nolente rispettera' quella su cui ha giurato. Sappia che le minacce esplicite o velate non impressionano nessuno''.: .
L'intervento di Napolitano non convince invece Antonio Di Pietro . "Il presidente della Repubblica - osserva il leader dell'Idv in una dichiarazione all'Adnkronos - dice allo stesso tempo una cosa ovvia e giusta, ma anche intempestiva e al di fuori delle sue prerogative". Il leader dell'Idv, considera "un'entrata a gamba tesa quella di chi, chiamato a fare l'arbitro, si sbilancia già su cosa fare ancor prima di entrare in campo". Se manca una maggioranza politica, prosegue Di Pietro, ''si deve tornare al più presto al voto''. La disponibilità del'Idv a un governo tecnico ''è condizionata - precisa infine - dal fatto che sia davvero un esecutivo tecnico con una durata ben definita (ad esempio non oltre tre mesi) e con competenze ben delimitate".