4 maggio 2010

Scajola si dimette: "Devo difendermi, non posso fare il ministro" . Il premier: "Si è dimesso uno molto capace"

ROMA - Il ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, si è dimesso. Alla base della sua decisione gli sviluppi dell'inchiesta della procura di Perugia sui grandi appalti e l'acquisto da parte del ministro di un attico di 180 metri quadri con vista sul Colosseo per la cifra dichiarata di 610 mila euro, a cui aggiungerne, secondo i magistrati, altri 900 mila, arrivati a Scajola dal costruttore Anemone (attraverso 80 assegni di basso importo: 5 i testimoni che avrebbero testimoniato in tal senso), imprenditore poi beneficiato dalle commesse pubbliche e indagato nell'inchiesta di Perugia.
"Lascio l'incarico convinto di essere estraneo a questa vicenda- annuncia Scajola in una conferenza stampa convocata al dicastero- e sicuro che sarà dimostrato, ma poiché considero la politica un'arte nobile, per esercitarla bisogna avere le carte in regola, senza sospetti. Le mie dimissioni permetteranno al governo di andare avanti".
"DEVO DIFENDERMI, NON POSSO FARE IL MINISTRO" - "Per difendermi non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni. Mi trovo esposto ogni giorno- prosegue- a ricostruzioni giornalistiche contraddittorie. In questa situazione che non auguro a nessuno, io mi devo difendere. E per difendermi- sottolinea Scajola- non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni, senza mai risparmiarmi. Ne siete testimoni: ho dedicato tutte le mie energie e il mio tempo commettendo sbagli ma pensando di fare il bene del Paese".
"PRONTO AD ANNULLARE IL CONTRATTO D'ACQUISTO DELL'APPARTAMENTO" - Ancora: "Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri. Se dovessi acclarare che la mia abitazione nella quale vivo a Roma fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l'interesse", gli avvocati "eserciteranno le azioni necessarie per l'annullamento del contratto di compravendita". Aggiunge Scajola: "Non potrei, come ministro della Repubblica, abitare in un'abitazione in parte pagata da altri".
ROMANI IL SUCCESSORE? - Il 14 maggio Scajola inconterà i magistrati che indagano sugli appalti legati ai grandi eventi, a partire dal G8 all'Aquila. Secondo indiscrezioni, a succedergli come ministro allo Sviluppo economico dovrebbe essere Paolo Romani.
BERLUSCONI: - "SI E' DIMESSO UN MINISTRO MOLTO CAPACE" - "Si è dimesso un ministro très capable". Nel giorno delle dimissioni di Claudio Scajola, Silvio Berlusconi spende parole positive per il ministro dimissionario. Durante un incontro con una delegazione del Ppe, il presidente del Consiglio, secondo quanto viene riferito da una persona presente all'incontro, avrebbe definito Scajola "un ministro très capable (molto capace, ndr)".
Successivamente, in una nota, il premier ha dichiarato: "Il ministro Scajola ha assunto una decisione sofferta e dolorosa, che conferma la sua sensibilità istituzionale e il suo alto senso dello Stato, per poter dimostrare la sua totale estraneità ai fatti e fare chiarezza su quanto gli viene attribuito. Al ministro Scajola va l'apprezzamento mio e di tutto il governo per come ha interpretato il ruolo di ministro dello Sviluppo economico in una fase difficile e delicata che, anche grazie al suo contributo, l'Italia sta superando meglio di altri Paesi".