23 giugno 2010

TREMONTI CONFERMA L'EFFETTO-MANOVRA SUL PIL: MEZZO PUNTO IN MENO DAL 2010 AL 2012. ''MA L'ALTERNATIVA E' IL COLLASSO''

Tesoro e Bankitalia sulla stessa lunghezza d'onda. La manovra avra' un effetto depressivo sull'economia: mezzo punto in meno di pil nel triennio 2010-2012. Cosi' come anticipato in audizione a Palazzo Madama dal direttore generale Fabrizio Saccomanni, anche gli uffici del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in una tabella consegnata alla Commissione Bilancio del Senato, confermano nei 3 anni una riduzione della crescita dell'0,5% ed un pil 2010 dell'0,9% contro l'1% previsto dalla Ruef (relazione unificata economica finanziaria). Comunque, la manovra economica ''e' necessaria'' perche' ''l'alternativa e' il collasso. Non e' un problema di crescita perche' noi abbiamo il terzo debito pubblico del mondo'', ha spiegato il ministro dell'Economia in una conferenza stampa tenuta al termine dell'incontro con i presidenti delle regioni, affermando che ''non abbiamo alternative sui saldi, sui soldi e sulla distribuzione''.

Lo stesso Tremonti, intanto, ''si e' detto disponibile a rivedere le modalita' del Patto di stabilita''.Lo ha spiegato il presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino, al termine dell'incontro di questo pomeriggio con il ministro.''L'incontro e' stato interlocutorio ma qualche apertura sui tagli da parte del ministro c'e' stata ma a saldi invariati'' ha aggiunto Chiamparino, parlando anche della possibilita' di una maggiore liquidita' sui residui passivi per il 2010, e della service tax, o Imu, che comunque dovrebbe escludere i proprietari di prima casa.Sono questi i risultati principali ottenuti dalla delegazione di sindaci dell'Anci.''Con la giornata di oggi - afferma Chiamparino - possiamo dire di aver smosso le acque sui temi che ci riguardano piu' da vicino''.Sul federalismo, innanzitutto: ''Aspettiamo di essere convocati entro breve per conoscere il testo del decreto che dovrebbe restituire autonomia impositiva ai Comuni''. Proprio facendo camminare insieme manovra e federalismo fiscale, spiega infatti Chiamparino, ''potrebbe essere possibile ottenere un alleggerimento della manovra per i Comuni''.Intanto ''abbiamo anche registrato la disponibilita', da parte del governo, a tentare una via per sbloccare dopo l'estate il 4% dei residui passivi che i Comuni hanno in cassa ma non possono spendere a causa dei vincoli del Patto''.Sulla manovra in se', avverte pero' Chiamparino, ''restiamo per ora su posizioni interlocutorie: abbiamo cercato di impostare un percorso che porti ad una redistribuzione del peso dei sacrifici tra i diversi centri di spesa, invece che solo a carico degli enti locali''.Infine la service tax, gia' proposta proprio dall'Anci e che sarebbe allo studio del governo sotto l'appellativo di 'Imu': ''Credo di poter dire che si tratti di quello che avevamo proposto, e che da questa tassa unica comunale verranno escluse come oggetto le prime case, riaccorpando invece le altre tasse sugli immobili''.La commissione Bilancio del Senato ha intanto iniziato l'esame degli emendamenti al ddl sulla manovra finanziaria.Dopo che ieri si era proceduto all'illustrazione della prima tranche delle proposte emendative (complessivamente 2450 di cui circa la meta' della maggioranza) si inizia dunque ad entrare nel vivo della questione. Il presidente della commissione e relatore del provvedimento, Antonio Azzollini (Pdl) ricorda che per ora sono stati dichiarati inammissibili solo 2 emendamenti (3.01 e 3.02), mentre un terzo, facente parte del pacchetto Baldassarri, e rimasto 'sub judice', e' stato poi accolto in seguito ad una modifica nella copertura finanziaria.''Cominceremo ad affrontare l'art.1 del ddl e i suoi emendamenti - spiega Azzollini - si tratta dell'articolo con le norme piu' corpose e di rilievo, per cui daremo spazio al dibattito con l'opposizione, che in proposito ha depositato svariate proposte. Ma la manovra e' nostra, non loro, per cui non vedo grossi spazi. Cio' nonostante - aggiunge - non ci tireremo indietro ad un approfondito confronto''.Azzollini auspica di riuscire a esaminare 200-300 emendamenti in questa prima seduta 'operativa' sul fronte del voto. ''Nel pomeriggio andremo avanti ad oltranza, poi ci sara' anche la notturna, che prevedo anche per domani. Si comincia!'' annuncia energicamente Azzollini, rimboccandosi metaforicamente le maniche e ricordando le numerose finanziarie-'monstre' ''affrontate'' dalla commissione negli anni passati.