11 marzo 2010

Sì del Senato, il legittimo impedimento è legge: premier senza processi per 18 mesi

ROMA - L'aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sul legittimo impedimento con 169 sì, 126 no e 3 astenuti. A favore del provvedimento, che ora è legge dello Stato, hanno votato Pdl e Lega, contrari Pd, Idv e Udc. In precedenza, l'assemblea di Palazzo Madama aveva votato due volte la fiducia al governo, richiesta su ciascuno dei due articoli che compongono il testo normativo.

BAGARRE IN AULA - "Vergogna! Vergogna!". Le opposizioni apostrofano così il finale dell'intervento del capogruppo del Pdl durante le dichiarazioni di voto sul legittimo impedimento nell'aula del Senato. Tifo da stadio, insulti, gesti e applausi di scherno da parte di entrambi gli schieramenti con Gasparri che più volte si è interrotto perchè il caos era tale da non riuscire ad andare avanti nel discorso. I senatori di Pd e Idv, inoltre, al termine della dichiarazione di voto del gruppo Pdl, si sono alzati tutti in piedi agitando la costituzione nelle mani.
La tensione è salita nel momento in cui Gasparri ha fatto riferimento alle liste delle regionali: "L'ora era giusta ma l'uomo era sbagliato: 5 anni fa nel Lazio avete presentato Marrazzo, vergognatevi". Accuse alle quali i senatori del Pd hanno risposto in coro: "Storace! Storace!". Poi Gasparri si rivolge al collega democratico Alberto Maritati: "Ricordati di quando facevi il magistrato in Puglia, raccontaci come l'hai fatto e come sei venuto a Roma". E ancora: "Ma siete nervosi? Noi non lo siamo perchè sappiamo di approvare leggi giuste". E infine Gasparri ricorda "il senso dello Stato del governo che ha affrontato con successo le mille emergenze" tra cui i rifiuti e l'Abruzzo. Frase alla quale molti senatori del Pd hanno risposto facendo il gesto dei soldi (sfregando pollice-indice) verso il capogruppo del Pdl.
LA LEGGE: PREMIER E MINISTRI SENZA PROCESSI PER 18 MESI - Il premier e i ministri per 18 mesi potranno 'saltare' le udienze nei processi penali in cui sono imputati presentando una 'giustificazione' certificata da Palazzo Chigi o, come dice l'opposizione, 'autocertificata'. E' quanto prevede il testo sul legittimo impedimento, approvato in via definitiva dal Senato. Il senso della 'leggina', pensata per garantire "il sereno svolgimento" delle attivita' di governo, rimane quello di una legge-ponte, transitoria, in attesa di un lodo-Alfano bis per via costituzionale, ossia lo scudo per le quattro piu' alte cariche dello Stato, o la reintroduzione dell'immunità parlamentare con l'autorizzazione a procedere.
Le disposizioni, in pratica, consentiranno agli esponenti del governo (esclusi i sottosegretari) di 'congelare' i processi per un periodo di sei mesi continuativi, che potranno essere prolungati, di rinvio in rinvio, fino a un massimo di un anno e mezzo (i 18 mesi), sempre per 'motivi istituzionali'. La sospensione vale solo quando premier e ministri sono imputati. Potranno quindi presenziare a processi in quanto parte lesa.
Ecco, piu' nel dettaglio, cosa prevede il testo sul 'legittimo impedimento', due articoli in tutto (il secondo per l'entrata in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale).
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Per il presidente del Consiglio costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali, quale imputato, il concomitante esercizio delle funzioni previste dalla legge 23 agosto 1988, n. 400, dal decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e dal regolamento interno del Consiglio dei ministri. Ma anche le attivita' preparatorie e consequenziali, oltre ogni attivita' comunque co-essenziale alle funzioni di governo. Nella versione originaria si parlava di attivita' "connesse". L'aggettivo co-essenziali restringe leggermente il campo delle 'giustificazioni'.
MINISTRI - Per loro costituisce leggittimo impedimento, se imputati, l'esercizio delle attivita' previste dalle leggi e dai regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni, oltre che le "attivita' preparatorie e consequenziali", nonche' "di ogni attivita' comunque coessenziale". Per i ministri i casi di impedimento sono stati 'ampliati', con questi ultimi riferimenti, con la motivazione che vale per loro cio' che vale per il premier, secondo il principio costituzionale, 'primus inter pares' (primo tra pari).
IL RINVIO - Se l'impedimento del premier e dei ministri e' continuativo in relazione alle funzioni svolte, il giudice rinvia ad udienza successiva al periodo indicato. Ciascun rinvio non potra' essere superiore ai sei mesi. Il corso della prescrizione restera' sospeso per l'intera durata del rinvio fissata dal magistrato. Tali disposizioni potranno essere applicate anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato e grado.
LA CERTIFICAZIONE DI PALAZZO CHIGI - Il testo stabilisce che, quando la presidenza del Consiglio dei ministri attesta che l'impedimento e' continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni istituzionali, il giudice rinvia il processo ad udienza successiva al periodo indicato.
IL 'SERENO' SVOLGIMENTO - Nel testo si stabilisce che le disposizioni "si applicano fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale recante la disciplina organica delle prerogative del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri, nonche' della disciplina attuativa delle modalita' di partecipazione degli stessi ai processi penali e, comunque, non oltre 18 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, salvi i casi previsti dall'articolo 96 della Costituzione, al fine di consentire al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge".