11 agosto 2010

Bossi: ''Nessun governo tecnico o di larga coalizione, subito al voto''

''Si va a votare subito e sono esclusi governi di larga coalizione o tecnici per prolungare la legislatura''. Lo ha detto a chiare lettere il leader della Lega, Umberto Bossi, questo pomeriggio ad Alassio. "Questi governi - ha rimarcato - sono proprio le cose che non vogliamo. Sono cose che con la democrazia non ci devono essere. Governo tecnico significa fare un governo per togliere tutte le leggi che non gli piacciono. Si va - ha sottolineato Bossi - alle elezioni".
Alla domanda se sia possibile trovare in Parlamento una maggioranza che escluda il ricorso al voto, il Senatur ha risposto: "Non si può andare contro la volontà popolare. In democrazia c'è il governo votato dalla gente. Da Berlusconi in poi i governi sono sempre stati votati dalla gente".
Le parole del leader del Carroccio arrivano in un'altra giornata calda sul fronte politico, con la tensione che resta sempre alta tra Pdl e finiani, da una parte, e l'apertura a un governo tecnico da parte di Antonio Di Pietro, sul versante delle opposizioni.

Ipotesi bocciata da Fabrizio Cicchitto. ''Chi farnetica di governo tecnico non sa bene di cosa parla. In primo luogo mettere all'opposizione, e che opposizione, i due partiti che hanno vinto le elezioni e cioè il Pdl e la Lega, sarebbe una autentica sfida alla democrazia - avverte il presidente dei deputati del Pdl - In secondo luogo ci sarebbe un'opposizione frontale in Parlamento e nel Paese, con fortissime manifestazioni di piazza, cioè l'Italia andrebbe incontro a una profonda destabilizzazione''.
Intanto nello scontro Pdl-Fli sembra giungere a gettare acqua sul fuoco una nota del gruppo di Futuro e libertà al Senato. "Agosto è il mese delle polemiche sterili e dannose - si legge - Settembre deve essere il mese della responsabilità e dei fatti concreti, nell'interesse del Paese".
"Siamo consapevoli - continuano i senatori finiani - che la stabilità di governo è un valore economico-sociale e il rispetto del patto con gli elettori è un valore di moralità politica. E' indispensabile mettere al centro l'interesse dell'Italia affrontando con decisione le priorità: fisco, federalismo fiscale, Mezzogiorno, riforme istituzionali, giustizia".
"Noi ci muoveremo in questa direzione, ci auguriamo che tutti, a iniziare da coloro che hanno la responsabilità della guida politica e di governo, facciano altrettanto. Pertanto dopo i polveroni polemici e strumentali di Ferragosto, a settembre la strada maestra - conclude il gruppo Fli a Palazzo Madama - deve essere quella di un serio confronto nella maggioranza in termini di agenda di governo".
Parole che piacciono a Cicchitto. ''La dichiarazione del gruppo di Fli al Senato ha una carattere costruttivo che sarebbe un errore sottovalutare, o trascurare - dichiara il presidente dei deputati del Pdl - E costituisce un contributo, certamente ancora sul piano metodologico, alla costruzione di un percorso di confronto tra le varie posizioni. Essa è certamente molto lontana dai vaniloqui, dalle invettive e dalle boutades che sono stati, nella giornata di oggi, espressi da alcuni deputati del Fli''.
A dare fuoco alle polveri oggi è stato soprattutto il finiano Carmelo Briguglio, che ha chiesto spiegazioni al Cavaliere sull'acquisto della villa di Arcore. Briguglio ha poi rincarato la dose al Tg3 parlando ''di una sorta di golpe istituzionale che non ha precedenti nella storia della Repubblica, con il presidente del Consiglio che chiede e opera per ottenere il dimissionamento del presidente di uno dei due rami del Parlamento, del presidente della Camera''. ''Noi siamo molto affezionati al bipolarismo politico, ma siamo di fronte a un'emergenza istituzionale - ha osservato il finiano - Forse bisogna riflettere se non sia il caso di dare vita a un governo di garanzia, presieduto da una personalità" di rilievo e "Beppe Pisanu, il presidente dell'Antimafia, potrebbe essere una di queste di personalità". Un governo anche con Di Pietro? ''Bisogna valutare il momento fino in fondo. Spero che ci sia un rinsavimento, le elezioni anticipate sarebbero un gravissimo trauma per il paese''.
Quanto a un governo di garanzia a guida Pisanu, ''penso che tocchi al presidente della Repubblica indicare una persona, noi non abbiamo mai fatto nomi - puntualizza il presidente del Pd, Rosy Bindi - Pisanu è una persona importante, l'equilibrio e la saggezza che ha dimostrato può renderlo importante in questa fase così complicata''.