11 dicembre 2008

Giornata Mondiale di Mobilitazione contro i tagli

Come sucesso anche in altre parti del mondo, la comunità italiana ha manifestato il 10 dicembre un concreto e netto rifiuto ai tagli di bilancio che pretende di mettere in atto il Governo di Berlusconi durante il 2009.

BUENOS AIRES - Questa grande mobilitazione della comunità italiana all’estero è stata realizzata con l’obiettivo di manifestare il disaccordo sulle politiche di taglio economico messe in atto da Berlusconi. In particolare si pretende di far fare retromarcia alla decisione di tagliare del 50% il bilancio destinato agli italiani all’estero.

Perciò si è indicato il 10 dicembre come giornata mondiale di mobilitazione contro tali tagli, organizzata dai sindacati CGIL, CISL e UIL.
Relativamente all’America del Sud ed in particolare l’Argentina, la comunità italiana si è concentrata davanti all’Ambasciata ed ai Consolati per protestare e presentare petizioni affinché si riveda l’attuale politica di tagli.
Per i dirigenti del Patronato Ital Uil questa manifestazione costituisce una dimostrazione della coscienza collettiva sulla difesa dei diritti degli italiani all’estero, riflettendo così la maturità e l’impegno democratico di gran parte della comunità italiana all’estero.

L’OPINIONE DEI PENSIONATI DELLA UIL:
ALL’ANGOLO DELL’AMBASCIATA

La partecipazione dei cittadini comuni è stata più che significativa. Molti di loro percepiscono una pensione in convenzione ma altri campano soltanto con la pensione argentina e ricevono ogni tanto un piccolo contributo dal Consolato. Sono stati loro i primi a sentire gli effetti dei tagli economici.

GIACOMO, pensionato di 83 anni, “L’INPS mi ha inviato durante tutto l’anno 2008 ben 4 lettere, prima mi diceva qual era l’importo da riscuotere, poi nella seconda lettera che mi avrebbero ridotto la pensione e che devo loro dei soldi - che succede? - non si capisce che cosa sta facendo il Governo”.

VINCENZO, pensionato di 90 anni, “Ho una piccola pensione di guerra, ogni giorno prendo di meno, un giorno la banca mi dice che è per la differenza di cambio, un altro giorno mi dice che è il denaro che mandano dall’Italia, io credo che mi stanno prendendo in giro, questo è una vergogna”.

AGATA, pensionata di 77 anni, “Venni da bambina dall’Italia, ma il mio defunto sposo aveva lavorato là, quello che mi danno di pensione mi basta appena per pagare le spese delle medicine, per fortuna ho i miei figli che mi aiutano, altrimenti starei in mezzo alla strada.

GIUSEPPE, pensionato solo in Argentina di 73 anni, “L’altro giorno sono stato al Consolato e mi hanno detto che non ci sono soldi per l’assistenza, mi domando: perchè non prendono i soldi dagli stipendi dei deputati e senatori e li ripartono tra chi ne ha più bisogno?”

MARTINO, studente di 23 anni. “Sono figlio d’italiani, nutro interesse riguardo ciò che sta succedendo in Italia e considero che noi, nuove generazioni, meritiamo uno spazio, per questo sono qui. Inoltre ho amici che non si possono pagare i corsi d’italiano che si tengono negli istituti di lingua, credo che se riducono il bilancio ci saranno molti giovani con questo problema”.