28 agosto 2009

Allarme smog. Legambiente: "In 28 città si respira polvere sottile"

Inquinata soprattutto al nord, prima nella 'lista nera' Novara. Ciafani: "Può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull’apparato respiratorio e polmonare. Bisogna intervenire su mobilità".

ROMA (RED SOCIALE) - "In un mese raddoppia il numero dei capoluoghi italiani che superano i limiti consentiti di polveri sottili in atmosfera". Lo denuncia 'Ozono ti tengo d’occhio', la campagna di Legambiente e http://www.lamiaaria.it/ per monitorare l’inquinamento in città, che lancia l'"allarme ozono" nelle città italiane. Dal 2010, per la protezione della salute umana, non si dovrà superare per più di 25 volte in un anno il limite di 120 microgrammi di polveri sottili per metro cubo. Le 'prove generali' già vedono l'Italia lontana dagli obiettivi da raggiungere: a oggi ben 28 italiane hanno superato la quota, e di queste 8 (Novara, Lecco, Mantova, Alessandria, Ferrara, Bergamo, Brescia e Matera) hanno superato i 50 sforamenti. Inoltre altri 4 capoluoghi (Roma, Aosta, Pordenone e Rieti), sono prossimi all'ingresso della lista delle città dall'aria più irrespirabile. Prima nella 'lista nera' Novara, con 67 giorni di ozono off-limits (erano 45 il 15 luglio), seguita da Lecco (62), Mantova (60), Alessandria e Ferrara (57), Bergamo (55), Brescia (53), Matera (51), Varese e Vercelli (49). Una 'top ten' che evidenzia come il problema smog riguardi principalmente il nord Italia, che forse paga in termini di qualità dell'aria una maggiore industrializzazione. Delle 28 città italiane off-limits ben 24 sono del nord, dislocate tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, e Liguria. Legambiente mette quindi in correlazione inquinamento e caldo: l’ozono prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, in presenza di un forte irraggiamento solare, avverte, "può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull’apparato respiratorio e polmonare". Per questo, ricorda l'associazione del cigno, dal 2010 dovrà essere "adeguatamente monitorato" dalle amministrazioni locali che sono obbligate ad avvisare la popolazione quando il livello di concentrazione supera anche solo i limiti della cosiddetta 'soglia di informazione' (la media di un’ora superiore a 180 microgrammi/metro cubo misurata per tre ore consecutive), un fenomeno che avviene per lo più in estate quando le temperature innescano una serie di reazioni chimiche responsabili della formazione del gas. “Nelle nostre caotiche città, l’emergenza caldo dei mesi estivi, si trascina inevitabilmente dietro l’emergenza ozono", avverte Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, secondo cui "il problema dello smog è ormai divenuto cronico e i dati che raccogliamo lo confermano costantemente". Quindi, aggiunge l'ambientalista, "è indispensabile intraprendere in modo urgente azioni strutturali sulla mobilità urbana, penalizzando anche economicamente il traffico privato e promuovendo modalità sostenibili di trasporto di persone e merci". Solo così, conclude Ciafani, "si potrà davvero combattere l’inquinamento atmosferico, liberare i polmoni dei cittadini e le strade delle città”..

27 agosto 2009

Marino Santa Maria - arte pubblica ed interventi urbani


“L’arte modifica l’umore, c’è una necessità della gente di avere colore in città”. BUENOS AIRES – Se cerchiamo una definizione di arte d’indole più “pura”, possiamo definirla come una manifestazione della razza umana capace di esprimere e/o generare un sentimento in una terza persona usando risorse sonore, visive o plastiche.


Questa definizione è quella che più si adatta alla totalità dell’opera del maestro Marino Santa María. I murales che lui realizza sono il fedele riflesso dei sentimenti, di una ricerca di comunicazione ed espressione collettiva, che con il suo divenire dialettico conforma un’opera viva, un flusso di sentimenti e sentire che confluiscono al centro dell’anima umana.
E’ così che ogni persona che abbia il privilegio di essere davanti ad un’opera di questo geniale artista sicuramente sentirà qualcosa e non resterà mai vuoto e se si lascia avvolgere in questo gioco dialettico potrà andare ancor più a fondo nella parte più nobile della natura umana. L’arte smette qui di essere unidimensionale, come ha bene affermato Herbert Marcuse, nell’opera di Marino Santa María l’arte, o meglio detto, LA SUA ARTE smette di essere una rarità o un prodotto di consumo di massa senza contenuto per trasformarsi in un’espressione della collettività, riflettendo tutte le dimensioni del sociale.
Vediamo-sentiamo questa preziosa caratteristica nello spirito urbano che attraversa in maniera trasversale tutta la sua opera. Senza dubbio, Marino Santa María è un artista urbano che possiede una gran sensibilità ed una capacità tecnica invidiabile e se ci lasciamo trasportare dalla sua opera ci sentiremo identificati con la città, con il mondo urbano. Tuttavia, che tipo di mondo urbano ci rappresenta Marino? Sicuramente non è la città caotica, alienante, unidimensionale che subiamo quotidianamente, ma invece il suo è un sguardo nuovo, o per essere più esatti, un ritrovo con la vera essenza della nostra vita urbana. La realtà non è tutto ciò che si vede ogni giorno, la realtà qui è ritrovarsi con la natura innocente della nostra vita collettiva. E’ qui dove smettiamo di essere quell’homo duplex che ha caratterizzato con tutte le sue lettere Charles Baudelaire, per trasportarci all’innocenza del nostro vero essere.
Secondo le sue proprie dichiarazioni in un’intervista esclusiva al programma radio Italia Eterna, condotto da José Conde e Graciela Laino, in onda su Radio Argentina AM 570 ogni domenica dalle ore 12 alle 14, “l’arte urbana modifica l’umore della gente, dando colore alla quotidianità ed aumentando così il potenziale creativo, animando le persone a trovare ed avere la loro propria estetica”. “L’arte pubblica smette di essere qualcosa di intimo, ma invece costituisce un vero contributo sociale, modifica il livello di vita, trasforma il paesaggio, l’interesse per il luogo”, ha sentenziato l’artista.
Questa trasformazione della quotidianità è rimasta plasmata nei due murales dell’Ospedale Italiano, più precisamente nel Primo Piano Sottoterra dove funziona l’Ospedale Diurno della suddetta entità. L’estetica dell’opera, secondo le sue dichiarazioni, consiste nel vedere la salute e l’ospedale come il luogo dei sani.
Tuttavia se si vuole apprezzare la vera natura della sua arte, è imprescindibile conoscere l’opera del Progetto d’Arte Pubblica della Calle Lanín. Questo è un progetto che consta di 38 facciate realizzate con colore e mosaico veneziano, un’opera astratta che si è convertita in una vera icona di Barracas. Altro punto importante è la Calle Zelaya, all’Abasto dove ci sono i volti di Carlos Gardel, che prossimamente saranno recuperati in mosaico veneziano. Il concetto generale dell’opera è quello di trasformare lo spazio in un ambito di colore, dove i passanti che la percorrono si vedranno coinvolti arrivando a far parte della stessa.
Diceva José Ingenieros che per uscire dalla mediocrità, da quell’ontologia dell’essere che è propria degli uomini mediocri c’è bisogno dell’ispirazione e della ricerca delle nostre vere radici per iniziare un processo di cambiamento.
E’ in concordanza con quest’idea che: incitare, trasformare, coinvolgersi e ritrovarsi con la vera identità sono i principi estetici che propone l’arte di Marino Santa María. Un artista che ha il dono e la capacità di poter vedere ciò che il senso comune della gente non vede. Sembra una cosa ovvia, ma non è così, risulta difficile trovare in questa società liquida opere genuine e che con la loro onestà ci incitino a sentire, a vivere l’arte ed essere parte dell’opera, in sintesi: TRASCENDERE COME PERSONE.
Prof. dott. Leonardo Olivieri

Dati Personali
Marino Santa María è nato a Buenos Aires nel 1949, nel quartiere di Barracas ed è di origini napoletane. Ha svolto i suoi studi presso le scuole d’arte Manuel Belgrano e Prilidiano Pueyrredón, conseguendo i titoli di Maestro Nazionale di Attività Plastiche e Professore Nazionale di Pittura rispettivamente. Ha realizzato numerose mostre individuali e collettive in Argentina ed all’estero, ottenendo importanti distinzioni. Tra il 1992 ed il 1998 è stato Rettore della Scuola Nazionale delle Belle Arti “Prilidiano Pueyrredon” e dal 2005 è direttore dell’Atelier Integrale d’Arte Pubblica di Ituzaingó.
Da visitare, oltre alla Calle Lanín, c’è il museo.
MUSEO: risignifica il muro di mattoni albergando quest’intervento artistico che si compone di opere digitalizzate di artisti argentini contemporanei, che presenta contenute in cornici dorate con ornamenti. Le immagini scelte per il suo intervento urbano appartengono agli artisti: Carlos Alonso, Diana Ares, Miguel Bengochea, Carlos Cañás, Nicola Costantino, Juan Doffo, Ana Eckell, León Ferrari, Carlos Gorriarena, Nora Iniesta, Guillermo Kuitca, Andrés Labaké, Juan Lecuona, Jorge Macchi, Matilde Marín, Eduardo Médici, Marta Minujín, Luis Felipe Noé, Marcelo Pelissier, Pérez Celis, Diego Perrota, Duillo Pierri, Jorge Pietra, Eduardo Pla, Rogelio Polesello, Josefina Robirosa, Marino Santa María, Daniel Santoro, Pablo Siquier, Eduardo Stupía, Clorindo Testa, Luis Wells ed Horacio Zabala
www.marino-santamaria.com.ar.

21 agosto 2009

Franco arena (italia tricolore) contro l’on. Merlo (maie):


“Non può paragonare i clandestini di oggi agli emigrati italiani del 900”.

BUENOS AIRES.- Nei giorni scorsi il deputato e presidente del Maie, Ricardo Merlo è stato intervistato da Samuel Gelblung dell’emittente radiofonica argentina Radio Mitre. L’intervista, o meglio alcune delle dichiarazioni rilasciate da Merlo durante la stessa, non sono piaciute a Franco Arena, conduttore del programma "Italia tricolore" su Radio Splendid, che oggi critica il parlamentare soprattutto perché, interrogato sul pacchetto sicurezza varato dal governo e sulle norme contro l’immigrazione irregolare, ha paragonato le contemporanee traversate del Mediterraneo a quelle oceaniche dei nostri emigrati nel secolo scorso.

"Le dichiarazioni di Merlo sono in completa cattiva fede", commenta Arena. "Nell’intervista, Merlo ha dimostrato di non sapere quasi nulla della storia dell’immigrazione italiana in Argentina. Il giornalista argentino ha infatti affermato che gli immigrati italiani del secondo dopo guerra arrivavano in questo Paese senza nessun tipo di permesso e senza visto d’ingresso per poi diventare i padroni del Paese. Merlo, accettando queste affermazioni, ha mancato di rispetto a tutta la collettività italiana, che ha affrontato e sofferto un’infinità di sacrifici quando ha dovuto andarsene dalla sua terra, lasciare i familiari e la sua roba nel luogo in cui era nata. Merlo – prosegue Arena – ha inoltre deprezzato la legge italiana, che regola l’immigrazione clandestina, votata dalla maggioranza del Parlamento, quando invece come rappresentante degli italiani immigrati in Argentina avrebbe dovuto reagire alle parole del giornalista che, senza aver nessuna preparazione storica sulla nostra emigrazione, ha messo allo stesso livello i clandestini di oggi con i nostri immigrati italiani".

"Merlo – aggiunge, critico, Arena – ha accettato che il giornalista argentino li paragonasse a quelli che stanno arrivando in Italia in modo irregolare ed illegale, senza nessun tipo di documenti, quando invece i nostri immigranti sono arrivati in Argentina con tutti i documenti in regola. Molti avevano un foglio di chiamata di qualche familiare che già era emigrato e si prendeva la responsabilità per i nuovi arrivati, dandogli vitto ed alloggio, mentre altri venivano già con un contratto di lavoro".

Per Arena, quindi, Merlo dovrebbe "correggere le affermazioni del giornalista affinché si dica la verità e si ripari l’offesa fatta alla nostra comunità di immigranti italiani, portatori di valori e di onestà, con i quali insieme alla loro laboriosità hanno aiutato a far crescere questa benedetta terra argentina". (aise)

20 agosto 2009

Bambini immigrati svantaggiati in Europa

E in Italia... stanno peggio
Ricerca Unicef: il nostro è il paese ricco con il maggior divario: i giovani migranti presentano condizioni peggiori di salute, istruzione e alloggi.

ROMA - La qualita' della vita dei minori immigrati e' generalmente peggiore di quella dei bambini europei. L'Italia, per il fatto che il fenomeno dell'immigrazione e' piu' recente, e' una delle nazioni in cui questo divario e' piu' accentuato. E' l'estrema sintesi della ricerca sui minori migranti condotta dall'Unicef che sara' presentata ufficialmente il prossimo autunno. In Europa il 7% dei bambini e' figlio di genitori immigrati. La percentuale sale all'11% se si considerano i figli di immigrati che sono nati in Italia. Gli studi, condotti dal professor Donald Hernandez (per l'Europa) e dai professori Letizia Mencarini, Emiliana Baldoni e Gianpiero Della Zanna (per l'Italia), hanno evidenziato come i bambini e i giovani nelle famiglie immigrate nei paesi ricchi soffrano, con poche eccezioni, una condizione di svantaggio in vari indicatori di benessere rispetto ai bambini figli di nazionali, inclusi gli indicatori di salute, di istruzione, di poverta' e di inclusione nel mercato del lavoro. Le motivazione principali di questo svantaggio, secondo il professor Hernandez, sono causate dalla "lingua e dalla cultura diversa che contribuisce a creare barriere" e dal fatto che "il generale basso livello d'istruzione dei genitori si ripercuote sui figli". La prima e urgente azione da compiere per invertire questa tendenza, spiega Hernandez, e' "facilitare l'integrazione attraverso investimenti di inclusione" e, soprattutto, "e' opportuno che i governi dedichino maggiori attenzioni a questo problema creando politiche ad hoc perche' questi giovani migranti saranno i cittadini del futuro delle nostre nazioni". I minori migranti in Italia, ha spiegato Letizia Mencarini, hanno un livello d'istruzione piu' basso rispetto ai loro coetanei italiani, vivono in case piu' sovraffollate e hanno i genitori con un reddito piu' basso e con lavori poco qualificanti. In particolare, i meno istruiti sono i marocchini, senegalesi e pachistani, mentre i piu' istruiti sono i giovani provenienti dall'Europa dell'Est e dall'America Latina. Meno di un migrante su quattro continua gli studi dopo le scuole superiori (contro il 40% degli italiani). Contrariamente a quanto avviene in altri paesi, quali la Francia, la Spagna o la Germania, non vi e' in Italia una forte concentrazione linguistica o etnica delle popolazioni immigrate in specifiche parti del paese, cosa che ha sicuramente un effetto sugli sforzi di inclusione dei bambini figli di migranti nel sistema educativo..

6 agosto 2009

Veneti Oriundi: visita nella loro regione d'origine ed una bella vacanza termale

L'architetto Oscar de Bona, assessore ai flussi migratori della Regione del Veneto e l'avvocato Aldo Rozzi Marin, il Presidente dell' Associazione Veneti nel Mondo onlus, si sono incontrati presso Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta Regionale, per gettare le basi per un progetto Torno in Veneto, viaggio-soggiorno della durata di 15 giorni per 20 persone di origine veneta residenti in Argentina, Cile, Perù, Uruguay, che abbiano compiuto 60 anni.

Il viaggio, organizzato dal 24 ottobre al 7 novembre 2009, avrà come luogo di soggiorno la zona termale di Padova, punto di partenza per lo svolgimento del programma e già area di svolgimento di iniziative con il Sudamerica, innanzitutto con il Cile. Il gruppo trascorrerà le sue notti a Teolo, presso l'albergo Ermitage Terme Bel Air. L'itinerario prevede, oltre alla visita della zona termale euganea, a degli incontri istituzionali e convegni, ed intrattenimenti nella principali città del Veneto (Padova, Rovigo,Treviso, Venezia, Verona, Vicenza) e ad altre località d'interesse turistico (Bassano del Grappa, Asiago, Lago di Garda, Feltre e il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi), non soltanto un momento conviviale a Camisano Vicentino, dove ha sede l'associazione Veneti nel Mondo onlus. Con questo programma si intende contribuire a creare i presupposti affinché i propri corregionali emigrati all'estero, ora residenti in tanti paesi quali Argentina, Cile, Uruguay e Perù, abbiano la possibilità di vedere nuovamente e percorrere tutte le zone della loro regione d'origine, incontrare i propri parenti e amici, e anche rientrare nuovamente in contatto diretto con l'ambiente ed il territorio, la cultura, le tradizioni e la società veneta. L'Associazione Veneti nel Mondo onlus, con il contributo della Regione del Veneto, assicura il proprio impegno ed anche le spese e l'organizzazione e l'assistenza durante tutto il periodo di soggiorno, vitto e alloggio, i trasporti con mezzi pubblici e privati ed i biglietti per le visite previste, ilo spostamento finale dall'hotel all'aeroporto, così come specificato nel dettaglio dal programma di viaggio che verrà spedito agli interessati. Ad ogni persona che aderisce all'iniziativa, inoltre, sarà restituita la quota del denaro speso per il viaggio aereo. Anna Biasi News ITALIA.