29 aprile 2009

Ricordando Angela Aieta

Un mazzo difiori per Angela Aieta. Ladesaparecida d’originecalabrese, assassinata daimilitari nell’Argentina dellaGuerra sporca, è stata ricordatacon una cerimoniapubblica promossa dalla delegazionedel Consiglio regionalein Argentina, dai trefigli e da esponenti di associazioniimpegnate sul frontedei diritti civili.La cerimonia si è svoltanella piazza “AngelaAieta” (nel popoloso quartiere‘Costitution’ dov’èubicata la stazione ferroviariapiù importante della metropolisudamericana) cheBuenos Aires ha dedicatoalla vita di una donna dallatempra forte, emigrata daFuscaldo - un borgocalabrese in provincia diCosenza - che finisce torturatae assassinata dai militariargentini, mentre un altrosuo figlio, Salvador Gullo(cui il partito della PresidenteCristina Fernandes deKirchner ha da poco dedicatouna sezione) si aggiungealla lunga lista deidesaparacidos.Angela Aietafu sequestrata clandestinamentedai militari nella suacasa in via Cachimayo a Buenos Aires il 5 agosto1976. Aveva 55 anni. Di recentei suoi aguzzini sonostati condannati all’ergastoloin Italia.


La delegazione delConsiglio (Borrello,Amendola, Censore eFeraudo), il responsabileper l’America Latina dellaUil/Italia Josè Tucci, i figlidella donna assassinata -uno dei quali, Dante Gullo,è un noto deputato nazionaledel Fronte della Vittoria,un formazione politicasorta dalle ceneri del PartitoGiustizialista di Peron - eBoitano, la presidente dellemadri degli scomparsid’origine italiana che ha persodue figli in quegli annicupi, hanno deposto al centrodella piazza intitolata alladesaparecido calabrese unmazzo di fiori o osservato unminuto di silenzio. Con l’intentodi “non dimenticaremai” le vittime della Guerrasporca (30mila) in cui sonorimasti coinvolti moltissimiitaliani, la delegazione dell’Assemblealegislativacala-brese, prima di altri incontria Buenos Aires dovevive oltre il 30 per cento dei40 milioni di argentini di cui12 milioni d’origine italiana,ha voluto onorare la memoriadei desapa-racidos e ricordareun periodo buio delPaese ( 76 – 85) du-rante ilquale le garanzie costituzionalisono state abrogate.Il figlio di Angela, l’on.Gullo, dopo aver sostenutoche “ La Calabria è una terracui tutti noi siamo fortementelegati e che ringrazio perla sua costituzione di partecivile nel processo”, ha chiestoai quattro consiglieri regionali“che la vicenda di miamadre e la sua storia sianoricordate, soprattutto nellescuole, ogni 24 marzo. L’Italiae la Calabria che è la regionedove mia madre ènata, debbono sapere cos’èaccaduto quì e che fine hafatto una sua figlia che ha oppostoresistenza alla tirannidein difesa della libertà edella democrazia”.Per Aieta, emigrata inArgentina assieme ai genitoree finita torturata e assassinatadai militari, la RegioneCalabria e la Provincia diCosenza si sono costituiteparte civile nello storico processoaperto in Italia per restituiregiustizia, dopotrent’anni, a tredesaparecidos italiani. Il processosi è concluso con lacondanna - irrogata dallaCorte d’Assise d’Appello diRoma il 24 aprile 2008 e confermatadalla prima sezionepenale della Suprema Cortedi Cassazione - di AlfredoAstiz, l’ex intoccabile tenentedella Marina argentina, edi altri gerarchi argentini:Jorge Acosta, JorgeVildoza, Antonio Vañek eHéctor Febres.Una delle tre vittimeper cui si è tenuto il processoera Angela Aieta, sequestratadai militari perchémadre di uno dei capi dell’opposizionealla dittatura:Dante Gullo, detenuto senzamai un processo per benotto anni e otto mesi, dal1975 fino al ritorno della democrazia.Angela Aieta futorturata per mesi.Ricorda il figlio: “Miamadre era una calabreseche ha tenuto duro, pensateche quando la riportavanodalla sala delle torture, secondoil racconto di un’altrasequestrata, e la rimettevanoper terra legata e bendata,invece di lamentarsirincuorava l’amica dicendole: ‘Coraggio, siamo ancoravive’. D’altronde, grazie alsuo silenzio sono state salvatetantissime persone. Fugettata viva da un aereo inuno dei voli della morte eoggi il nostro dovere è di nondimenticarla”.I consiglieri regionali sisono impegnati ad assumerele iniziative più adeguateper far conoscere in Calabriala storia di Angela Aieta, adincominciare dalle scuole.