11 maggio 2010

Il Papa: "Pedofilia, il perdono non si sostituisce alla giustizia"

LISBONA - Papa Benedetto XVI, in volo verso il Portogallo per una visita di quattro giorni, sottolinea come, nello scandalo sulla pedofilia, "il perdono non sostituisce la giustizia. La penitenza, la preghiera, l'accettazione, il perdono che occorre dare, non soddisfano la necessità di giustizia, perché il perdono non sostituisce la giustizia". Ma è "realmente terrificante", dice Ratzinger rispondendo ai giornalisti, come la Chiesa oggi "soffra per gli attacchi dal suo interno". "Oggi le più grandi persecuzioni alla Chiesa non vengono da fuori, ma dai peccati dentro la Chiesa stessa". Una persecuzione che, secondo Benedetto XVI, la Vergine di Fatima aveva previsto nel Terzo Segreto.

Fatima lo aveva previsto". Fatima aveva previsto anche questo, secondo il Papa, che conversando con la stampa collega lo scandalo degli abusi alla profezia affidata dalla Vergine a suor Lucia nel cosiddetto Terzo Segreto. "Insieme alla sofferenza del Papa, che in prima istanza possiamo riferire all'attentato a Giovanni Paolo II - premette Ratzinger - nel messaggio di Fatima ci sono indicazioni su realtà del futuro della Chiesa. Oltre ai momenti indicati nelle visioni, si parla della realtà di passione della Chiesa. Il Signore ha detto che la Chiesa sarà sofferente fino alla fine del mondo. E oggi questo lo vediamo in modo particolare".Il Papa e "l'etica" della crisi economica. Secondo il Papa, la crisi economica ha una sua "componente morale che nessuno può non vedere", "gli avvenimenti sul mercato in questi ultimi due o tre anni hanno mostrato che la dimensione etica deve entrare all'interno dell'agire economico". "Vediamo adesso che un puro pragmatismo economico crea problemi - dice Ratzinger -. E' il momento di vedere che l'etica non è una cosa esteriore, ma interiore alla razionalità e al pragmatismo economico". Il Papa riconosce che "la fede cattolica, cristiana, era troppo individualistica", lasciava le "cose concrete, economiche al mondo", pensava solo alla "salvezza individuale, agli atti religiosi". "Anche qui dobbiamo entrare in un dialogo concreto - sottolinea il Papa -. Ho cercato nella mia enciclica 'Catitas in veritate', e tutta la tradizione della dottrina sociale della Chiesa va in questi senso, di allargare l'aspetto etico e della fede sopra l'individuo, alla responsabilità del mondo".
Senso della vita non è "dominio privato". Al suo arrivo in Portogallo, paese che si appresta a legalizzare il matrimonio tra omosessuali, alla presenza del presidente Anibal Cavaco Silva il Papa afferma come "le questioni etiche e spirituali" non siano di "dominio privato". "Inserita nella storia - dice Raztinger -, la Chiesa è disposta a collaborare con chi non marginalizza o non riduce al privato la considerazione essenziale del senso umano della vita. Non si tratta di un confronto etico fra un sistema laico e un sistema religioso, bensì di una questione di senso alla quale si affida la propria libertà. Ciò che distingue è il valore attribuito alla problematica del senso e la sua implicazione nella vita pubblica".Ratzinger: "Io pellegrino di Fatima". All'eroporto internazionale Portela di Lisbona, il Pontefice tiene quindi un discorso durante il quale si professa "pellegrino della Madonna di Fatima". "La Vergine Maria è venuta dal Cielo per ricordarci verità del Vangelo che costituiscono sorgente di speranza per l'umanità, fredda di amore e senza speranza nella salvezza - dice Benedetto XVI -. A tutti, indipendentemente dalla loro fede e religione va il mio saluto amichevole, in particolare a quanti non hanno potuto venire al mio incontro". Il Papa ricorda le apparizioni di Fatima nel 1917. "Un evento successo 93 anni orsono, quando il Cielo si è aperto proprio sul Portogallo come una finestra di speranza che Dio apre quando l'uomo Gli chiude la porta". "Non fu la Chiesa a imporre Fatima, ma fu Fatima che si impose alla Chiesa", ha rilevato Ratzinger, citando il cardinale Manuel Cerejeira, di "venerata memoria".Entusiasmo a Lisbona. Al termine del discorso, la "Papamobile" ha lasciato l'aeroporto per dirigersi verso il centro di Lisbona, salutata da migliaia di fedeli, applausi scroscianti, bandierine e fazzoletti agitati al suo passaggio. Folla ed entusiasmo ancora maggiori lungo le vie della capitale portoghese. Seduto accanto al patriatrca Josè Policarpo, il Papa risponde ai saluti con gesto e benedizioni. Dopo una prima tappa alla Nunciatuira, dove stanotte dormirà, Benedetto XVI si sposterà verso il celebre Monastero dei Jeronimos, sulle rive del Tago, dove è prevista una cerimonia di benvenuto ufficiale. Poi il pontefice farà visita al palazzo presidenziale di Belem al capo dello stato Cavaco Silva.Il piano per la sicurezza del Pontefice. Lisbona blindata per l'arrivo del Papa. Circa 8mila uomini della polizia, dei servizi segreti e delle forze armate veglieranno sulla sicurezza di Benedetto XVI durante i quattro giorni della sua visita in Portogallo. Le strade della città nella quali passerà il Papa sono sgomberate di ogni auto. Secondo il quotidiano 'Diario de Noticias', attorno al Pontefice, ovunque si trovi, è stata decretata una zona di esclusione aerea di un km di diametro. Due caccia F16 la sorvegliano, con mandato di abbattere qualsiasi velivolo 'intruso'.