31 maggio 2010

DRAGHI PROMUOVE LA MANOVRA ''MA EVASIONE FISCALE E CORRUZIONE FRENANO LO SVILUPPO''

Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, promuove la manovra da quasi 25 miliardi di euro varata dal governo, ''era inevitabile agire''. Dal governatore nessuna valutazione sulla qualita' delle misure ma un sostanziale apprezzamento sull'intervento per mettere sotto controllo la spesa pubblica che negli ultimi dodici anni e' cresciuta del 4,6% l'anno.Nelle considerazioni finali, Draghi tratteggia un paese in affanno e che deve affrontare ''un'ardua sfida collettiva'' ma in passato l'Italia ne ha gia' affrontate e vinte diverse, come la battaglia contro l'analfabetismo e da ultimo la crisi di bilancio del 1992 ''ben piu' seria'' di quella attuale. La sfida di oggi e' coniugare disciplina di bilancio e ritorno alla crescita e si combatte ''con gli stessi valori che ci hanno permesso insieme di vincere le sfide del passato: capacita' di fare, equita', desiderio di sapere, solidarieta'''.


Dal suo insediamento a Palazzo Koch cinque anni fa, Draghi non ha mancato di sollecitare la politica a realizzare le riforme strutturali per rilanciare il paese. La crisi rende le riforme ancora piu' urgenti: ''Caduta del Pil, l'onere del debito pubblico, i costi dell'evasione fiscale e delle corruzione divengono ancora piu' insopportabili; la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani''.Il governatore sottolinea che l'Italia presenta una struttura finanziaria con molti punti di forza ma al tempo stesso sconta una perdita di competitivita' e per questo la correzione dei conti pubblici va accompagnata con il rilancio della crescita. Draghi usa parole dure su evasione fiscale e corruzione, due fenomeni diffusi che frenano la crescita. Le misure contro l'evasione introdotte dal governo a medio termine devono puntare a una discesa delle aliquote. La manovra varata dal governo deve inoltre servire a ripensare il perimetro e l'articolazione della cosa pubblica, ''riducendo sprechi e duplicazioni a livello di governo''.Nelle considerazioni finali Draghi dedica ampio spazio ai temi internazionali e dell'Europa. secondo il governatore non stiamo assistendo a un attacco dei mercati all'indirizzo dell'euro nel suo complesso. I paesi dell'Eurozona sono piu' solidi di altre aree valutarie con conti pubblici e con l'estero piu' equilibrati. L'attacco dei mercati sfrutta l'incompiutezza del progetto europeo e ''si dirige verso i membri piu' deboli''. ''Non c'e' che una risposta: l'euro vive con tutti i suoi membri, grandi e piccoli, forti e deboli''. E' stato illusorio pensare che l'euro da solo potesse fare l'Europa. Proprio per questo ''l'unica via e' quella di rafforzare la costruzione europea nella politica''.EVASIONE FISCALE E CORRUZIONE FRENANO LO SVILUPPO. Evasione fiscale e corruzione sono fenomeni diffusi che frenano lo sviluppo del paese. Il governatore di Bankitalia richiama alla necessita' di contrasto nei confronti dell'evasione fiscale e delle relazioni ''corruttive'' tra soggetti privati e amministrazioni pubbliche, in alcuni casi favorite dalla criminalita' organizzata.''Studi empirici mostrano che la corruzione frena lo sviluppo economico. Stretta e' la connessione tra la densita' della criminalita' organizzata e il livello di sviluppo''.Nelle tre regioni del Mezzogiorno in cui si concentra il 75% del crimine organizzato, il valore aggiunto del settore privato e' pari al 45% di quello del centro nord.Draghi poi punta il dito contro il fenomeno dell'evasione fiscale che frena la crescita ''perche' richiede tasse piu' elevate per chi le paga, riduce le risorse per le politiche sociali, ostacola gli interventi a favore dei cittadini con redditi modesti''.Draghi snocciola alcuni numeri indicativi del carico fiscale.Il cuneo fiscale sul lavoro e' circa 5 punti superiore alla media degli altri paesi dell'area euro, il prelievo sui redditi da lavoro piu' bassi e quello sulle imprese sono piu' elevati di 6 punti. Draghi inoltre valuta che tra il 2005 e il 2008 il 30% della base imponibile dell'Iva sia stato evaso: in termini di gettito sono oltre 30 miliardi l'anno, 2 punti di pil.Il governatore sottolinea che ''il governo ha introdotto misure di contrasto all'evasione fiscale. ''L'obiettivo immediato e' il contenimento del disavanzo, ma in una prospettiva di medio termine la riduzione dell'evasione deve essere una leva di sviluppo, deve consentire quella delle aliquote'' e ''il nesso tra le due azioni va reso visibile ai contribuenti''.ITALIA PERDE COMPETITIVITA', SEMPRE PIU' GIOVANI SENZA LAVORO. L'Italia perde competitivita' nel riscontro con gli altri paesi europei. Negli ultimi dieci anni precedenti la crisi: la produttivita' di un'ora lavorata e' salita del 3% in Italia, del 14% nell'area euro. Negli stessi anni l'economia italiana e' cresciuta del 15%, contro il 25% dei paesi dell'area. Il tasso di occupazione resta basso, il 57% nel nostro paese nel 2009, 7 punti in meno che nell'area. Il divario e' piu' ampio per i giovani e raggiunge 12 punti per le donne'', dice il governatore.Draghi sottolinea che ''la caduta del prodotto accresce l'onere per il finanziamento dell'amministrazione pubblica. I costi dell'evasione fiscale e della corruzione divengono ancora di piu' insopportabili, la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani''.A questo proposito Draghi ricorda che anche il federalismo fiscale puo' essere utile ad ''aumentare l'efficienza nell'uso delle risorse. Solo un vincolo di bilancio forte - affema Draghi - accompagnato dalla necessaria autonomia impositiva, puo' rendere trasparente il costo fiscale di ogni decisione e responsabilizzare i centri di spesa''. Insomma, ''ciascun ente dovra' mantenere il proprio bilancio in pareggio, al netto degli investimenti, come previsto dall'art.119 della Costituzione''. Per Draghi, inoltre ''l'ammontare complessivo della spesa locale per investimenti, andra' fissato in un periodo pluruennale, in coerenza con gli obiettivi di indebitamento netto della amministrazioni pubbliche. Proseguendo lungo le linee tracciate per le regioni con disavanzi sanitari, e' opportuno - sottolinea - rafforzare il sistema di vincoli e disincentivi per gli enti che non rispettano le regole''.Il governo si sta muovendo lungo queste linee. Numerose le iniziative, come quella del Ministero della Salute, che ''ha elaborato un gruppo sperimentale di indicatori di qualita', efficienza e appropriatezza del servizio definiti a livello regionale e di singolo ospedale o azienda sanitaria''. Draghi ha poi ricordato anche il Ministero dell'Istruzione che ''ha inserito nella valutazione degli studenti degli standard''.Il CSM infine, ''ha individuato una metologia per la definizione di classi omogenee di carico di lavoro dei magistrati, volta a valutarne la produttivita'. Sono necessari ''meccanismi sanzionatori - conclude il governatore - le regole di bilancio da sole non bastano a garantire l'uso efficiente delle risorse''. Costi e risultati variano ampiamente tra enti che prestano lo stesso servizio: ''indicano cospiscui margini di miglioramento''.DALL'EURO NON SI TORNA INDIETRO. ''Dall'euro non si torna indietro''. E' il monito di Draghi in un inciso alle sue considerazioni finali.Draghi cita l'ex governatore, Carlo Azeglio Ciampi, e i suoi appelli a ''superare la zoppia dell'euro''.L'area dell'euro ''e' nel suo complesso piu' solida di altre aree valutarie: il suo bilancio pubblico, i suoi conti con l'estero sono piu' equilibrati'' scrive.L'attacco all'euro, per Draghi, sfrutta l'incompiutezza del progetto della moneta unica, colpendo i paesi piu' deboli.''Non c'e' che una risposta: l'euro vive con tutti i suoi membri, grandi e piccoli, forti e deboli. Se e' stato illusorio pensare che la moneta da sola potesse fare l'Europa, oggi l'unica via e' quella di rafforzare la costruzione europea nella politica, con un governo dell'Unione piu' attivo, nella disciplina dei bilanci pubblici e nel progresso delle riforme strutturali, con un nuovo patto di stabilita' e crescita al tempo stesso piu' vincolante e piu' esteso'', spiega il numero uno di Palazzo Koch.PASSO IMPORTANTE GOVERNO LEGARE PENSIONI A SPERANZA VITA. ''Il governo ha compiuto un passo importante nel 2009 collegando in via automatica dal 2015 l'eta' minima dipensionamento alla variazione della speranza di vita. Il regolamento in via di definizione da' concreta attuazione al provvedimento. nella stessa direzione muovono gliinterventi sulle cosiddette finestre e sulla normativaa per ledonne nel pubblico impiego. L'Inps ha avviato iniziative per meglio informare i lavoratori circa la propria ricchezza previdenziale''.Draghi mette in evidenza che ''il processo di riforma del sistema pensionistico potra' essere completato con misure volte a uniformare gradualemnte le eta' di pensionamento dei diversi gruppi di lavoratori, rendere piu' tempestivi gli aggiustamenti dei coefficienti del regime contributivo, offrire maggiore flessibilita' nel pensionamento''