30 marzo 2010

Berlusconi esulta: "Ora avanti con le riforme e basta remare contro"

"Siamo la maggioranza nel Paese, governiamo la maggioranza degli italiani: adesso avanti con le riforme". Chi gli ha parlato e chi lo ha visto descrive un Silvio Berlusconi molto contento, soddisfatto del voto, ma soprattutto deciso a non esitare più e ad accelerare quel treno delle riforme contenute nel programma di governo. A partire, ovviamente, dalla giustizia. "Gli italiani ci hanno rinnovato la loro fiducia- ha ripetuto ai suoi interlocutori- abbiamo ancora tre anni di legislatura davanti a noi, ora andiamo avanti con le riforme". La scelta di campo tanto auspicata, è il ragionamento del Cavaliere raccolto da fonti del Pdl, è stata fatta e ha premiato il centrodestra. "Gli elettori- spiegano- hanno visto quale è stata la campagna elettorale: tra l'odio della sinistra e i fatti del governo, hanno scelto noi".

Un piglio "deciso", ripetono tutti quelli che hanno sentito Berlusconi, che però non nasconde un fondo di amarezza: "Ora basta remare contro, ora voglio un partito unito, basta con i distinguo". Tutti giurano che il nome di Gianfranco Fini non sia stato pronunciato dal premier, ma l'interpretazione fornita è che il messaggio indirizzato al presidente della Camera deve essere chiaro: "Ora basta frenate". Di contro, riferiscono fonti di partito, Berlusconi non si è dimostrato allarmato dall'exploit della Lega: "Di Bossi ci possiamo fidare", è stata la rassicurazione ripetuta.
Negli ambienti vicini al premier, poi, c'è chi fa notare come il successo del centrodestra sia arrivato là dove Berlusconi ci ha messo la faccia: "Oltre a Lombardia, Veneto, Campania e Calabria, i risultati di Piemonte e Lazio sono oltre le aspettative. In Piemonte Berlusconi è andato due volte e nel Lazio- sottolinea un esponente di partito- ci volevano mettere fuori gioco, praticamente abbiamo fatto un miracolo".
E l'astensionismo? La lettura della situazione, aggiungono le stesse fonti, è quella ripetuta nelle ultime settimane: "La gente, soprattutto i moderati, non è andata a votare a causa del clima d'odio che è stato scatenato nella campagna elettorale. Ci hanno impedito di parlare dei risultati di questo governo".